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Greta Thunberg e Luisa Neubauer a Stoccolma: “Crisi climatica considerata meno grave del Covid19”

Greta Thunberg e Luisa Neubauer  si sono fatte notare insieme, venerdì, spiccando all’interno di un gruppo di attivisti provenienti da Germania, Italia, Austria e altri Paesi europei e riuniti davanti al parlamento di Stoccolma.

Tre anni fa, nello stesso luogo, Thunberg, allora quindicenne, si era seduta con un cartello che recitava “Sciopero scolastico per il clima”. Avrebbe dato vita a un movimento mondiale, Fridays for future, i cui rappresentanti sono tornati a distanza di tre anni, davanti allo stesso parlamento, per fare il punto della situazione.

Luisa Neubauer è invece un’esponente dei Verdi tedeschi, ma è anche la più nota rappresentante del movimento Fridays for future in Germania. E per questo è a volte definita, per brevità, la “Greta Thunberg tedesca“.

Greta Thunberg (2018). Anders Hellberg, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Greta Thunberg e Luisa Neubauer: insieme davanti al parlamento svedese

A causa della pandemia, i supporter di Fridays for Future non riescono al momento a manifestare nelle strade come prima. Continuano però a far circolare in rete le loro idee, sotto forma di clip e comunicati, e nell’occasione di questo terzo anniversario del movimento hanno parlato con i media e ribadito l’emergenza climatica.


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Greta Thunberg: “Siamo milioni in tutto il mondo”

Il giudizio di Greta Thunberg su quanto accaduto in questi tre anni, e cioè dal momento in cui la protesta ha avuto inizio, non è stato incoraggiante: “Non è successo molto da allora. Abbiamo ancora una crisi climatica, le emissioni stanno aumentando. E la crisi non è al centro dell’attenzione. Ma d’altra parte, la consapevolezza è cresciuta e siamo un movimento globale con milioni di persone in tutto il mondo. Anche se la pandemia lo ha rallentato”.

Greta Thunberg con il presidente del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli (2020). European Parliament from EU, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

Sulla pandemia: “Presa sul serio dal primo giorno, a differenza della crisi climatica”

A proposito della pandemia, l’attivista svedese ha dichiarato: “Il fatto che il mondo reagisca velocemente e con decisione a una pandemia, ma non alla minaccia di una crisi climatica, ha a che fare anche con la comunicazione”.

Secondo Thunberg, infatti, la pandemia sarebbe stata trattata dai media come una crisi sin dal primo giorno e questo avrebbe indotto i governi a prenderla sul serio. Thunberg pensa che ciò non sia accaduto, invece, con la crisi climatica. “Noi umani siamo animali sociali: finché nessuno intorno a noi tratta una crisi come tale, non capiamo che siamo in crisi” ha chiosato.

Luisa Neubauer. Stefan Müller (climate stuff) from Germany, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

Luisa Neubauer: rilancia “I politici non prendono sul serio la crisi climatica”

Non è stato diverso il messaggio di Luisa Neubauer. Neubauer e Thunberg si sono conosciute nel 2018 a Katowice, in Polonia, alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Greta Thunberg e Luisa Neubauer ad Amburgo, nel 2019. C.Suthorn / cc-by-sa-4.0 / commons.wikimedia.org(Note the three necessary links to author, licence and image file in the attribution).

Neubauer ritiene che la Germania abbia una grande responsabilità ma che i programmi di tutti i partiti siano ancora lontani dall’essere adeguati, per quanto concerne le questioni climatiche. “A volte si direbbe che i politici vivano in un universo parallelo” ha dichiarato, per poi spiegare: “Se ne restano in piedi tra le rovine del Nord Reno-Westfalia, dopo il disastro dell’inondazione, e dichiarano che qualcosa deve essere fatto con assoluta urgenza, per poi tornare agli affari, come al solito. Il carbone continua a essere difeso e così i gasdotti. Questo non significa prendere sul serio la crisi. Questo è recitare”.

La prossima protesta per il clima in Germania è prevista per il 24 settembre, due giorni prima delle elezioni federali.

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