Fuori città

Otto scuse per non usare la bici in città e le contro-scuse del ciclista urbano

di Claudia Garage

Da quando ho smesso di usare l’auto e ho cominciato ad usare la bici tutti i giorni, il commento di amici e conoscenti è più o meno sempre il solito: – che brava, fai benissimo, piacerebbe anche a me, ma… – seguito da una scusa. Quando però faccio notare che il loro impedimento all’uso quotidiano della bici è solo una scusa (e pure facilmente smontabile), l’iniziale sorriso si trasforma in malcelata irritazione, di fronte alla dimostrazione che gli unici motivi per cui le persone usano l’auto in città sono la pigrizia e l’abitudine. Ecco le scuse più comuni degli automobilisti e le contro-scuse più efficaci dei ciclisti urbani:

– Devo trasportare oggetti pesanti o ingombranti. A meno di non dover trasportare mobilia, la maggior parte degli oggetti comuni possono essere infilati in uno zaino, in una messenger bag, in un cestino, nelle borse laterali da bici, persino in una cassetta della frutta legata sul portapacchi (è comoda e scoraggia i ladri, è ancora un evergreen intramontabile).

– Devo portare i figli a scuola. Per questo esistono i seggiolini per i bambini piccoli, mentre quelli più grandi possono già pedalare con la loro bici insieme ai genitori nel tragitto casa-scuola, e farà bene anche a loro. E poi ci sono i carrettini che si possono attaccare alle bici e le bici-cargo: in nord Europa si vedono spesso mamme che portano a scuola in questo modo anche 5 o 6 bambini alla volta. Non credo che siano tutte atlete olimpiche, quindi direi che è una cosa alla portata di tutti.

– Non posso arrivare al lavoro sudato. Questo problema si pone solo per chi deve fare tratti lunghi o salite impegnative, e ci si può sempre portare un cambio pulito e darsi una veloce lavata una volta arrivati.

– Piove, mi bagno! In auto ti bagneresti comunque, quando dovrai parcheggiarla lontano dalla meta e dovrai camminare per raggiungerla. Esistono gli impermeabili!

– Nevica! Quando ha nevicato a Firenze e le strade erano ricoperte di ghiaccio io sono andata al lavoro in mountain bike, e con mia grande sorpresa ero l’unica che era riuscita a raggiungere l’ufficio: tutti i miei colleghi erano bloccati nelle auto, nei treni e negli autobus.

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