Attualità

Cari tedeschi, Berlusconi ve lo meritate

berlumerkel

di Stefano Casertano

Cari amici tedeschi, vivo a Berlino da anni, vi amo e stimo come popolo, ma mi permetto di dire: Berlusconi ve lo meritate. Che voi lo accettiate o meno, l’ascesa di Berlusconi è anche colpa della politica europea imposta dalla Germania. Berlusconi è colpa vostra, perché il Genio Politico ha cavalcato l’onda del dissenso contro le nuove tasse dovute all’”austerity”.

In Germania si sentono in genere due tipi di commenti. Il primo è: “ma come, secondo te ci sono altre soluzioni rispetto all’austerity?”. Il secondo è: “come fate a votare il politico del Bunga Bunga?”. Sono tormentoni che invadono e monopolizzano le prime pagine dei giornali, gli studi televisivi, le onde radio, le aule universitarie e i caffè. Ahimè, anche il salotto di casa. Non se ne può più.

Partiamo dalla prima domanda. Sì, l’austerity è un’idiozia. Non risolve il problema finanziario principale, cioè quello della sostenibilità del debito pubblico. In Italia stiamo al 55% di tasse e il debito continua ad aumentare. Inoltre, le tasse stanno provocando contrazione economica e disoccupazione, tanto che i giovani senza lavoro sono oltre il 37%. Cosa pretendete, che un uomo che non ha mai lavorato, un giorno “magicamente” sia capace di produrre reddito? L’austerity non è sostenibile. La contrazione del volere popolare al valore numerico porta all’esplosione del dissenso.

C’è di più. Un importante consigliere economico democratico, Larry Summers, recentemente alla CNN ha ricordato come i territori americani che si sono ripresi meglio sono quelli che hanno ricevuto maggiori aiuti dopo la crisi. Perché ciò che funziona in America, non dovrebbe funzionare da noi? Perché un territorio in crisi deve vedersi aumentare le tasse? Ma cosa state cercando di vendere?

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14 Commenti

  1. Das ist jetzt aber etwas sehr billig. Die Probleme, die du den Austerity Measures anlastest, prägen in Wahrheit Italien doch schon seit Jahrzehnten und haben nichts mit Deutschland zu tun! Jugendarbeitslosigkeit, Schulden, soziale Stagnation, miese Ausbildung, wenig Weltoffenheit – so lebt Italien seit Langem. Auch die Resultate davon sind nicht von den Deutschen, sondern der Wirtschaftslogik diktiert: steigende Anleihezinsen, geringere Produktivität = Wettbewerbsnachteile italienischer Firmen, Flucht der klügsten Köpfe zu uns nach Berlin 😉 Das Programm von Mario Monti war der Versuch, wenigstens IRGEND ETWAS zu unternehmen, anstelle dem schlechten Geld das gute hinterherzuwerfen. Daß Berlusconi den allerbilligsten rhetorischen Trick der Welt bemüht und die Schuld an all dem den brutti tedeschi anlastet, ist peinlich genug – aber als gebildeter Mensch kann man das doch nicht teilen!

  2. Di Austerity si parla da 3 anni.
    L´economia italiana e´ asfittica da molti piu´ anni, guarda caso almeno da quanti anni Berlusconi e´ in politica. Gli Italiani (almeno un 30% di essi) vota Berlusconi semplicemente perché sono come lui: disonesti, menefreghisti, maschilisti, egoisti e assolutamente restii a pagare le tasse (qualunque tassa) e a rispettare leggi e regole.
    La politica della Merkel non c´entra niente. Si puo´ discutere sulla giustezza o meno dell´austerity nel superare la crisi ma una cosa e´ certa, il rispetto delle regole e´ base fondamentale. E Berlusconi e chi lo vota, le regole non le rispetta.
    Auguri a tutti quelli che aspettano il rimborso IMU promesso da Berlusconi. Come tutte le sue promesse, resterá aria fritta, heiße Luft!

    1. gentile Stefano,

      conosco parecchia gente che ha votato Berlusconi. gente onesta, che lavora, che si fa il mazzo, che paga le tasse, che manda avanti una famiglia e non ha fatto del male a nessuno.

      Perche hanno vatato il berlusca? perchè si sono tappati naso ed hanno votato il meno peggio…ed è dura ad esser peggio di lui…
      le offese agli elettori se le tenga per lei.

    2. Non é tutto ver quello che scrivi. Tra gli elettori di Berlusconi ci sono anche tanti anziani che come unico divertimento hanno quello di guardare la TV e le cui menti vengono da piú di venti anni indirizzate. Fino a che il Cavaliere sará in campo con l´aiuto delle sue televisioni ci sará sempre a che fare con lui ed i suoi amici di banda.Povera Italia. romachiamaberlino.blogspot.de

  3. Caro Stefano,

    sono in disaccordo e trovo il tuo incipit insopportabile.

