Servizio militare obbligatorio: ancora problemi nella coalizione
La coalizione di governo tedesca, da quando è stata inaugurata, funziona più o meno sempre nello stesso modo: l’Unione propone una riforma violentemente sbilanciata verso destra, l’SPD cerca di fare da mediatore fra le istanze della maggioranza e la volontà dei propri elettori e, alla fine, il punto d’incontro si trova nel portare a termine la riforma esattamente come la voleva l’Unione. La questione del servizio militare obbligatorio rimane un terreno scivoloso, ma è anche leggermente diversa, perché in questo caso è proprio uno dei ministri chiave dell’SPD, il Ministro della Difesa Boris Pistorius, a guidare la riforma che il centro-sinistra vorrebbe evitare. All’interno della coalizione tedesca, le fratture si fanno sempre più evidenti.
Al momento, il disegno di legge governativo guidato proprio da Pistorius punta sugli incentivi al servizio militare volontario per rafforzare la Bundeswehr, ma è sempre più chiaro che questa scelta “morbida” al centrodestra non basta. Sono ormai diverse le voci, all’interno dell’Unione, che manifestano perplessità—a tratti persino scetticismo—sull’efficacia di questa scelta.
Il cancelliere Friedrich Merz (CDU), durante un’intervista nel programma ARD condotto da Caren Miosga, ha dichiarato di essere “favorevole a fare ciò che abbiamo concordato nel contratto di coalizione, ovvero mantenere provvisoriamente la volontarietà”, ha dichiarato. Ma poi ha aggiunto di ritenere “che non ci si limiterà alla volontarietà”. Una dichiarazione che suona quasi come una profezia autoavverante, considerando le pressioni crescenti verso il ripristino dell’obbligo militare sospeso dal 2011. Anche perché l’alternativa alla volontarietà è l’obbligo, ma, al momento, tecnicamente, in Germania è vietato imporre forme di lavoro forzato, quale sarebbe, evidentemente, la leva obbligatoria.
Le posizioni divergenti all’interno della coalizione
Il primo ministro bavarese Markus Söder ha alzato ulteriormente il tiro. Sulle pagine della “Bild am Sonntag”, ha rivendicato esplicitamente la necessità di tornare alla coscrizione obbligatoria. “Non c’è alternativa al servizio militare obbligatorio”, ha affermato il leader della CSU, liquidando come insufficienti le “mezze misure”. Nel reportage da Berlino di ARD ha criticato inoltre l’assenza di parametri precisi: quanti soldati servono esattamente? E soprattutto, entro quando?

Il commissario per le forze armate del Bundestag, Henning Otte, ha fatto eco a queste preoccupazioni. Pur apprezzando l’intento di puntare sulla volontarietà, il politico della CDU ha manifestato al Rheinische Post “notevoli dubbi” sulla fattibilità dell’approccio attuale, soprattutto considerando la gravità della situazione geopolitica.
La reazione dell’SPD
Dal fronte socialdemocratico arriva una risposta netta. Tim Klüssendorf, segretario generale dell’SPD, ha ribadito alla rivista Stern la posizione del partito: “All’interno della coalizione abbiamo concordato insieme una linea chiara: il nuovo servizio militare sarà volontario. Punto”. Secondo Klüssendorf, continuare a riaccendere il dibattito “indebolisce la credibilità della politica e crea insicurezza nei giovani”.
Più conciliante il tono di Siemtje Möller, vice capogruppo dell’SPD. L’esperta di difesa ha minimizzato le tensioni, ricordando al Rheinische Post che i rinvii degli ordini del giorno “non sono una novità”. Ha inoltre sottolineato la consapevolezza di tutte le parti sull’urgenza di approvare la legge entro la fine dell’anno, nonostante la prima lettura nel Bundestag, originariamente fissata per il 9 ottobre, sia slittata di una settimana.
La modifica costituzionale sul servizio civile potrebbe aprire la strada al servizio militare obbligatorio?
Il testo approvato dal gabinetto prevede inizialmente un sistema basato sulla volontarietà. L’obbligo scatterebbe soltanto in due scenari: se gli obiettivi di reclutamento non venissero raggiunti oppure se la situazione della sicurezza richiedesse inequivocabilmente numeri più elevati.
Merz ha anche lanciato l’idea di un “anno di servizio civile obbligatorio in Germania”. Tuttavia, per realizzare questa proposta servirebbe una modifica costituzionale, che è un passaggio tutt’altro che semplice. Solo attraverso tale revisione sarebbe possibile includere anche le donne nel servizio obbligatorio, ampliando così la platea potenziale di reclute. Naturalmente, la modifica costituzionale necessaria per implementare un obbligo qualsiasi (per esempio quello del servizio civile), farebbe cadere anche l’ostacolo giuridico che al momento impedisce al governo di reintrodurre la coscrizione obbligatoria, ma lo farebbe passando per un’opzione, quella del servizio civile, molto più “soft” e più facile da far digerire all’opinione pubblica e anche alla componente socialdemocratica della coalizione.
Il fabbisogno effettivo della Bundeswehr
La Bundeswehr, secondo le stime che il governo ha condiviso in più occasioni con la stampa e i media, necessiterebbe di circa 80.000 soldati attivi in più rispetto all’organico attuale. Inoltre, secondo le stime della NATO, per resistere efficacemente a un eventuale attacco, per esempio, da parte della Russia (che viene sempre citata come prima minaccia ipotetica) servirebbero complessivamente 260.000 soldati.



