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Affitti, sanità, salario minimo: Die Linke approva il programma elettorale

Le elezioni anticipate in Germania hanno avuto diverse conseguenze, fra queste il fatto che l’approvazione dei programmi elettorali dei vari partiti sia arrivata più del solito a ridosso del voto. Fra gli ultimi ad aver approvato ufficialmente il programma c’è Die Linke, la Sinistra tedesca, che ha formalizzato tale programma durante una conferenza a Berlino. Nonostante i sondaggi poco incoraggianti, che vedono il partito stabilmente al di sotto della soglia di sbarramento del 5%, l’umore tra i delegati è apparso sorprendentemente positivo e la dirigenza ha una strategia per non restare fuori dal parlamento.

I leader di Die Linke ottimisti sull’arrivo in parlamento

La co-leader Ines Schwerdtner ha espresso la sua convinzione che Die Linke riuscirà a entrare nel Bundestag, evidenziando l’importanza di mantenere nel consesso parlamentare un partito di sinistra, considerando l’attuale scenario politico del Paese.

Die Linke non sembra beneficiare in termini di consensi nemmeno dalla recente scissione che ha portato alla nascita del partito dell’ex icona della sinistra Sahra Wagenknecht. La speranza è riposta nella cosiddetta “Mission Silberlocke” (“Missione Riccioli d’Argento”, ne abbiamo parlato qui), ovvero l’obiettivo di ottenere almeno tre mandati diretti per assicurarsi la rappresentanza parlamentare, consolidando la presenza del partito in aree chiave dove il supporto locale potrebbe fare la differenza.

Jan van Aken, co-leader del partito insieme a Schwerdtner, ha espresso grande entusiasmo per la vitalità acquisita da Die Linke in questo momento, affermando di non sperimentare un clima così positivo da molto tempo. Insieme a Heidi Reichinnek, co-presidente del gruppo parlamentare, è stato confermato come candidato principale per acclamazione.

Il programma elettorale: affitti accessibili, sostegno per le famiglie a basso reddito, salario minimo a 15 €, sanità universale, patrimoniale

Il programma elettorale, presentato in un documento di 64 pagine, si concentra principalmente sulla riduzione del costo della vita per i cittadini tedeschi. In particolare, il partito propone l’introduzione di un tetto massimo per gli affitti a livello nazionale e l’eliminazione dell’IVA sui prodotti alimentari di base, con l’obiettivo di sostenere le famiglie a basso reddito e garantire un accesso equo ai beni di prima necessità.

Tra le altre misure chiave del programma figurano l’abolizione del freno al debito, l’aumento del salario minimo a 15 euro, la creazione di un fondo di assicurazione sanitaria universale, l’introduzione di un’imposta sul patrimonio e la riduzione dei prezzi dell’energia. Die Linke si impegna inoltre a promuovere una maggiore giustizia per i Länder dell’Est della Germania, soprattutto per quanto riguarda le pensioni e gli investimenti nelle infrastrutture e nei servizi pubblici.

Sul fronte della politica estera, Die Linke privilegia le iniziative diplomatiche rispetto alle forniture di armi all’Ucraina e si oppone alla vendita di armamenti tedeschi a Israele.

Durante la recente conferenza di partito si è parlato poco della scissione che ha portato alla nascita della BSW, il partito guidato da Sahra Wagenknecht, ma è stato sottolineato come circa 17.000 nuovi membri si siano uniti a Die Linke dopo la scissione.

I candidati storici

Le prospettive per Die Linke di ottenere i mandati diretti necessari per entrare nel Bundestag appaiono comunque incerte. La leadership del partito ha selezionato strategicamente sei circoscrizioni elettorali considerate promettenti per le prossime elezioni federali in Germania. Tre di queste circoscrizioni vedono in lizza candidati di spicco, i “riccioli d’argento” di cui sopra, con riferimento all’età: Gregor Gysi a Berlino-Köpenick, Bodo Ramelow a Erfurt-Weimar-Weimarer Land II e Dietmar Bartsch a Rostock. Le altre tre circoscrizioni individuate sono due a Berlino e una a Lipsia.

Da sinistra: Dietmar Bartsch, Foto: DBT/Inga Haar – Bodo Ramelow, Foto: Ralf Roletschek (talk) – Fahrradtechnik auf fahrradmonteur.de, CC BY-SA 3.0 DE, via Wikimedia Commons – Gregor Gysi, Foto: n.n., Attribution, via Wikimedia Commons

La scelta di queste aree è stata dettata dalla volontà di massimizzare le possibilità di successo elettorale, puntando su candidati di grande esperienza e popolarità personale. Il mandato diretto è l’unico modo che i candidati della sinistra hanno di entrare in parlamento, se il partito non arriva a superare la soglia di sbarramento.

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