Angela Merkel: “La CDU non deve inseguire la retorica di AfD”

Angela Merkel torna a parlare del governo Merz e tra le altre cose ribadisce che la CDU non dovrebbe “inseguire la retorica di AfD”.
Merkel si è espressa sul suo partito e sulla politica tedesca in un’intervista con il canale televisivo Phoenix durante il Kirchentag evangelico ad Hannover, l’incontro delle chiese protestanti tedesche che riunisce decine di migliaia di persone da tutta Europa.
L’ex cancelliera ammonisce la CDU: “Sbagliato inseguire la retorica di AfD”
Nell’ambito di una discussione su quelle che saranno le principali sfide della politica e della chiesa, in Germania, Merkel ha innanzitutto augurato al collega di partito Merz “molta fortuna, forza e buoni collaboratori”.
La politica cristiano-democratica, che si è definitivamente ritirata dalla politica attiva nel 2021, ha poi sottolineato come il panorama contemporaneo presenti questioni completamente diverse da quelle che ci si trovava ad affrontare qualche anno fa. Ha precisato che l’economia va ormai inquadrata nel contesto imprescindibile della digitalizzazione, mentre le questioni della libertà di espressione e della disinformazione vanno affrontate con un livello di approfondimento diverso, legato alle nuove prospettive che questi temi ormai implicano.
C’è stato poi l’inevitabile riflessione sul nuovo governo a trazione CDU-SPD che sta per iniziare il suo ciclo sotto la guida di Friedrich Merz, ex compagno di partito e rivale storico di Merkel. L’ex cancelliera ha ribadito i valori storici dell’Unione dei cristiano-democratici, sostenendo che la CDU abbia sempre avuto tre radici: “liberale, cristiano-sociale, conservatrice”. Se tutte queste radici sono rappresentate, ha ribadito, il partito resta forte, altrimenti perde il suo posizionamento ampio e questo è un fallimento, perché “la CDU vuole sempre essere un’opzione per tutti, nel Paese”.

Per questa ragione, secondo Merkel, “adottare la retorica di AfD è un errore”, perché significa allontanarsi da quell’approccio fatto di moderazione ed equilibrio che ha sempre orientato i programmi del partito. Il riferimento è probabilmente anche al voto congiunto con AfD, che a fine gennaio ha visto Freidrich Merz infrangere il cosiddetto “Brandmauer”, la “barriera spartifuoco” che fino a quel momento aveva portato i partiti tedeschi a non collaborare mai con l’ultradestra.
Questa azione, che ha attirato su Merz critiche e proteste alla vigilia delle elezioni, era nata dalla necessità del politico cristiano-democratico di dare un segnale forte della sua volontà di adottare una linea dura sull’immigrazione. In quella circostanza, per le strade di Berlino almeno 160.000 persone si erano radunate intonando slogan ed esibendo cartelli tra i quali spiccavano anche esortazioni ad ascoltare Frau Merkel, che aveva interrotto il suo abituale silenzio per criticare apertamente la scelta di Merz.

Nell’intervista a Phoenix, l’ex cancelliera ha infine dichiarato che le sarebbe piaciuto essere capo esecutivo in questo momento, se non lo fosse già stata in passato. Ha tuttavia ribadito che il suo tempo politico è finito e questo vale anche in relazione a possibili incarichi internazionali.
Ha infine dato voce ai suoi due più grandi rimpianti: non essere riuscita a portare il 50% di donne nei ranghi del partito o ad integrare maggiormente i giovani. “Per la nostra stessa sopravvivenza e per la nostra forza come Paese, è molto importante ascoltare i bambini e i giovani” ha commentato.