Wegner vuole bloccare la legge di Merz al Bundesrat

Il sindaco di Berlino Kai Wegner (CDU) ha lanciato un appello per una soluzione condivisa tra i partiti democratici in seguito al controverso voto congiunto di CDU, AfD e FDP al Bundestag su una mozione che mira a inasprire le politiche migratorie. Wegner ha esortato i gruppi parlamentari di CDU, SPD, Verdi ed FDP a collaborare in modo costruttivo per rispondere alle esigenze dei cittadini, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto e trasparente, in particolare riguardo alla legge sulla limitazione degli ingressi che sarà discussa venerdì, ma ha anche messo in chiaro una cosa: al Bundesrat, il Land di Berlino voterà contro una legge approvata solo grazie ai voti di AfD.
Wegner promette ostruzione al Bundesrat: “contrario a tutto ciò che porta AfD ad assumere responsabilità di governo”
Il primo cittadino berlinese ha ribadito la sua ferma contrarietà a qualsiasi forma di cooperazione con l’ultradestra, sottolineando che si opporrà a qualsiasi dinamica che dovesse permettere al partito di Weidel e Chrupalla di assumere responsabilità di governo. Ha espresso preoccupazione per le implicazioni del recente voto e ha rimarcato ulteriormente la propria distanza dalla linea seguita dal partito a livello federale e da Friedrich Merz.
Critiche da sinistra: “preferite votare coi nazisti che negoziare coi democratici”
La vicenda ha suscitato dure reazioni anche da parte della SPD, che con la CDU forma la coalizione al momento al governo nel Land di Berlino. Il capogruppo parlamentare dei socialdemocratici Raed Saleh si è detto profondamente turbato dall’azione della CDU a livello federale, accusandola di aver “calpestato la lezione di Auschwitz” nell’aprire la strada ad AfD. Secondo Saleh, la CDU ha inferto un duro colpo alla democrazia parlamentare, mettendo a rischio la stabilità politica del paese. Ha sottolineato che la memoria storica deve essere un pilastro della politica tedesca, e che ogni deviazione da questo principio rappresenta un pericolo per la società.
Critiche aspre sono giunte anche dalla frazione berlinese di Die Linke. Il capogruppo Tobias Schulze ha accusato Merz di aver “deliberatamente abbattuto il muro contro l’estrema destra”, abbandonando il consenso democratico che la Germania aveva mantenuto senza flessioni dal dopoguerra a oggi. Anche Franziska Giffey, co-leader della SPD di Berlino, ha accusato la CDU/CSU di aver infranto un tabù collaborando con AfD.

Il capogruppo dei Verdi Werner Graf si è espresso con parole ancora più dure: “La CDU/CSU ha chiarito una cosa al Bundestag ieri: preferiscono votare con i nazisti che negoziare con i democratici” ha dichiarato.