Gassi - A spasso con MerlinGuida Germania

Gassi alla scoperta dell’ultima torre di guardia (BT-6) della DDR a Berlino

di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Un Gassi alla ricerca di segni… Son passati molti anni, ma i segni, le memorie, le testimonianze di quel che fu il “Berliner Mauer” sono ancora presenti e ben visibili in vari punti di Berlino. Tratti di muro ancora in loco, segni a terra a ricordarne la posizione, lampioni, foto e totem turistici e… una torre!

L’ultima torre di guardia del Muro di Berlino

Le torri denominate “BT”, dal tedesco B-Turm (abbreviazione di Beobachtungsturm), erano appunto torri d’osservazione, utilizzate dalle guardie di frontiera della DDR durante gli anni dal 1961 al 1989 a difesa e controllo del confine. Infatti, queste torri — che nel solo tracciato cittadino erano circa 200 — sono state costruite secondo un concetto funzional-militare standard e ben sperimentato, realizzate in sezioni di calcestruzzo armato prefabbricato e indicate con varie abbreviazioni tipo: “BT 4×4”, “BT 9” o “BT 11”, a seconda della tipologia.

E allora ecco che il vecchio Tipo 11 era cilindrico; il successivo Tipo 9 aveva una pianta quadrata, così come il Tipo 4×4. Questi numeri si riferivano all’altezza della torre (ad esempio di 9 metri o 11 metri) o alla sua dimensione in pianta (ad esempio 4 x 4 metri).

Ogni tipo era adatto, quindi, a seconda delle tante e varie circostanze ed esigenze locali, relativamente ai punti di osservazione e alle azioni di controllo nella zona designata. Si accedeva all’interno, per andare in quota, attraverso una porta d’acciaio che di solito era nascosta, cioè in direzione opposta al lato del confine. Le ripide scale metalliche interne conducevano attraverso due o tre pianerottoli intermedi in acciaio ondulato fino all’alto.

Il ponte di osservazione principale era dotato di posti a sedere, di rastrelliere per fucili, un sistema di filtraggio dell’aria, apparecchiature di segnalazione, un diario “di bordo”, materiale e documentazione di mappatura, strumentazione per comunicazioni dedicate alla rete di segnalazione delle frontiere, un riscaldamento elettrico e attrezzature e ausili di emergenza e di soccorso, incluso il kit di pronto soccorso. Si aveva spazio per 4-5 soldati che, di solito, formavano il “Gruppo di avvertimento” (Alarmgruppe).

La terrazza sul tetto era protetta da una ringhiera in tubolare d’acciaio e vi si poteva accedere attraverso un portello in acciaio completamente richiudibile ermeticamente. Sul tetto c’era un proiettore di luce mobile (con elevazione +/- 90 gradi, e abile a girare totalmente a 360 gradi).

Ed ecco che a Erna-Berger-Straße, proprio vicino a Potsdamer Platz, sul marciapiede in fondo, si trova l’ultima “torre di osservazione panoramica” sopravvissuta della DDR, oltre — ad esempio — a quella, ma di diversa tipologia, visibile al memoriale di Bernauer Straße.

Questo manufatto, data la sua importanza documentale, è stato posto sotto la protezione dei monumenti per lo Stato di Berlino già nel 2001. Per prevenire lo sporco o i danni durante i recenti lavori di costruzione di ampliamento del Bundesrat, è stata organizzata una teca ad impalcature e pannellature protettive.

Questo modello di torre di guardia è precisamente la “BT-6”. È caratterizzata dalla somiglianza con un fungo. È caratterizzata da pannelli prefabbricati in calcestruzzo che sono stati assemblati in loco. Lo stelo alto e stretto è composto da 6 elementi ad anello. In cima c’è il pulpito ottagonale e sul tetto c’è una ringhiera con il proiettore.

La torre misura fino a 10 m di altezza e appare ora piuttosto piccola nella sua attuale posizione tra gli svettanti edifici di Leipziger Platz, ma allora si ergeva isolata al limite della ampia zona di protezione. Le molte foto dell’epoca sono preziose per comprendere tutto ciò.

In ogni campo del pulpito ottagonale in quota c’è una grande finestra, adatta per ben vedere tutto intorno, e il foro appena sotto per permettere in sicurezza il tiro con armi da fuoco. Questo modello di torre di osservazione panoramica è stato costruito fino al 1972, ma poi, a causa di problemi statici e logistici, è stato in seguito sostituito da torri di guardia quadrate, ben più stabili!

Quindi questo Gassi, verso questa torre superstite, è davvero molto importante e ricorda a chi si trova in questa parte di città — oggi così dinamica, vivace e dotata di molteplici servizi, negozi, stazioni, ristoranti e bar — che qui la vita… non è sempre stata così!

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
Per saperne di più:
Quattro | architectura

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