Che forza politica è l’Unione CDU/CSU, vincitrice delle elezioni in Germania?

La Christlich Demokratische Union Deutschlands (Unione Cristiano-Democratica di Germania, o CDU) è un partito cristiano-democratico di orientamento liberal-conservatore, il cui processo di fondazione si estende tra il 1945 e il 1950.
Ha avuto un ruolo chiave nella storia della Germania e dell’Unione Europea, esprimendo cinque degli otto cancellieri che hanno governato il Paese, per un totale di 52 anni su 72.
Unione CDU-CSU: due partiti, un’alleanza politica
La CDU viene abitualmente accostata alla sua “gemella” bavarese, la Christlich-Soziale Union (Unione Cristiano-Sociale o CSU). Sebbene siano due partiti distinti, condividono un orientamento simile e formano insieme il gruppo parlamentare dell’Unione al Bundestag.
Tuttavia, nel corso della storia, la CSU si è spesso dimostrata più conservatrice della CDU, come nel caso del contrasto tra Angela Merkel e il ministro dell’Interno Horst Seehofer sui migranti, avvenuto negli anni successivi all’afflusso record di richiedenti asilo del 2015.
Leader storici e successi elettorali
La CDU ha dato forma alla Germania moderna, ma anche all’Unione Europea, grazie a una serie di figure espresse dal partito e divenute fondamentali in ambito istituzionale e programmatico.
Konrad Adenauer è stato primo cancelliere della Repubblica Federale, Helmut Kohl ha guidato il processo della riunificazione tedesca e dell’ingresso nell’euro, mentre Angela Merkel, che ha governato la Germania dal 2005 al 2021, ha gestito la crisi del “modello Europa” quando la Germania era il volto severo dell’austerity e ha guidato il Paese durante la pandemia di Covid-19. Durante i suoi lunghi anni di governo, la cancelliera è stata una figura di equilibrio tra l’ala più conservatrice della CDU e quella più progressista.

Dopo il ritiro di Angela Merkel dalla presidenza del partito, nel 2018 è subentrata al vertice Annegret Kramp-Karrenbauer e quindi, nel 2021, Armin Laschet, candidato alla Cancelleria per le elezioni federali del 2021. Laschet, tuttavia, non è riuscito tuttavia a svolgere pienamente la funzione unificatrice di Merkel e alle elezioni la CDU è stata sconfitta dai socialdemocratici di Olaf Scholz.
Dopo le dimissioni di Laschet, nel 2022 la guida della CDU è passata a Friedrich Merz, esponente dell’ala conservatrice e liberale. Dopo la vittoria della CDU alle elezioni federali del 23 febbraio 2025, Merz si prepara a diventare il probabile nuovo cancelliere.

Il modello economico della CDU
La CDU si riconosce nel modello dell’economia sociale di mercato, sviluppato negli anni ’50 dal cancelliere Adenauer e dal ministro delle Finanze Ludwig Erhard. Questo sistema combina la libertà economica e la concorrenza con la protezione sociale che si aggiunge a una base di ordoliberalismo, secondo cui il benessere individuale si realizza solo in un contesto di libera iniziativa, libertà d’impresa e proprietà privata.

Politica estera: atlantismo e sicurezza internazionale
La CDU ha sempre sostenuto una politica estera fortemente atlantista, con un impegno solido all’interno della NATO. Inoltre, ritiene che l’Europa debba sviluppare una propria capacità difensiva, considerando il 2% del PIL destinato alla spesa militare un requisito minimo.
In ambito internazionale è favorevole al supporto attivo dell’Ucraina, anche attraverso la fornitura di armi, con l’obiettivo di garantire una pace duratura, ma solo con adeguate garanzie per Kiev e favorendo l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. Nel conflitto israelo-palestinese, la CDU sostiene Israele, ma anche la soluzione a due Stati come via per la pace in Medio Oriente. Nei rapporti con la Cina, il partito considera Pechino come un concorrente da contenere anche rafforzando relazioni commerciali con India, Giappone e Corea del Sud.

Linea dura sulla politiche migratorie
Sul tema dell’immigrazione, la CDU/CSU propone un inasprimento delle politiche contro l’immigrazione irregolare, introducendo procedure più rapide per le espulsioni e valutando la possibilità di esternalizzare l’analisi delle richieste di asilo in Paesi extra UE.
Sicurezza interna: rigore massimo contro criminalità e l’estremismo
La CDU/CSU ha annunciato una strategia di tolleranza zero contro la criminalità, l’estremismo e la violenza. Tra le misure proposte vi è l’inasprimento delle pene per chi sostiene organizzazioni terroristiche, con la possibilità di espulsione e revoca della cittadinanza tedesca nel caso di persone con background migratorio. Il partito vuole inoltre chiudere le moschee in cui “si predica odio e antisemitismo”, contrastando con fermezza il terrorismo sia di matrice islamista che quello di estrema destra e sinistra. Inoltre, vuole abrogare la legge con cui il governo Scholz ha legalizzato la cannabis.

Transizione ecologica: la CDU cerca un compromesso
La CDU/CSU punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2045, ma con un approccio che prevede una revisione del percorso attuale. Il partito intende ridurre le tasse e i costi di rete per rendere l’energia elettrica più accessibile, incentivando non solo l’energia eolica e solare, ma anche l’uso della biomassa e della geotermia.
Punta inoltre a introdurre un “bonus climatico” a favore dei consumatori e delle imprese, per compensare l’aumento dei costi derivante dalla tariffazione della CO2. Inoltre, il partito vuole revocare la controversa “legge sul riscaldamento degli edifici” introdotta dal governo Scholz e rimuovere il divieto dei motori a combustione interna, rivedendo anche i limiti imposti alle flotte automobilistiche. La ragione? Proteggere l’industria tedesca.

Politiche fiscali e bilancio: sgravi e incentivi alle imprese
La CDU/CSU propone un piano fiscale che prevede significativi sgravi per stimolare l’economia tedesca. Tra le misure chiave vi è la riduzione dell’imposta sul reddito per i ceti medi e alti, accompagnata da un’aliquota ridotta al 25% per le imprese. Inoltre, il partito intende mantenere l’IVA ridotta al 7% per il settore della ristorazione.

La CDU si conferma un partito cardine della politica tedesca, ma è anche un partito dalle diverse anime non sempre compatibili. Come si configurerà, all’interno e nell’azione di governo, dopo la lunga era Merkel e soprattutto dopo la vittoria elettorale del 2025? Di sicuro il cancelliere in pectore Friedrich Merz si prepara a guidare il Paese in una fase molto complessa, al secondo anno di recessione, afflitta da un crisi industriale preoccupante e in una congiuntura internazionale tutt’altro che semplice.