Alla galleria Egbert Baqué c’è “Abracadabra”, con dieci artisti internazionali

A&D di Sylvie Vartan
Abetz und Drescher, “Sylvie Vartan”
Abetz und Drescher, “Sylvie Vartan”

di Valentina Bronzini

La Galleria Egbert Baqué Contemporary Art di Berlino ha inaugurato il 19 luglio la mostra “Abracadabra” che durerà fino al 30 agosto 2014. Come suggerisce il titolo della collettiva, lo scopo è quello di stupire.

Sin dall’antichità la parola abracadabra è conosciuta come formula magica in tutto il mondo antico – da Babilonia a Cartagine, a Bisanzio, Gerusalemme e Roma – e secondo la tradizione cabalistica significa “Io creerò come parlo”.

La mostra collettiva Abracadabra raccoglie le opere di dieci artisti tedeschi e internazionali, tra i quali nomi conosciuti ed artisti emergenti.

Come lo stupore e il fascino che la popolare formula magica evoca, le opere di “Abracadabra” hanno trasformato gli spazi della galleria in un mondo meraviglioso e coinvolgente.

Lo spettatore è accolto in un cocktail di colori forti e vivaci, che la fanno da padroni, unendo con un filo rosso generi, stili e generazioni.

La raccolta, un insieme eterogeneo di lavori che vogliono stupire e scuotere, spazia da dipinti a olio a disegni a matita, da opere che oscillano tra l’astratto e il figurativo a graffiti, da quadri di grande formato a opere di piccole dimensioni.

La sensazione è meravigliosamente affascinante e seducente, e la mostra emana vibrazioni positive, proprio come la città in cui è ospitata. La collettiva ha una personalità forte, peculiare ed eclettica, ma allo stesso tempo molto rilassata, riassumendo tra le sue pareti lo spirito di Berlino.

Un Magical Mystery Tour dove le opere invitano a essere esplorate e scoperte, spiegando strati di colore e aguzzando lo sguardo per carpirne i dettagli e le sorprese che nascondono.

Egbert Baqué Contemporary Art
Fasanenstrasse 37
10719 Berlin
Telephone         +49-30-43.91.08.80
Mobile               +49-179-25.26.210

Ecco chi sono gli artisti partecipanti:

Maike Abetz (Düsseldorf, 1970) e Oliver Drescher (Essen, 1969) si crogiolano nella rigogliosa vivacità della cultura pop anni sessanta. Le opere sono macchine del tempo che, conducendoci lungo Memory Lane, riproducono figure cult dell’epoca immerse in sfondi surreali e ottici. Lo spazio reale si dissolve lasciando posto a fantasie optical dove troneggiano icone pop e rockstar.

Winston Chmielinski (Boston, 1988) si è laureato a New York in filosofia e scrittura creativa. Nonostante la sua giovane età ha già esposto in numerose mostre negli Stati Uniti ed Europa. Le opere di Winston sono tele organiche, dove le figure si dissolvono e si ricostruiscono. Il colore si condensa creando forme che superano i propri confini riconoscibili, percepiamo queste presenze magiche e sognanti, che esplorano le possibilità del colore e della forma.

Neal Fox, nato a Londra nel 1981, dove tuttora lavora, è un famoso artista ed illustratore. Ha realizzato illustrazioni per i maggiori periodici inglesi tra cui il Guardian, l’Independent e il Times. Il suo lavoro artistico più personale è composto di disegni isterici, fantasmagorici, portali psichedelici che conducono nel passato. Il mondo di Neal Fox attraversa tempo e spazio in un universo di grottesche icone pop e invenzioni surreali.

Giuseppe Gonella (Motta di Livenza, 1984) attualmente risiede a Berlino. Ha vinto l’atelier della Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia e si è aggiudicato diversi premi nazionali ed internazionali. Le sue opere sono percorse da strati di colore, dove elementi figurativi e corpose pennellate si susseguono rivelando particolari e forme. Le opere di Gonella sembrano materializzazioni di sogni che fluiscono in maniera confusa e disordinata e, al momento della sveglia, cominciano a dissolversi e confondersi lasciando solo vaghe percezioni di un’altra realtà.

Ivar Kaasik (Kingissepa, 1965) è un pittore estone che dal 1992 vive a Berlino. Laureatosi in Architettura all’accademia d’arte estone, ha esposto le sue opere in tutto il mondo. Utilizzando tecniche op-art e nuove tecnologie, Kaasik dichiara di dipingere ciò che è già mediato, di raffigurare il sottovalutato. I motivi delle sue opere sono svariati, che provengono sia da internet che dalle strade di Berlino. Le opere mettono la pittura in un contesto moderno, i colori esplorano il rapporto tra natura e tecnologia e si realizzano su tele meditative o astratte.

Mrs. Chy (Stuttgart, 1978) fa parte del “Real Home Girls”, il più vecchio gruppo di artiste di graffiti femminile attivo a Berlino (dal 1993). Grazie ai numerosi viaggi in Europa e alle performance di pittura dal vivo, è diventata in breve tempo un’ospite frequente nel mondo dei graffiti a predominanza maschile. Nel progettare i propri graffiti Mrs.Chy fa affidamento sul suo stile di forme morbide e disegni femminili.

Wolfgang Neumann (Filderstadt, 1977) è un artista nonché poeta e musicista tedesco. Attraverso colori vividi e tratti forti, Neumann gioca con le popolari immagini dei media, della televisione e della storia dell’arte, celebrità e figure storiche. Le sue opere ricche di energia, che siano pitture o disegni a china, riducono questi motivi a composizioni grottesche e surreali piene di contenuti.

Tim Plamper (Bergisch Gladbach, 1982) diplomatosi all’Accademia di belle arti di Stuttgart, ha esposto in Germania e all’estero. Nel suo lavoro realizza disegni grafici e iperrealisti che si muovono tra il disegno, il collage e la pittura. Immagini surreali ed enigmatiche in bianco e nero, negativi di una realtà che si sviluppa su più livelli nelle profondità della carta dov’è disegnata portando alla luce composizioni misteriose e insolubili.

Snapple è un’artista che lavora a Berlino di cui non si conosce l’identità. La giovane artista preferisce rimanere anonima e, nonostante non abbia mai seguito dei corsi di pittura o disegno, realizza copie di famose opere d’arte alle quali aggiunge degli interessanti colpi di scena: così la Ragazza con l’orecchino di perla di Jan Vermeer diventa una giovane punk con l’orecchino al naso e l’Origine del mondo di Gustave Courbet sfoggia un tatuaggio delle Pussy Riot.

Poet (Berlino, 1973) nato e cresciuto nella capitale tedesca è entrato in contatto con la cultura underground fin da bambino e ha cominciato a realizzare i primi graffiti in stile americano a dodici anni. Negli ultimi venticinque anni realizza opere e murales in tutto il mondo e dal 2006 realizza regolarmente opere anche su tela. Oggigiorno è uno dei più vecchi, rispettati e influenti Style-writers attivi in Europa.