Interrogazione parlamentare della CDU sulle ONG che manifestano contro la destra

Il nuovo Bundestag non è ancora stato inaugurato e l’Unione ha già ricevuto le prime critiche dall’SPD, ovvero il più probabile alleato nella prossima coalizione di governo. Il motivo è l’interrogazione parlamentare presentata dal gruppo CDU/CSU riguardante i finanziamenti alle organizzazioni non governative. In questo caso, però, non dobbiamo pensare alle ONG come Seawatch, impegnate in operazioni internazionali, ma piuttosto a quelle che si sono fatte promotrici delle manifestazioni antifasciste delle ultime settimane, come la famosa “Omas Gegen Rechts”, ovvero le “Nonne Contro la Destra”. D’altra parte, Merz aveva scelto di riservare l’ultimo, furioso strale prima del voto proprio a coloro che partecipano, in Germania, alle manifestazioni antifasciste.
L’interrogazione sulle ONG e le critiche da sinistra
L’iniziativa, composta da 551 quesiti indirizzati al Ministero delle Finanze, mira a indagare sulla “neutralità politica delle organizzazioni finanziate dallo Stato”, sollevando interrogativi sui legami tra le ONG e i partiti politici, nonché sull’entità dei finanziamenti statali ricevuti.

Il leader della SPD, Lars Klingbeil, ha espresso una netta disapprovazione nei confronti dell’interrogazione, accusando l’Unione di fare il “gioco sporco” e di “mettere alla gogna” le associazioni impegnate per la democrazia. Klingbeil ha inoltre avvertito che tale mossa potrebbe compromettere eventuali futuri colloqui di coalizione tra CDU/CSU e socialdemocratici, sottolineando l’importanza di mantenere un dialogo aperto e costruttivo tra le forze politiche per il bene del paese e la stabilità del governo.
Anche Die Linke ha criticato duramente l’interrogazione parlamentare, l’ha descritta come un “attacco frontale” alla democrazia, paragonandola alle pratiche dei regimi autoritari, dove il controllo e la limitazione delle attività delle organizzazioni civili sono utilizzati per reprimere il dissenso. La capogruppo dei Verdi, Britta Haßelmann, ha definito l’iniziativa “scandalosa”, suggerendo che potrebbe trattarsi di un tentativo di intimidazione verso alcuni settori della società civile, finalizzata a scoraggiare la partecipazione attiva e critica essenziale per una democrazia sana e funzionante, e minando la fiducia nelle istituzioni.
Il governo federale ha confermato di aver ricevuto l’interrogazione, ma non ha ancora fornito una risposta ufficiale.
Amnesty International: l’Unione prende di mira la società civile
Le organizzazioni oggetto dell’inchiesta parlamentare avviata dalla CDU/CSU hanno espresso il loro disappunto riguardo all’iniziativa. Attac, una rete critica della globalizzazione, ha interpretato la mossa come l’inizio di un’offensiva contro la società civile attiva, così come potrebbe profilarsi sotto un potenziale governo guidato da Friedrich Merz, leader della CDU. Amnesty International Germania ha accusato l’Unione di prendere di mira la società civile all’indomani delle elezioni del Bundestag, sollevando preoccupazioni su un possibile restringimento dello spazio civico e delle libertà fondamentali, considerate pilastri di una società democratica.
L’Unione difende l’interrogazione parlamentare sulle ONG
D’altra parte, l’Unione ha difeso la propria iniziativa. Il vice capogruppo Mathias Middelberg ha dichiarato che l’impegno finanziato con fondi pubblici non deve essere utilizzato per scopi politici di partito, sottolineando come questo punto sia espressamente regolamentato. Middelberg ha affermato che l’interrogazione rientra nella responsabilità parlamentare di controllare l’uso legittimo delle entrate fiscali pubbliche.
Secondo Middelberg, la formazione politica non può essere finanziata se viene utilizzata per influenzare il processo decisionale politico e l’opinione pubblica a favore di determinate posizioni. Ha spiegato che l’obiettivo dell’interpellanza è verificare la legalità del comportamento di singole ONG in questo ambito, assicurando che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo conforme alle leggi e ai regolamenti vigenti, e che non vi siano abusi o deviazioni dagli scopi dichiarati.
Sicuramente non è casuale la scelta di compiere questa particolare azione proprio all’indomani del voto, quasi a guisa di “inaugurazione” del corso d’azione della CDU/CSU per il prossimo futuro. Non a caso, dopo il discorso nel quale Merz aveva decretato la “fine della sinistra”, il quotidiano Taz aveva titolato definendolo “Opa gegen Links”, ovvero “Nonno contro la sinistra”. Alla luce di questo primo screzio, comunque, i primi colloqui esplorativi di coalizione, previsti per giovedì, rischiano di iniziare in un’atmosfera tutt’altro che distesa.