Salta l’accordo sul servizio militare: Pistorius sotto accusa. “Ha sabotato la riforma”
Poche leggi, negli ultimi anni di governo in Germania, hanno conosciuto un iter così drammatico e altalenante come quella sulla riforma delle forze armate e del servizio militare. Le trattative, che sembravano aver portato a un accordo fra le due forze di governo, hanno subito una battuta d’arresto inaspettata. Anche i punti che apparivano consolidati tra i negoziatori dell’Unione e del Partito Socialdemocratico, infatti, appaiono improvvisamente tutt’altro che solidi. Una conferenza stampa congiunta, programmata per illustrare i dettagli della riforma, è stata cancellata all’ultimo momento e sembra che alla base ci sia il tentativo di reintrodurre, nel modello di coscrizione principalmente volontaria, degli elementi di obbligatorietà attraverso una procedura di sorteggio.
Questo meccanismo avrebbe dovuto scattare qualora il reclutamento su base volontaria non avesse prodotto numeri sufficienti per la Bundeswehr. All’interno del gruppo parlamentare dell’SPD, però, sono emerse resistenze significative. Il portavoce dell’Unione non ha nascosto la delusione: l’intesa sembrava cosa fatta.
Tensioni nella maggioranza di governo tedesca: “Mai visto un ministro sabotare così la sua stessa riforma”
I rappresentanti esperti di difesa delle due formazioni politiche avevano lavorato a lungo su modifiche sostanziali alla proposta del ministro della Difesa Boris Pistorius (SPD). Tra queste, proprio il meccanismo di sorteggio finito al centro delle polemiche. Ma durante la riunione del gruppo parlamentare SPD la situazione è precipitata.
Discussioni accese hanno caratterizzato l’incontro. Lo stesso Pistorius – secondo quanto riportato dall’agenzia stampa dpa – non avrebbe gradito il compromesso raggiunto dai suoi negoziatori.
Le critiche più taglienti sono arrivate da Norbert Röttgen, vice presidente del gruppo parlamentare dell’Unione. Il politico della CDU, che aveva personalmente negoziato l’accordo insieme a Siemtje Möller, Falko Droßmann (entrambi SPD) e Thomas Erndl (CSU), non ha risparmiato parole dure al ministro Pistorius. “In oltre trent’anni al Bundestag tedesco, non ho visto un ministro federale affossare frontalmente una procedura legislativa importante di sua competenza”, ha dichiarato Röttgen al Süddeutsche Zeitung. Secondo il parlamentare dell’Unione, Pistorius avrebbe gettato nel caos il proprio gruppo.
La riforma del servizio militare si arena sull’obbligo
La questione centrale riguarda la natura del futuro servizio militare tedesco così come emergerà da questa riforma. Pistorius propende per un modello basato esclusivamente sul volontariato. L’Unione nutre perplessità serie. Secondo i suoi esponenti, il reclutamento su base puramente volontaria non garantirebbe numeri adeguati per le forze armate.
Durante il fine settimana erano filtrate indiscrezioni su una possibile procedura di sorteggio da inserire nel testo di legge. Il meccanismo previsto prevederebbe un sistema articolato in più livelli che riprende il modello danese funzionerebbe così: tutti i giovani maschi di una determinata leva dovrebbero compilare un questionario. Chi non si arruola volontariamente entrerebbe in un sistema di estrazione casuale. I sorteggiati verrebbero sottoposti a visita medica e, se ritenuti idonei, obbligati a un periodo di servizio di almeno sei mesi – qualora, come prevedono i sostenitori di questa mozione, i volontari non riuscissero da soli a portare i numeri delle forze armate a un livello soddisfacente.
Qualora nemmeno questo approccio producesse i risultati sperati, il Bundestag dovrebbe intervenire con una decisione formale per arruolare forzatamente i militari mancanti.
Alexander Hoffmann, capo del gruppo regionale della CSU, ha respinto i dubbi sulla legittimità costituzionale del sorteggio. L’Unione ha commissionato un parere legale che confermerebbe la compatibilità di tale meccanismo con la Costituzione tedesca. Secondo Hoffmann, il sorteggio garantisce equità nel processo di selezione. “Tutti hanno le stesse possibilità, o nessuna possibilità, di essere estratti”, ha spiegato il parlamentare bavarese. Una procedura che dovrebbe assicurare parità di trattamento tra i cittadini chiamati al servizio.




