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Chi è Friedrich Merz, il probabile futuro cancelliere tedesco

Friedrich Merz ha vinto le elezioni. O, per meglio dire, la CDU, il partito del quale Merz è il leader, ha ottenuto la percentuale più alta alle elezioni federali tedesche, senza però arrivare a sfondare la soglia psicologica del 30%. A dire il vero, la soglia “psicologica” avrebbe aiutato anche dal punto di vista matematico, rendendo più semplice il raggiungimento della maggioranza, ma di questo ci siamo già occupati. Quello che è quasi certo è che Friedrich Merz, classe 1955, diventerà Cancelliere. Questa investitura, se confermata, sarà il culmine di un lungo percorso politico iniziato quando, appena diciassettenne, si iscrisse al partito e si impegnò attivamente nella Junge Union, l’organizzazione giovanile della CDU. Ma chi è Friedrich Merz e come è arrivato a occupare la posizione che occupa oggi all’interno del partito?

La carriera politica di Friedrich Merz e la rivalità con Angela Merkel

Di esperienza politica, Merz ne ha moltissima, di esperienza di governo no. Ma andiamo con ordine. Nativo del Sauerland, un’area rurale del Nord Reno-Westfalia, ha iniziato la sua carriera politica “di serie A” nel Parlamento europeo, di cui è stato membro dal 1989 al 1994, eletto con una campagna che puntava alla difesa degli “interessi tedeschi in Europa”, a partire dalla prospettiva di una Germania ancora a malapena riunificata. Il partito gli ha sempre riconosciuto un ruolo, ma, per molti anni, non si è trattato di un ruolo di leadership.

Fra le diverse sfide che Merz ha dovuto affrontare, prima di arrivare alla guida del partito e forse, a breve, del Paese, la più celebre è sicuramente la rivalità con Angela Merkel, fin dai primi anni 2000. Merz e Merkel rappresentavano due concezioni completamente diverse della Germania cristiano-democratica e, sulla carta, quella di Merz doveva essere la più popolare: un uomo cattolico della Germania ovest, sposato e con tre figli, con una formazione economica era assai più affine all’immagine della CDU fino a quel momento. Lo scontro per la presidenza del gruppo parlamentare CDU vide prevalere Merkel, una donna protestante della Germania Est, divorziata e risposata, senza figli, con una formazione scientifica. Ovviamente il dato biografico non arriva a spiegare neanche lontanamente il perché di quella vittoria, ma si tratta di un fenomeno già analizzato in molte altre sedi. Quel che invece ci interessa è ciò che successe dopo: Merz decise di fare numerosi passi indietro. Non si limitò a restare nelle retrovie, ma abbandonò del tutto la politica attiva per diversi anni, dedicandosi con successo all’attività imprenditoriale.

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Angela Merkel. Foto: Alexander.kurz, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Il ritorno: leader della CDU al terzo tentativo

Il ritorno di Merz sulla scena politica nazionale risale al 2018 e ha coinciso con l’annuncio del ritiro di Merkel, che scelse di non ricandidarsi alle elezioni del 2021, abbandonando del tutto la politica attiva dopo 16 anni di cancellierato. Una volta tornato, però, Friedrich Merz ha dovuto affrontare altre due battute d’arresto. I primi due tentativi di candidarsi alla presidenza della CDU, infatti, sono falliti e al suo posto sono stati nominati prima Annegret Kramp-Karrenbauer e poi Armin Laschet. Solo nel 2022, al terzo tentativo, Merz è diventato leader del partito del quale faceva parte già da oltre 40 anni.

Sotto la sua leadership, la CDU sta assumendo un profilo più conservatore, in linea con le convinzioni personali di Merz. In particolare, staccarsi dalle scelte di Merkel in materia di politica di asilo e immigrazione è da sempre una delle sue priorità. E, d’altra parte, Merkel si è rifiutata di essere parte della sua campagna elettorale, limitandosi a commentare, con un tono che in molti hanno considerato tagliente, che “Per il cancellierato è necessaria una volontà di potere incondizionata […] e Friedrich Merz ce l’ha”. 

La svolta conservatrice su immigrazione e welfare

Fra le sue affermazioni per un ipotetico cancellierato c’è quella che riguarda i controlli alle frontiere, che Merz vorrebbe rendere permanenti (ma il diritto europeo potrebbe non permetterli, ne abbiamo parlato qui). Peraltro, subito dopo il suo tentativo di far passare un pacchetto di misure draconiane contro l’immigrazione con i voti di AfD, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza contro la svolta a destra della CDU e il partito ha perso quasi tre punti nei sondaggi. 

