Nächste Station > Il tempo

[© European Citizen on Flickr / CC BY-NC-SA 2.0]
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di effeerre*

I venti, l’ago del barometro, la possibilità di nevischio sono quotidianamente monitorati. Minime oscillazioni della temperatura registrate. Nei bar la mattina vengono interpretate come il segnale di un’apertura, di improvvisi sconvolgimenti.

Il tempo ha un ruolo. In Germania si vive ancora nell’attesa di una grazia o di un castigo.

Il sole è salutato come una forza liberatrice, il maschio vigoroso e fertile, la pioggia maledetta con indolenza: la neve è un lungo, estenuante eccesso di leggerezza.
Nelle strade invernali, i cicli di gelo e disgelo sono cadenzati dallo spargimento di ghiaia, poi raccolta e conservata per l’anno successivo. Economia preziosa di forze e di finanze.
La primavera appare tardi ma stupisce sempre qualcuno.

Le ghiande sono apprezzate dai bambini che ne fanno proiettili o gingilli bellici, i semi alati dell’acero aperti e messi sul naso per imitare lo scudo bianco della folaga.

Nelle brevi notti estive, quando di giorno si sono sfiorati i trenta gradi, si sta con le finestre aperte come in altre terre.

Le passeggiate al lago, quando si sente all’improvviso la fatica nelle gambe, ricordano che siamo tutt’uno con il paesaggio.

Anche avendo a disposizione le due parole, das Wetter e die Zeit, io preferisco la parola tempo, indissolubile e resistente nella sua ambivalenza.

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Nächste Station Ponte

Nächste Station è una raffinata collezione di appunti sparsi e di testi nati casualmente nei café, sulle metropolitane, mentre si aspetta un dürum döner, sesamsoße, ohne rotkohl e altri generi di attese berlinesi.

È pubblicata (ir)regolamente su il Mitte ogni 3/4 giorni.

efferre, al secolo Filippo Rosso, è nato e cresciuto a Roma. Il suo sito è www.filipporosso.net