AperturaCronacaCronaca: BerlinoPoliticaPolitica Berlino

Due osservatori parlamentari di Die Linke picchiati dalla polizia a Berlino

Una manifestazione con 600 partecipanti si è svolta domenica scorsa a Wedding contro il progetto di produzione di armi della Rheinmetall a Humboldthain. Il corteo, organizzato dal partito Mera 25 insieme a residenti e movimenti locali, avrebbe dovuto percorrere il tragitto da Nettelbeckplatz a Kurt-Schuhmacher-Platz. Si è fermato prima, sulla Müllerstraße. Tra i presenti c’era Cem Ince, 31 anni, deputato del Bundestag per Die Linke. Aveva un giubbotto di sicurezza ed era identificato chiaramente, ha dichiarato in seguito, come osservatore parlamentare. La giornata si è conclusa con il suo fermo da parte degli agenti. Ince accusa la polizia di Berlino di aver aggredito in modo violento tanto lui quanto altri osservatori parlamentari, ma la risposta ufficiale delle forze dell’ordine sembra non mettere in dubbio la legittimità dell’operato degli agenti.

Un video pubblicato su X mostra il momento dell’arresto, ma non i minuti precedenti. Secondo il rapporto degli agenti, ci sono state aggressioni fisiche da parte degli addetti alla sicurezza e dei responsabili dell’assemblea, i quali avrebbero opposto resistenza, tentato di liberare persone in stato di fermo e scandito slogan vietati legati alla Palestina. Il bilancio finale è stato di 30 arresti, 28 denunce, sei agenti con ferite lievi.

Cosa è successo davvero alla manifestazione?

Ince ha reso pubblica la propria posizione in un post su Instagram. Ha scritto che la polizia lo ha trascinato via con forza, colpendolo più volte al viso nonostante si fosse identificato ripetutamente come osservatore parlamentare. Ha descritto ulteriori colpi alla testa durante il trasporto nell’auto di servizio. È stato rilasciato subito dopo l’identificazione. “Un privilegio che ad altri è negato”, ha commentato. Ha sporto denuncia al distretto 17 della polizia di Berlino per lesioni personali nell’esercizio delle proprie funzioni pubbliche.

Benjamin Jendro del sindacato di polizia GdP ha risposto alle accuse, accusando i manifestanti di ipocrisia, poiché, afferma, manifesterebbero contro la guerra e contemporaneamente rifiuterebbero “i principi democratici, usando la libertà di riunione per commettere reati” e per “urlare slogan anticostituzionali”. Secondo Jendro i poliziotti avrebbero agito correttamente e rilasciato Ince appena identificato.

La fabbrica di armi che i berlinesi non vogliono

Il progetto industriale alla base della protesta divide i residenti da tempo. A luglio l’ex fornitore automobilistico Pierburg GmbH è diventato Rheinmetall Waffen Munitions GmbH. La ristrutturazione è già iniziata. Nei prossimi mesi la produzione sarà convertita completamente. Lo stabilimento produrrà componenti di munizioni di artiglieria per un altro impianto Rheinmetall in Bassa Sassonia.

L’azienda ha precisato che non verranno lavorate sostanze esplosive nel sito di Humboldthain. La rassicurazione non ha eliminato le resistenze. La presenza di un’attività legata alla produzione militare nel quartiere continua a generare opposizioni da parte di gruppi di abitanti e attivisti. Il motto della manifestazione era “soldi per il quartiere, non armi per la guerra”.

Anche Lea Reisner colpita dagli agenti durante una manifestazione

Non è la prima volta che un parlamentare di Die Linke finisce coinvolto in uno scontro con la polizia. Il 7 ottobre, durante una manifestazione pro-Palestina in Rathausstraße a Mitte, è successo anche a Lea Reisner. Ha 36 anni ed è portavoce per le relazioni internazionali del partito.

Anche lei si trovava lì come osservatrice parlamentare. Le riprese, diventate virali sui social e commentate anche dalla stampa estera, mostrano Reisner avvicinarsi agli agenti con l’intento di parlare. Un poliziotto del Brandeburgo la colpisce al volto. Su X ha commentato i video degli arresti scrivendo che “la polizia di Berlino è ancora una volta completamente fuori controllo”. Gli agenti visibili nelle immagini erano però del Brandeburgo, non di Berlino.

Quella mattina la polizia berlinese aveva vietato le manifestazioni di solidarietà con la popolazione palestinese previste per il 7 ottobre. La leader di Die Linke, Ines Schwerdtner, ha scritto domenica su X di aver notato un aumento della violenza da parte delle forze dell’ordine durante le manifestazioni negli ultimi giorni.

Il ruolo degli osservatori parlamentari

La questione si ripresenta ciclicamente. Cosa possono fare gli osservatori parlamentari? Quali sono i limiti del loro intervento nei contesti delle manifestazioni? Il ruolo non è disciplinato dalla legge sulle riunioni, ma si è consolidato come prassi a livello nazionale.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di documentare eventuali abusi durante le manifestazioni o prevenirli con la presenza istituzionale. Dal punto di vista legale gli osservatori parlamentari non hanno autorizzazioni speciali e non possono interferire con le operazioni di polizia, ma gli agenti sanno sempre quando si trovano davanti un membro del parlamento. La prassi prevede che i deputati non si coinvolgano direttamente negli eventi.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio
RocketplayRocketplay casinoCasibom GirişJojobet GirişCasibom Giriş GüncelCasibom Giriş AdresiCandySpinzDafabet AppJeetwinRedbet SverigeViggoslotsCrazyBuzzer casinoCasibomJettbetKmsauto DownloadKmspico ActivatorSweet BonanzaCrazy TimeCrazy Time AppPlinko AppSugar rush