Non a caso, il suo ultimo discorso prima del voto è stato un feroce attacco a coloro che manifestano contro la destra e la prima azione della CDU dopo il voto è stata un’interrogazione parlamentare su alcune delle organizzazioni non governative che sono coinvolte in tali manifestazioni.

Inoltre, Friedrich Merz è fortemente contrario alla legalizzazione della cannabis e al reddito di cittadinanza – che ha dichiarato di voler abolire nella sua forma attuale. In generale, si è espresso più volte a favore di una riduzione del welfare state, sostenendo che l’inattività non debba essere premiata e sottolineando in più occasioni che, in tempi di crisi, ai cittadini si deve chiedere di più: più impegno, più sacrifici, più lavoro. In un intervento di poco precedente alle elezioni ha affermato che in una congiuntura economica difficile non ci si può permettere lussi come l’equilibrio fra vita privata e vita lavorativa.

Questo tipo di affermazioni, in considerazione della sua condizione personale, gli sono valse non poche critiche e la reputazione di essere poco in contatto con il Paese reale. Non poco sarcasmo, per esempio, si è generato intorno alla sua autodefinizione di “membro della classe media-superiore”, considerando che Merz è milionario: da imprenditore, ha fatto parte di numerosi consigli di sorveglianza ed è stato per quattro anni presidente del Consiglio di sorveglianza della filiale tedesca del gigante degli investimenti BlackRock – la società di gestione finanziaria più grande del mondo. Qualsiasi tentativo di presentarsi come “uomo del popolo” (non una sua priorità, in effetti) è stato definitivamente vanificato quando Merz si è recato con il suo aereo privato a Sylt, una delle mete insulari più esclusive della Germania, per il matrimonio dell’amico nonché leader dell’FDP Christian Lindner.

D’altra parte, proprio il passato imprenditoriale conferisce a Merz un certo credito sulle questioni economiche: è considerato estremamente competente in questo campo.

Meno noto è il suo impegno filantropico attraverso una fondazione personale, un aspetto che Merz ha cercato di enfatizzare per bilanciare la sua immagine pubblica. Conclude questo rapido schizzo della personalità del leader cristiano-democratico un tratto per il quale è famoso fra coloro che hanno lavorato con lui: la puntualità. Secondo i suoi collaboratori, Merz non è solo puntuale, è maniacale sulla puntualità: notoriamente le sue riunioni iniziano rigorosamente in orario, senza aspettare nessuno e i ritardatari sono estremamente mal visti nei suoi gruppi di lavoro. Da imprenditore e da politico, Friedrich Merz ha fama di essere una persona estremamente precisa, che predilige un ambiente di lavoro tanto efficiente quanto formale.

Le gaffe su rifugiati e bambini immigrati

Un altro aspetto per il quale il leader della CDU è conosciuto sono le gaffe: a differenza di Merkel, il probabile futuro cancelliere non è nuovo a reazioni impulsive e non di rado si lascia trascinare dall’emotività, quando tratta temi che lo infiammano particolarmente. Questo tratto del suo carattere lo ha portato, in più occasioni, a fare affermazioni che si è trovato poi a dover giustificare o delle quali ha dovuto scusarsi.

Nel 2022, accusò i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra di venire a fare del “turismo sociale” in Germania, allo scopo di godere del welfare tedesco – poco dopo si scusò per questa affermazione. Nel 2023, in un talk show televisivo, si riferì ai bambini con background migratorio di origine mediorientale o di religione musulmana come “piccoli pascià” (con particolare riferimento a un presunto non rispetto delle insegnanti, in quanto donne, da parte dei bimbi e delle loro famiglie), nello stesso anno, accusò i richiedenti asilo di turismo sanitario e di “rifarsi i denti a spese dello Stato”. L’anno scorso, in appendice a un commento fatto alla leader dei Verdi Ricarda Lang in occasione del suo matrimonio, dichiarò che una donna dovrebbe sentirsi poco sicura a salire su un taxi se il tassista indossa una kefiah.

Nonostante la sua lunga carriera politica, Merz non ha mai ricoperto incarichi di governo, non ha mai fatto parte di un gabinetto ne ha mai diretto uno: la sua “prima volta” sarà quindi direttamente nel ruolo apicale del governo tedesco.

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