Presunto attentatore di Aschaffenburg ricoverato in una struttura psichiatrica

L’uomo arrestato dopo l’accoltellamento avvenuto mercoledì pomeriggio in un parco di Aschaffenburg, in Baviera, è stato ricoverato in una struttura psichiatrica. L’aggressione ha causato la morte di un bambino di due anni e di un uomo di 41 anni, oltre al ferimento di una bambina coetanea, di un 72enne e di una maestra d’asilo intervenuta per proteggere i bambini.
Il sospettato potrebbe non essere in grado di intendere e volere
Il sospettato, un cittadino afgano di 28 anni, fermato dalle forze dell’ordine poco dopo il fatto, era noto alle autorità e a suo carico c’erano già diversi procedimenti, anche per reati violenti. Nel marzo 2023 aveva ricevuto un’ammenda per lesioni personali in un centro d’accoglienza e il tribunale di Aschaffenburg lo aveva sanzionato per frode relativa a un biglietto falso. L’uomo era inoltre tenuto a lasciare il paese e a inizio dicembre aveva comunicato per iscritto l’intenzione di partire per tornare in patria.
Il ministro degli Interni bavarese Joachim Hermann ha riferito che l’uomo era in trattamento psichiatrico. Il giudice istruttore ha disposto il ricovero temporaneo dell’uomo, del quale si sospetta l’incapacità di intendere e volere al momento del reato. L’individuo è accusato di duplice omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni gravi, ma non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito.
Le indagini dovranno stabilire l’eventuale incapacità o ridotta capacità di intendere e volere al momento dell’aggressione: un aspetto cruciale per determinare la responsabilità penale del ventottenne. I tre feriti gravi, ricoverati in ospedale, non sono in pericolo di vita.
I precedenti del presunto attentatore di Aschaffenburg
Nel frattempo, vengono alla luce altri incidenti che avevano visto protagonista il ventottenne: a giugno si era denudato in stazione vandalizzando un cestino dei rifiuti, mentre ad agosto aveva danneggiato un’auto ad Alzenau e aggredito paramedici e poliziotti. La Procura ha precisato che nessuno di questi episodi giustificava un mandato d’arresto o il ricovero coatto, ma la loro frequenza e gravità hanno suscitato un dibattito sulla capacità delle autorità di intervenire in modo preventivo.
Nel maggio 2024, l’uomo si era presentato presso una stazione di polizia chiedendo aiuto, ma aveva poi tentato di impossessarsi dell’arma di un agente, ferendo tre poliziotti. Risultato sotto effetto di cannabis, era stato sottoposto a perizia psichiatrica. Il procedimento era stato sospeso per la sua dichiarata intenzione di lasciare volontariamente il paese.
È in corso inoltre un’indagine su una presunta aggressione con coltello in un centro rifugiati.
Dal 9 dicembre 2024 l’afghano era stato posto sotto tutela per tre anni, essendo stato giudicato mentalmente incapace di gestire i propri affari e le proprie necessità. Di recente, non si era presentato a un incontro con il tutore. La polizia ha confermato due suoi ricoveri in reparti di psichiatria nel 2024, a gennaio e maggio, indicando un quadro clinico complesso e la necessità di un intervento continuativo.