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Pazienti in terapia intensiva derubati per 150.000 euro: infermiere a processo

Un infermiere di 45 anni è accusato di aver derubato diversi pazienti ricoverati in terapia intensiva durante il Covid, alcuni dei quali sarebbero stati persino in fin di vita. 

L’uomo, che avrebbe sottratto oltre 150.000 euro alle vittime, è ora chiamato a risponderne in tribunale. Il processo è infatti appena cominciato e sta avendo luogo a Berlino.

150.000 euro sottratti ai ricoverati: infermiere a processo a Berlino

In base alle accuse il 45enne, sfruttando la vulnerabilità di alcuni pazienti ricoverati in terapia intensiva, li avrebbe derubati di ingenti somme di denaro, tra maggio 2020 e giugno 2023. Complessivamente, l’infermiere avrebbe commesso ben 152 furti ai danni di diversi degenti, molti dei quali anziani e colpiti dal Covid e alcuni addirittura in fase terminale. È accusato di furto aggravato e frode informatica.

Il presunto ladro avrebbe avuto sempre lo stesso modus operandi. Durante il suo turno di lavoro, avrebbe rovistato tra gli effetti personali dei pazienti per poi intascare i contanti e rubare carte di credito, usate in seguito per prelevare migliaia di euro al giorno, da diversi bancomat. A volte si sarebbe anche impossessato delle chiavi di casa, per rovistare nelle abitazioni allo scopo di rubare e rivendere oro e gioielli. I pazienti presi di mira sarebbero quindici, tutti ricoverati in terapia intensiva. In un caso particolarmente estremo, l’uomo avrebbe derubato un anziano di ben 56.000 euro, tra contanti e preziosi. Per tutti i presunti furti, l’accusa parla di una somma complessiva di oltre 150.000 euro.

A un certo punto, pare che qualcosa sia venuto a galla e l’uomo è stato licenziato. La perdita del lavoro, tuttavia, non lo avrebbe scoraggiato e a febbraio 2023, mentre lavorava come infermiere interinale, avrebbe ripreso a rubare con le medesime modalità. Il 7 aprile 2024 è stato infine arrestato e da quella data si trova in custodia cautelare.

Ora l’uomo fronteggia la possibilità di una condanna fino a 3 anni e 8 mesi di reclusione, ma sembra intenzionato a collaborare con le autorità. Tramite il suo avvocato ha infatti dichiarato di essere pronto a rilasciare una confessione completa e a mettere sul tavolo 100.000 euro. Oltre alla pena detentiva, l’uomo rischia anche il divieto permanente di esercitare la professione infermieristica. Il processo continuerà con un’ulteriore udienza il 21 maggio e la sentenza è prevista per il 23 maggio.

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