Accademici contro l’Unione: le ONG sono pilastri della democrazia

Una lettera aperta firmata da 1767 accademici esprime forte opposizione alla discussa interrogazione parlamentare avanzata dal gruppo CDU/CSU al Bundestag tedesco, dopo le grandi manifestazioni di piazza che hanno preceduto le elezioni di febbraio. L’interpellanza, composta da 551 domande rivolte al governo federale, si concentra sul finanziamento di numerose organizzazioni non governative (ONG), tra cui “Campact”, “Omas gegen Rechts”, “Correctiv” e la Fondazione Amadeu Antonio, postulando la necessità della neutralità politica per le organizzazioni che ricevono finanziamenti pubblici.
Gli accademici definiscono l’interrogazione parlamentare un “segnale allarmante”
I firmatari, tra cui il sociologo Klaus Dörre dell’Università di Jena e la nota accademica Aleida Assmann dell’Università di Costanza hanno definito l’inchiesta problematica e potenzialmente dannosa per il processo democratico. Nella lettera, che è stata riportata dal settimanale Der Spiegel, gli accademici esprimono “grande preoccupazione” per il tono conflittuale dell’interrogazione, definendola un “segnale allarmante” in un periodo di sconvolgimenti globali e crescente sfiducia nella democrazia, quando la società civile democratica riveste un ruolo cruciale. Viene contestata anche la base giuridica dell’interrogazione, in particolare l’idea che le organizzazioni finanziate dallo Stato debbano mantenere la neutralità politica. Secondo i firmatari, questa nozione è “costituzionalmente insostenibile”, poiché il dovere di neutralità dello Stato si riferisce all’azione statale e non si applica alle organizzazioni indipendenti della società civile.
Preoccupa il riferimento al “Deep State”
Un aspetto particolarmente critico darebbe la ripresa della narrativa del cosiddetto “Deep State”, una sorta di “antistato” che si presuppone organizzato e al servizio di interessi altri rispetto a quelli del Paese democratico nel cui opera. Per i firmatari, questo suggerirebbe che, secondo l’Unione, le organizzazioni della società civile interferiscano impropriamente nei processi decisionali politici o abbiano un effetto discutibile o addirittura dannoso. I firmatari respingono questa visione, sottolineando che tali organizzazioni sono invece un “pilastro portante del processo decisionale democratico“.
Unendosi all’ondata di sostegno che le organizzazioni oggetto dell’interrogazione hanno ricevuto a livello nazionale, gli accademici invitano il gruppo parlamentare dell’Unione a sostenere invece l’introduzione di una legge per promuovere la democrazia, ricordando che una commissione d’inchiesta sugli omicidi razzisti della NSU aveva già suggerito questa misura nel 2013, all’epoca con l’approvazione della stessa CDU/CSU. “L’erosione della cultura democratica e l’ascesa del populismo e dell’estremismo di destra non possono essere contrastati l’uno contro l’altro, ma solo insieme”, si legge nella lettera.