    Qualunque sia la politica della Germania, che, lo capisco, può spingere l’elettorato italiano verso un voto “contro la Germania” o, un’espressione in voga, a un voto di “protesta”, le colpe della rielezione di Berlusconi SONO TUTTE degli italiani.

    Nessun popolo con un po’ di sale in zucca (e sì, parte degli italiani sale in zucca non ne ha più, succhiata dai media berlusconiani) può pensare che votare un probabile delinquente, possibile puttaniere, e politico scarso – questo mi pare sia fuor di dubbio – come Berlusconi.

    È offensivo nei confronti dei tedeschi il tuo incipit e se permetti è un classico esempio di scarica barile all’italiana.

    La colpa di quel 30% è nostra. Quando lo capiremo e ne capiremo le ragioni l’Italia sarà un Paese migliore. Ma i segni -compreso il tuo articolo – indicano una direzione ahimé contraria.

    Ps: by the way, anche io vivo in Germania

  4. Questo e un discorso tipico anche in italia, che pero dimentica sempre di ponersi due semplici domande: da dove dovrebbero uscire fuori questi soldi per andare avanti a spendere di piu di quello che si guadagna? É come mai i paesi baltici hanno superato la crisi perche hanno avuto il corraggio di proseguire una politica di austerity molto piu drastica degli paesi in crisi della zona Euro?

    1. Caro Clemens,
      qui si parla di Realpolitik, non di principi. Al popolo affamato non importa che la Scandinavia si sia riformata, o che la colpa della crisi sia propria. Il punto unico e uno solo è che l’austerity non funziona, perché il popolo non l’accetta. E il popolo non è “stupido”: è popolo, ed è l’unico giudice delle politiche. Per questo, se all’austerity segue una reazione populista, non è colpa del popolo, ma dell’austerity. Il popolo non si cambia, la politica sì.

      1. Mi permetto di aggiungere: per riformarsi negli anni Duemila la Germania è incorsa in gravi deficit di bilancio, anche oltre Maastricht. Le riforme costano. Non si può pretendere di riformare tagliando il bilancio (è scritto nell’articolo in inglese su http://www.stefanocasertano.com)

  5. Vivo anch’io a Berlino ma mi dissocio profondamente in quanto italiana da tutto ciò che ha scritto Stefano Casertano e ne sono allibita. Berlusconi lo votano gli italiani che non si rendono conto dei danni sterminati che ha creato al Paese; nulla a che vedere con la Merkel e la Germania. Follia asserire certe cose e follia dare spazio a certe teorie, soprattutto in un momento come questo in cui Mr. Berlusconi, se l’Italia fosse una nazione seria, dovrebbe essere fuori dai giochi ormai da lungo tempo e purtroppo per il nostro paese, ancora non lo è. Senza se e senza ma.

  6. I concetti di austerity sono senza dubbio corretti e tutto quel che di cattivo deriva da anni di malagestione dello stato Italiano è assolutamente censurabile. In ogni caso, l’attuazione del programma Monti ha drammaticamente peggiorato la situazione: dall’aumento della disoccupazione, all’incremento del debito pubblico, la diminuzione degli introiti fiscali (con il fallimento di circa 1000 aziende al giorno, anche le entrate diminuiscono, per forza). L’applicazione matematica del fiscal compact, la cui applicazione significa 1/20 del debito pubblico per anno per 20 anni e quindi manovre da 100 miliardi/anno solo per soddisfare questa regola (senza contare il bilancio dello stato, quindi) è matematicamente insostenibile. Con queste manovre e con l’incremento della pressione fiscale (e un cuneo fiscale dove un operaio che percepisce 1000 euro/mense ne costa circa 3000 all’azionda), l’economia si sta semplicemente spegnendo. Restate in Germania, voi che potete, e dimenticatevi il vostro paese d’origine: di questo passo non lo vedrete più (con o senza il disgraziatissimo Berlusconi),

  7. Salve a tutti, scrivo da Berlino, ho effettuato una analisi abbastanza completa della stampa europea, date un occhiata che si dice fuori dai confini italiani e qui in germania soprattutto, non è ipocrisia questa? Qui il link enricoporceddu.blogspot.de/?m=0

  8. Il suo articolo è molto imbarazzante. Non so quali qualifiche siano necessarie per scrivere articoli di politica ed economia su IL MITTE, ma credo che lei sia il meno indicato per farlo. La superficialità e la demagogia delle righe da lei scritte fanno solamente innervosire e non riflettere. Termino col dire che Berlusconi se lo meritano gli italiani che lo votano da decenni per ignoranza. Che ognuno si prenda le sue responsabilità.

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