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Sciolto il “Regno di Germania”: perquisizioni in tutto il Paese, arrestato il fondatore

Il Ministero federale dell’Interno tedesco ha disposto lo scioglimento del cosiddetto “Königreich Deutschlands”, ovvero “Regno di Germania“, una delle più riconosciute organizzazioni nell’ambito del movimento che si attribuisce ai “Reichsbürger“. L’associazione, che pertiene a quell’ambito politico che rifiuta la legittimità della repubblica federale tedesca, è stata ufficialmente sciolta.

Il “Regno di Germania” è stato ufficialmente sciolto, il leader potrà fare ricorso

Nella mattinata di martedì, le forze dell’ordine hanno avviato perquisizioni in 14 immobili distribuiti in sette Länder federali collegati all’organizzazione. Le operazioni si sono concentrate in Sassonia, Sassonia-Anhalt, Turingia, Bassa Sassonia, Brandeburgo e Baden-Württemberg, con particolare attenzione alla località di Halsbrücke in Sassonia, dove le autorità hanno proceduto all’arresto del leader autoproclamato del gruppo.

La messa al bando dell’associazione comporta l’impossibilità di utilizzarne il nome, lo scioglimento della struttura organizzativa e il sequestro dei beni. La prosecuzione dell’attività associativa, dopo questa ordinanza, costituirebbe un reato penalmente perseguibile. Il provvedimento si basa sulla legge sulle associazioni. Il titolare dell’associazione disciolta ha ora la facoltà, se lo desidera, di presentare ricorso legale contro il divieto.

La tenuta di Halsbrücke, denominata Kanzleilehngut, rappresentava il quartier generale attuale del leader e autoproclamato “re”, figura di spicco fra i movimenti che rifiutano l’attuale ordine repubblicano dello Stato tedesco. Il complesso comprende, oltre alla residenza principale, strutture agricole con allevamenti e un caseificio. Il provvedimento ministeriale rappresenta l’epilogo di un lungo confronto tra lo Stato tedesco e le attività del cosiddetto “Regno di Germania” e del suo “sovrano”.

Uno Stato parallelo, un “re” e i suoi “sudditi”

L’origine dell’organizzazione risale al 2012, quando a Lutherstadt-Wittenberg si tenne una vera e propria “incoronazione”. Il cinquantanovenne, che in passato avrebbe lavorato come cuoco e insegnante di karate, avrebbe così stabilito il proprio “regno” in un ex ospedale della città. Aderendo all’ideologia del movimento “Reichsbürger”, i proponenti del “Regno di Germania” avrebbero sostenuto la non applicabilità delle leggi della Repubblica Federale Tedesca nel loro presunto territorio, dotandolo di una costituzione autonoma che designava il “re” come capo di Stato. Negli anni successivi, il territorio sarebbe stato ampliato con l’acquisizione di nuove proprietà e il reclutamento di seguaci.

L’Ufficio per la protezione della Costituzione, che monitorava l’attività del gruppo, stima che fossero alcune centinaia i cosiddetti “sudditi”, ovvero gli aderenti all’associazione appena sciolta. Numerosi aderenti avrebbero sostegno finanziario, talvolta contribuendo anche con somme considerevoli. Il “regno” avrebbe acquisito fondi dai seguaci in molti modi, per esempio attraverso l’istituzione di presunti sistemi di previdenza pensionistica e sanitaria specifici, nonché una valuta propria acquistabile in euro. Nelle sue attività promozionali, il “re” avrebbe sostenuto che il “Regno di Germania” offrisse la possibilità di abbandonare la Repubblica Federale Tedesca e sottrarsi alla sua giurisdizione.

Arrestato il leader: in passato, processi per aggressione, appropriazione indebita e altri reati

La magistratura è intervenuta ripetutamente contro queste attività. Recentemente, il Tribunale superiore di Naumburg ha confermato una sentenza del Tribunale regionale di Dessau-Roßlau che condannava il capo dell’associazione a otto mesi di detenzione per aggressione nel settembre 2024. Il ricorso presentato dall’accusato è stato respinto. Il mandato d’arresto, eseguito appunto martedì, si inserisce in un quadro di procedimenti giudiziari che includono processi e condanne passate in giudicato per appropriazione indebita, operazioni bancarie non autorizzate e violazioni della normativa assicurativa. Una sentenza del tribunale di Halle del 2017, che lo riteneva responsabile di aver sottratto 1,3 milioni di euro a circa 550 investitori, è stata annullata dalla Corte Suprema Federale e rinviata al tribunale regionale. L’uomo ha affrontato anche un processo per guida senza patente e ha trascorso alcuni mesi di detenzione ad Halle alla fine del 2018. Delle numerose proprietà che costituivano il “regno”, incluso un castello a Bärwalde in Alta Lusazia, alla fine è rimasta attiva solo la tenuta di Halsbrücke.

Come abbiamo avuto modo di riferire in diverse occasioni, l’ideologia di questi gruppi si fonda su teorie cospirative secondo cui la Germania non sarebbe uno stato sovrano e le sue leggi sarebbero prive di validità. Di conseguenza, i “cittadini del Reich” si oppongono al pagamento di imposte e tributi e in generale non ritengono di dover obbedire alle norme che regolano la vita in Germania. Il movimento ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni. Per il 2023, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha registrato circa 25.000 aderenti ai diversi gruppi che si considerano pertinenti a questa scena, con una componente orientata alla violenza stimata nel 10%. L’Ufficio indica inoltre che 1.350 “cittadini del Reich” sono classificati come estremisti di destra.

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