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“È la madre di AfD”: Wagenknecht accusa Angela Merkel

La leader del BSW Sahra Wagenknecht ha criticato aspramente l’ex cancelliera Angela Merkel, attribuendole la responsabilità dell’ascesa dell’ultradestra fino a definirla “la madre di AfD e di molti problemi del Paese”.

Secondo Wagenknecht, infatti, la politica sui rifugiati di Merkel e in particolare la sua storica decisione di aprire le frontiere nel 2015, avrebbe creato un clima di insicurezza e disordine e favorito l’ingresso dell’AfD nel Bundestag nel 2017. Se non ci fosse stata quella scelta di Merkel, secondo l’ex Linke, “AfD probabilmente oggi non esisterebbe più”.

“La madre di AfD”: la leader del BSW accusa Merkel di aver favorito l’ascesa dell’ultradestra

La leader del BSW riconosce la necessità, in quel periodo, di aiutare i profughi di guerra, ma accusa l’ex cancelliera di aver perso totalmente il controllo sulla migrazione. L’approccio ottimistico di Merkel, sintetizzato nello slogan “Possiamo farcela”, avrebbe però “fallito di fronte alla realtà”, creando forti tensioni sociali destinate a trasformarsi in posizioni xenofobe da parte di molti.

Anche Friedrich Merz, durante un recente comizio elettorale a Dresda, ha accusato i governi precedenti di aver determinato il successo di AfD, facendo esplicito riferimento anche agli anni di governo della sua storica rivale cristiano-democratica.

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Sahra Wagenknecht Foto: EPA-EFE/OMER MESSINGER

La risposta di Merkel: “L’attuale consenso di AfD non è una mia responsabilità”

In un’intervista a die Zeit, Angela Merkel ha respinto le accuse di Merz, affermando che l’attuale consenso del 20% dell’ultra destra non è più una sua responsabilità. “Quando ho lasciato l’incarico, AfD era intorno all’11%” ha precisato. Ha inoltre ricordato come, sempre in quel periodo, ci fosse ancora il Coronavirus, tema sul quale “AfD aveva idee completamente diverse da me” e in cui la priorità di Merkel era “non avere code terribili fuori dagli ospedali”.

L’ex cancelliera ha inoltre difeso anche la sua gestione della crisi dei rifugiati, sostenendo che “in ultima analisi, la questione della migrazione non sarà risolta al confine interno della Germania, ma al confine esterno dell’UE”.

Ha infine espresso preoccupazione per l’attuale situazione politica, sottolineando la necessità che i partiti democratici trovino soluzioni condivise e ha evidenziato come anche la guerra in Ucraina abbia reso la situazione molto più difficile da gestire, senza la capacità di mediare tra posizioni diverse.

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