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Attivisti per il Rojava in cima alla Porta di Brandeburgo

Lunedì mattina, un gruppo di quattro attivisti ha compiuto un’azione dimostrativa sulla Porta di Brandeburgo, a Berlino. Utilizzando una piattaforma meccanica, gli attivisti sono saliti sul monumento, attirando l’attenzione di passanti e turisti. Una volta in cima, hanno esposto uno striscione con messaggi a favore della democrazia in Siria e del Rojava, una regione autonoma nel nord della Siria abitata prevalentemente da curdi.

L’intervento è durato circa tre ore, prima che le autorità riuscissero a far scendere i manifestanti in  modo sicuro. Le autorità hanno avviato indagini per possibili reati, cercando di determinare se l’azione abbia causato danni al monumento storico. Non è la prima volta che la Porta di Brandeburgo viene utilizzata come sede di una protesta, proprio in virtù della grandissima visibilità che garantisce, sia per le sue caratteristiche architettoniche che per la sua rilevanza simbolica.

Nonostante la presenza di agenti di sicurezza, l’azione non è stata immediatamente interrotta per motivi di sicurezza, poiché un intervento affrettato avrebbe potuto mettere a rischio l’incolumità degli attivisti e dei presenti, soprattutto a causa del vento di questi ultimi giorni.

I manifestanti chiedono il riconoscimento del governo autonomo del Rojava

L’iniziativa “RiseUp4Rojava” ha rivendicato la protesta, chiedendo il riconoscimento dell’autogoverno nelle regioni curde della Siria settentrionale e orientale e la cessazione delle ostilità in queste aree. Questo gesto si inserisce nel contesto del conflitto tra Turchia e milizia curda YPG nel nord della Siria, in particolare nel quadro dei rapidi cambiamenti che si stanno verificando in quella zona a seguito della caduta del regime di Bashar Al-Assad. Recentemente, si sono verificate altre manifestazioni simili, come l’occupazione di un ex consolato turco a Francoforte.

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