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Germania, CDU vota con AfD sui migranti. Crolla la barriera contro l’ultradestra

La mozione sui migranti proposta dalla CDU/CSU, il partito guidato da Friedrich Merz, è passata con i voti di AfD. La proposta ridefinisce la politica migratoria in senso restrittivo.

L’operazione si è conclusa con 348 voti favorevoli, 344 contrari e 10 astensioni, ma non si sono concluse le discussioni e le polemiche che stanno animando il panorama politico tedesco.

Mozione CDU/CSU passa con i voti di AfD, ma Merz assicura: “Nessuna reale collaborazione”

Nonostante la mozione non sia giuridicamente vincolante, il sostegno ricevuto da AfD ha un’importanza simbolica notevole. È la prima volta, infatti, che a livello federale un partito tedesco si apre a collaborazioni con l’ultradestra contro la quale, fino ad ora, vigeva invece una barriera che i tedeschi chiamano Brandmauer, spartifuoco.

A votare per la mozione della CDU sono stati anche i liberali, ex partner di governo di Scholz impegnati ormai a ridefinirsi a destra e a fare di tutto per evitare un tracollo annunciato alle elezioni, visti i risultati inferiori alla soglia di sbarramento rivelati dai sondaggi. Il BSW si è invece astenuto. Il partito di “Sahra la rossobruna” ha inteso così scongiurare il pericolo di scontentare i poli estremi che la sostengono? Su questo speculano sostenitori e detrattori, ma la questione principale rimane: il Brandmauer.

Dopo il voto, il leader cristiano-democratico ha espresso rammarico per il fatto che la mozione fosse stata sostenuta anche dai voti di AfD, ribadendo il rifiuto di non voler collaborare con l’ultradestra. “AfD può esultare quanto vuole, non accadrà” ha in seguito dichiarato ad ARD.

SPD e Verdi hanno chiesto l’interruzione della seduta: “Dopo questo, non si può andare avanti”

SPD e Verdi, però, hanno chiesto l’interruzione della seduta. “Siamo convinti, onorevole Merz, che non si possa semplicemente tornare all’ordine del giorno, (…) dopo che la CDU/CSU si è staccata dal centro politico di quest’assemblea”, ha dichiarato il capogruppo in parlamento dell’SPD Rolf Mützenich, sottolineando l’indignazione dei socialdemocratici.

Il cancelliere Scholz ha invece parlato di “violazione di un tabù” e ha dichiarato cupamente ad ARD che “il 29 gennaio è stato probabilmente un giorno molto significativo nella storia della Repubblica Federale Tedesca”.

sfiducia candidato cancelliere
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz partecipa alla seduta del Bundestag sul voto di fiducia. Berlino, 16 dicembre 2024. Photo credits: EPA-EFE/HANNIBAL HANSCHKE

Da parte sua, Merz, ha cercato nuovi negoziati con Verdi ed SPD, ribadendo di non essere alla ricerca di maggioranze diverse da quelle del “centro democratico” del parlamento e ricordando che venerdì il Bundestag dovrà votare un’altra proposta sulla limitazione dell’afflusso dei migranti, che tra le altre cose prevede la fine del ricongiungimento familiare per i rifugiati con status di protezione limitato.

A questo proposito il leader social-democratico ha invitato SPD e Verdi a dialogare, entro venerdì, “su come possiamo lavorare con voi per raggiungere una maggioranza, aggiungendo che “se vi sottraete, allora la responsabilità sarà vostra”.

Anche la capogruppo dei Verdi al Bundestag, Britta Haßelmann, ha criticato l’Unione. “Oggi, per la prima volta, si sono cercate e tollerate maggioranze al di là del centro democratico. E nessun altro in questo Paese è responsabile di questo, signore e signori, se non voi della CDU e della CSU, che avete impostato la rotta in questo modo”. La deputata ha inoltre accusato l’Unione di non aver nemmeno tentato di trovare un compromesso con gli altri partiti.

“Brandmauer è la parola sbagliata”

È l’inizio della fine del Brandmauer, quindi? Non per Merz. Ad ARD, infatti, il candidato cancelliere della CDU ha dichiarato che Brandmauer è la parola sbagliata. “Voglio che il fuoco dietro al muro non diventi un incendio in tutta la Germania. Ed è per questo che stiamo rivolgendo la nostra attenzione alla soluzione dei problemi che abbiamo” ha commentato il leader cristriano-democratico.

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