Robert Habeck fa un passo indietro: “non avrò più ruoli di leadership nei Verdi”

Queste elezioni in Germania potrebbero avere, fra le altre cose, l’effetto di determinare un ricambio significativo nella dirigenza dei principali partiti tedeschi. Dopo la scelta di Olaf Scholz di fare un passo indietro e non assumere più incarichi di governo e quella di Christian Lindner di ritirarsi del tutto dalla politica attiva, arriva anche la decisione di Robert Habeck di non avere più un ruolo di primo piano all’interno dei Verdi.
Robert Habeck loda la campagna elettorale ma ammette: risultato deludente
Habeck ha infatti annunciato la sua decisione di non candidarsi più per ruoli di leadership nel partito, in seguito ai risultati deludenti ottenuti al voto del 23 febbraio. I Verdi hanno registrato un calo significativo di consensi, passando dal 14,7% delle precedenti elezioni all’11,6% attuale.
Habeck ha lodato la campagna elettorale, che giudica comunque positiva e ben strutturata, ma ha ammesso che il risultato finale non ha soddisfatto le aspettative del partito. Nella sua analisi delle cause di questo crollo elettorale, però, Habeck non si è addentrato nella disamina delle strategie o degli errori del partito, ma piuttosto ha puntato l’attenzione sul panorama politico nazionale e internazionale, come il voto congiunto dell’Unione con AfD e lo sdoganamento del termine “remigrazione” nella campagna elettorale dell’ultradestra.
Brantner e Banaszak restano alla guida del partito
La campagna elettorale dei Verdi, d’altra parte, era stata fortemente incentrata sulla figura di Habeck, che ambiva a diventare cancelliere e godeva anche di una certa popolarità personale nei sondaggi. L’unica, magra consolazione sta nel fatto che la perdita di consensi dei Verdi è stata percentualmente inferiore rispetto agli altri partner della coalizione uscente, SPD ed FDP.
I co-leader del partito, Franziska Brantner e Felix Banaszak, hanno espresso la volontà di continuare nel loro ruolo, mentre i Verdi si preparano a rimanere all’opposizione e a riorganizzarsi – viste le scarsissime probabilità di essere coinvolti in una coalizione di governo. La leadership del partito è chiamata a un’analisi approfondita delle cause del calo di consensi e a una revisione delle politiche per riconquistare la fiducia degli elettori.