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8 marzo a Berlino: scontri violenti tra polizia e manifestanti

L’8 marzo, durante la celebrazione della Giornata internazionale della donna, a Berlino, si sono tenute manifestazioni che hanno coinvolto migliaia di persone, ma si sono verificati anche scontri e arresti.

In preparazione al raduno di sabato, la polizia aveva annunciato che avrebbe monitorato principalmente le manifestazioni della sinistra radicale relative alla Palestina. Ed è proprio in questo ambito che si sono registrate le maggiori tensioni, sfociate in episodi di violenza ripresi e diffusi sui social.

Alcune manifestazioni per l’8 marzo hanno visto scontri violenti per le strade di Berlino

Uno dei raduni maggiori, che ha visto la registrazione di 10.000 partecipanti, è stato promosso da sindacati, gruppi politici di sinistra, collettivi femministi e formazioni urbane, inclusa l’organizzazione “Omas gegen rechts“, le “nonne contro la destra” che sfilano da anni nella capitale tedesca. Il corteo è partito da Oranienplatz, a Kreuzberg, alle 12.30, arrivando fino al famoso Municipio rosso di Mitte sotto la denominazione di “Manifestazione femminista per la Giornata internazionale della donna”.

Il via alla marcia è stato dato poco prima delle 14:00, con circa 9000 partecipanti, secondo le forze dell’ordine. Verso sera, il numero di partecipanti è stato descritto come inferiore alle diecimila unità, benché gli organizzatori abbiano stimato una partecipazione di 25.000 persone. La manifestazione è stata definita nel complesso pacifica.

I maggiori problemi si sono verificati soprattutto ai margini di un evento a Kreuzberg, con un totale di 28 arresti e un agente ferito. Nel pomeriggio e in serata, ci sono state due manifestazioni a Oranienplatz e Spreewaldplatz, a cui hanno partecipato anche gruppi palestinesi. Alcune correnti della sinistra e della sinistra radicale si sarebbero divise proprio in relazione al conflitto in Medio Oriente tra Israele e Palestina e questo avrebbe portato a due manifestazioni distinte.

Cosa si vede nei video circolati in rete

Sui social network sono circolati diversi video che documentano momenti di violenza tra forze dell’ordine e manifestanti. In uno di essi, pubblicato dal medium online statunitense “Drop Site News”, si vedono almeno due agenti di polizia che colpiscono più volte i manifestanti in faccia e sul corpo, cercando di respingere la folla. Interpellata dal Tagesspiegel, la polizia ha dichiarato di aver presente il video, che sarebbe in fase di esame.

Elementi controversi sono emersi da altri video, come quello di cui parla la Berliner Zeitung, che documenterebbe l’arresto di una donna da parte della polizia. Le immagini mostrerebbero la donna tenuta per il collo e con le mani immobilizzate dietro la schiena da un altro poliziotto. Nel video, si sentirebbero diverse persone chiedere ripetutamente alle forze dell’ordine di lasciarle il collo e si sentirebbe anche un uomo gridare: “non esagerate!”.

In un altro video, sempre descritto dalla Berliner Zeitung, si vedrebbe la donna mentre viene portata via e, per alcuni momenti, anche trascinata sull’asfalto. Al momento non si sa cosa abbia portato all’arresto.

Domenica pomeriggio: una manifestazione degenerata e interrotta prima del tempo

Domenica, il bilancio della polizia berlinese sulle proteste del giorno prima ha registrato un totale di dieci manifestazioni, sotto la vigilanza di 850 agenti. Sette manifestazioni sarebbero state strettamente correlate al tema e altre avrebbero avuto riferimenti al Medio Oriente, tra cui una manifestazione contro l’antisemitismo.

In serata si sono tenute due marce. Una, sotto lo slogan “Giornata di Lotta Femminista”, ha coinvolto circa 2.500 persone e ha visto arresti relativi a diversi reati, tra cui copertura illecita del viso, uso di petardi e per aver ostacolato le azioni della polizia. Alcune persone sono state inoltre arrestate per l’uso di simboli di organizzazioni costituzionalmente vietate. Sarebbe stato anche confiscato uno striscione con presunti contenuti illegali, ma la confisca non sarebbe stata approvata dalla procura.

In un’altra parte della città, si è invece tenuta un’altra manifestazione sotto lo slogan “Giornata Internazionale di Lotta Femminista”. L’evento ha visto la partecipazione di 3.000 persone e le autorità si aspettavano in anticipo quello che avevano definito un blocco “altamente emotivo e filopalestinese”. La situazione è degenerata poco dopo l’inizio dell’evento, quando diverse persone sono state arrestate dopo una serie di cori anti-israeliani e questo ha portato a violente reazioni di protesta. Le forze dell’ordine sono state colpite da bottiglie, pugni e calci e hanno reagito con spray al peperoncino e misure di costrizione fisica.

Nonostante gli appelli alla moderazione, gli organizzatori non sono riusciti a placare gli animi e questo ha portato allo scioglimento prematuro del corteo. La leader ha in seguito concluso autonomamente la manifestazione, intorno alle 20.30.

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