BSW perde 6 membri: scontro sulle politiche migratorie

La CDU di Friedrich Merz non è l’unico partito a pagare con defezioni e critiche dalla base la scelta di votare insieme all’AfD sul pacchetto anti-immigrazione: anche per il BSW, l’Alleanza Sahra Wagenknecht, sta affrontando critiche interne per il proprio allineamento con la destra sulle politiche migratorie. Giovedì si è diffusa la notizia dell’abbandono di sei membri del partito in Baviera. Fra i fuoriusciti ci sono anche l’ex vice-leader locale del partito Josef Ilsanker e Robert Striesow, il cui contributo sarebbe stato fondamentale per l’organizzazione del BSW in Baviera.
Questa dimissione di gruppo ha messo in luce profonde tensioni interne riguardanti la linea politica del partito sulla questione migratoria. La notizia, inizialmente riportata da Der Spiegel, è stata confermata da una lettera di dimissioni collettiva, ottenuta anche dal quotidiano Berliner Zeitung.
I transfughi del BSW: “ci siamo fatti superare a sinistra da FDP e CDU”
I membri dimissionari hanno accusato il partito di adottare una retorica populista sulla questione migratoria, avvicinandosi pericolosamente alle posizioni dell’estrema destra. Nella lettera si menzionano anche i manifesti elettorali del BSW, come quello che recita “Il nostro Paese vuole meno immigrazione”, senza però specificare che si parla di “migrazione illegale”, considerandoli inaccettabili e divisivi. Secondo i dimissionari, questi manifesti non rispecchiano quelli che dovrebbero essere i valori fondanti del partito e rischiano di alienare una parte significativa dell’elettorato, facendo il gioco della destra estrema.
Un altro punto di controversia riguarda infatti le recenti votazioni al Bundestag sui piani migratori proposti da CDU e CSU. Il BSW si è astenuto sul pacchetto che chiedeva, tra l’altro, controlli permanenti alle frontiere e il respingimento degli immigrati irregolari. Inoltre, il partito ha votato a favore della “legge sulla limitazione dell’afflusso” presentata dall’Unione, allineandosi con CDU/CSU, FDP e AfD.
Secondo i firmatari della lettera, il partito ha perso l’occasione di impedire la mozione votando “chiaramente contro” e, quel che è peggio, si è fatto superare a sinistra su questioni etiche e umanitarie da tutti i “dissidenti” dell’Unione e dell’FDP che si sono rifiutati di appoggiare la proposta.
Divergenze sulle politiche migratorie e gerarchia verticale troppo rigida: i dissidi interni del BSW
La lettera di dimissioni evidenzia anche problemi strutturali interni al partito, lamentando una mancanza di trasparenza nelle strategie e un’organizzazione eccessivamente gerarchica, che limita la partecipazione attiva dei membri. Secondo i dimissionari, questa struttura soffoca il dibattito interno e impedisce un reale confronto democratico, essenziale per un partito che si propone di rappresentare una vasta gamma di opinioni e sensibilità.
Il presidente regionale Klaus Ernst ha confermato l’autenticità della lettera a Der Spiegel, cercando al contempo di minimizzare l’impatto delle dimissioni dei sei membri definendole “marginali”. Ernst ha difeso la posizione del partito sulla legge dell’Unione, sottolineando che il BSW deve agire in base ai propri principi e alla volontà della sua base elettorale, ritiene, è favorevole a una politica migratoria più restrittiva.