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9 maggio a Berlino: tra russi, ucraini, putiniani, antistalinisti e “lupi della notte”

Si temevano problemi, l’8 e 9 maggio, giornate in cui si commemora la resa della Germania nazista, ma anche il contributo fornito dall’Armata Rossa, e quindi dalla Russia, a questa liberazione. 

La tensione tra russi e ucraini anche a Berlino, riverbero del conflitto poco distante, faceva infatti temere una possibile degenerazione delle celebrazioni. Per fortuna, a parte qualche protesta isolata, la situazione si è mantenuta tranquilla, anche se non sono mancate tensioni.

9 maggio a Berlino: tensioni nel cuore di Treptower Park

Giovedì 9, una lunga fila di persone si è formata davanti all’ingresso del Memoriale sovietico nel cuore di Treptower Park, che ospita le tombe di migliaia di soldati sovietici caduti nella battaglia di Berlino. La fila era nutrita per via dei controlli di sicurezza istituiti dalla polizia, con l’intento di prevenire qualsiasi manifestazione che potesse essere interpretata come provocatoria, in relazione al conflitto in corso in Ucraina. A questo scopo, sono state ad esempio vietate le bandiere russe e i nastri di san Giorgio, che negli ultimi anni sono diventati un simbolo del sostegno a Putin e al Cremlino.

In base a quanto riportato da Taz, la polizia ha tenuto distante dal memoriale anche un uomo che indossava toppe con la bandiera russa sui pantaloni, tra le proteste di alcune persone in fila, che si lamentavano con frasi come  “Qui non c’è più libertà di espressione”. Molte persone hanno invece reso omaggio al memoriale portando mazzi e composizioni di fiori. Tra loro, si potevano notare molte famiglie di lingua russa che risiedono in Germania. 

L’ambasciatore russo a Berlino, Sergei Netschajew, ha invece deposto la sua corona in mattinata, utilizzando un ingresso secondario. La cerimonia diplomatica è avvenuta alla presenza di circa 250 persone, tra cui molti religiosi ortodossi russi. Questa scelta è stata dettata dalla volontà di evitare possibili proteste o disordini, visto il clima attuale a considerando anche il fatto che su uno striscione poco distante si leggeva: “Via i soldati russi dall’Ucraina”.

lupi della notte
Vladimir Putin con i Lupi della notte. Kremlin.ru, CC BY 4.0 , via Wikimedia Commons

Attivismo nel parco, tra DKP e “Democrazia Sì”

Nel parco sono stati allestiti piccoli stand, tra cui quello del DKP, il piccolissimo Partito Comunista Tedesco, che chiede il ritiro della Germania dalla Nato. 

Nelle immediate vicinanze del Memoriale, invece, il gruppo di opposizione noto come “Democrazia Sì” ha allestito una mostra fotografica con lo scopo di illustrare i crimini contro l’umanità perpetrati sia da Hitler che da Stalin. La mostra aveva lo scopo di ricordare anche tutte quelle persone, tra 6 e 15 milioni, esiliate o inviate nei gulag a causa della loro etnia e molte in seguito decedute. Tra queste persone, c’erano tedeschi russi, estoni, lettoni, lituani, tartari di Crimea, finlandesi e ceceni.

Gli attivisti di “Democrazia Sì” hanno esposto anche la bandiera ucraina, oltre alle bandiere dei movimenti di opposizione russi e bielorussi, e sono stati per questo appellati come “fascisti” da alcuni passanti, che hanno chiesto anche l’intervento della polizia allo scopo di “rimuovere i fascisti” dalla zona. Non abbiamo a riguardo informazioni sulle reazioni delle forze dell’ordine.

E alla fine arrivano i “lupi della notte”

In un contesto già carico di elettricità, nel primo pomeriggio si è presentato anche il gruppo di motociclisti filoputiniani “Lupi della notte”, che hanno fatto la loro comparsa con un’impressionante parata di 87 moto, più i veicoli di scorta. Questo delicatissimo 9 maggio, tuttavia, per fortuna si è concluso senza incidenti.

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