Commissioni Bundestag: niente presidenti per AfD. Weidel: “Antidemocratico”

Durante le prime sedute costitutive delle commissioni del Bundestag, a circa tre mesi dalle elezioni federali, i candidati di Alternativa per la Germania (AfD) non sono riusciti ad ottenere la presidenza delle commissioni a cui ambivano.
Il partito di ultradestra non è riuscito a conquistare il controllo della commissione per il bilancio, considerata una commissione chiave, così come altre cariche direttive.
Niente presidenti di AfD nelle commissioni del Bundestag
Non ce l’ha fatta Ulrike Schielke-Ziesing, la designata di AfD per la presidenza commissione bilancio, così come non ce l’ha fatta Stefan Möller, suggerito dal partito per la commissione giustizia e tutela dei consumatori. Nel caso di Schielke-Ziesing, la votazione, avvenuta con modalità segreta, ha evidenziato solo 12 voti a favore e 29 contrari. La commissione conta 42 membri, 10 dei quali sono di AfD.
L’obiettivo non è stato raggiunto neanche in altre commissioni, come quella per il lavoro e gli affari sociali, con la candidata Gerrit Huy, o quella finanziaria, con Kay Gottschalk, che non ha raggiunto la maggioranza necessaria. AfD ha deciso di non richiedere un secondo turno di votazioni e questo ha determinato l’assegnazione della direzione delle commissioni ai membri più esperti presenti, come nel caso di Lisa Paus (Verdi) per la commissione per il bilancio.
“Non votate AfD”: la raccomandazione ai deputati dell’Unione
Steffen Bilger (CDU), direttore parlamentare del gruppo CDU/CSU, ha dichiarato a Deutschlandfunk di aver raccomandato ai deputati dell’Unione di non votare i candidati di AfD, adducendo tra le ragioni il fatto che il partito stia diventando “sempre più radicale ed estremo, anche nel Bundestag”.
Sulla stessa linea anche il direttore parlamentare del gruppo SPD, Dirk Wiese, che aveva già annunciato in mattinata: “Oggi non eleggeremo deputati dell’AfD a presidenti delle commissioni”.

La dura reazione dell’ultradestra: “Quei posti ci spettano!”
Questi eventi hanno riacceso la questione della corretta rappresentanza all’interno del Bundestag, con AfD che considera queste esclusioni come una violazione del proprio diritto a essere rappresentato in parlamento come gli altri partiti. “Come direzione di partito e gruppo, condanniamo questo approccio” ha dichiarato Alice Weidel nella giornata di mercoledì, dopo che i tentativi di AfD di guadagnare la presidenza di qualche commissione si sono infranti contro un Brandmauer che, a quanto pare, è ancora in piedi. Almeno in questa fase.
Weidel ha poi aggiunto che l’ostruzionismo nei confronti dell’AfD svuoterebbe arbitrariamente “le regole del gioco del funzionamento parlamentare e della democrazia pluralistica”. “Questi posti ci spettano, ci spettano diritti parlamentari” ha ribadito. Si è unito alle rimostranze anche l’altro co-leader di AfD, Tino Chrupalla, che ha esortato gli altri partiti a “mettere fine a questi giochetti” e soprattutto a mettere fine all’esclusione di AfD, considerando i suoi circa dieci milioni di elettori alle elezioni federali di febbraio.

La CDU respinge le accuse: “Non c’è nulla di antidemocratico in tutto questo”
Da parte sua, la CDU ha respinto le accuse, sottolineando come ogni gruppo parlamentare abbia il diritto di proporre candidati, i quali devono però ottenere una maggioranza per essere eletti. Sepp Müller, vice capogruppo del partito, ha ribadito il valore democratico di tale processo in un’intervista con WELT TV. “Non so cosa ci sia di antidemocratico in tutto questo. Al contrario: il bene democratico più alto è una votazione nella rispettiva commissione”, ha concluso il politico cristiano-democratico.
In passato AfD ha cercato di fare ricorso alla Corte Costituzionale Federale contro l’esclusione dalla presidenza delle commissioni parlamentari, nella scorsa legislatura. La Corte aveva tuttavia respinto il ricorso, ribadendo che la suddetta procedura è una prerogativa interna del Bundestag.