La Germania è pronta per una donna Presidente della Repubblica: quasi tutti i partiti d’accordo
Tra due anni, la Germania dovrà eleggere nuovamente la prima carica dello Stato. Dopo settantasei anni di Presidenza della Repubblica a guida esclusivamente maschile, in queste ultime settimane si stanno moltiplicando le richieste perché sia una donna a occupare la carica di Presidente della Repubblica dal 2027. Come in Italia, la Presidenza della Repubblica è la prima carica dello Stato non perché rappresenti il potere esecutivo, del quale sono investiti invece il Cancelliere e il Governo, ma perché rappresenta la massima autorità dello Stato tedesco e simboleggia l’unità nazionale.
Germania, verso il 2027: consenso in crescita per una donna Presidente della Repubblica
A circa due anni dalla prossima Assemblea federale, che dovrà deliberare sulla successione dell’attuale Presidente Frank-Walter Steinmeier a Palazzo Bellevue, il dibattito si intensifica, con un crescente sostegno all’idea di nominare la prima donna Presidente nella storia della Germania. Agli appelli già lanciati da CDU/CSU e SPD si stanno ora aggiungendo altre forze politiche.
Jan van Aken, presidente di Die Linke, ha dichiarato al Tagesspiegel che “è giunto il momento che una donna diventi Presidente federale”. Van Aken ha evidenziato come una figura femminile “indipendente e impegnata” rappresenterebbe un valore aggiunto per l’istituzione, specialmente nell’attuale contesto sociale. “Soprattutto in tempi di guerra culturale da parte della destra, che vuole rimandare le donne ai fornelli, abbiamo bisogno di una donna forte che mandi un segnale chiaro e prenda sul serio le preoccupazioni della gente”, ha affermato.
Van Aken ha inoltre sottolineato la recente diminuzione della rappresentanza femminile nel Bundestag, dove solo 204 dei 630 parlamentari sono donne (32,4%): solamente Verdi e Die Linke presentano una maggioranza di deputate nei rispettivi gruppi. Secondo il leader della sinistra tedesca, questi dati rendono ancora più necessaria l’elezione di una donna alla presidenza. Il sostegno a una presidenza femminile è stato espresso anche da Alexander Schweitzer, ministro presidente della Renania-Palatinato (SPD), e da Ulrike Scharf, presidente dell’Unione femminile della CSU.
Anche Alice Weidel, leader di AfD, si è mostrata favorevole alla possibilità di una candidatura femminile alla presidenza, pur precisando che “il fattore decisivo è che il futuro titolare della carica lavori in modo indipendente ed equilibrato per il bene del nostro Paese”. Va notato che nel gruppo parlamentare di AfD solo l’11,8% dei deputati è donna.
I Verdi non si sono ancora espressi
Paradossalmente, proprio i Verdi, partito tradizionalmente associato alle istanze femministe, hanno mantenuto un insolito silenzio sul tema. Numerosi esponenti di primo piano del partito hanno rifiutato di rilasciare dichiarazioni in merito. L’unica a esprimersi è stata la Ministra per la Famiglia, Lisa Paus, che si è detta “molto favorevole” a questa opzione, sostenendo che “Una donna alla guida del nostro Paese sarebbe un forte segnale di parità di diritti e di progresso nella nostra società, a più di 75 anni dalla sua fondazione”.
Al momento, non si parla ancora di candidature specifiche, ma il dibattito è indubbiamente destinato a intensificarsi nei prossimi due anni.