I 100 giorni di Alice Weidel: il programma di AfD fra rimpatri di massa, Regno di Prussia e carbone

Sabato si è tenuto a Riesa, in Sassonia, il congresso di AfD. Si è trattato di una giornata tutt’altro che tranquilla, sia fuori che dentro la sede del congresso. Fuori, per via degli scontri fra i numerosissimi manifestanti che si oppongono alle politiche di AfD e la polizia, dentro, perché il congresso, oltre a confermare e inasprire alcuni aspetti del programma elettorale, ha anche sancito il distacco del partito dalla propria organizzazione giovanile. A far discutere in Germania, sono però soprattutto i punti del programma di AfD, che Alice Weidel, la candidata cancelliera dell’ultradestra, ha inserito nella lista di obiettivi da raggiungere in un ipotetico scenario di governo: antieuropeismo, rimpatri di massa, abbandono dell’energia eolica a favore del carbone e del nucleare, chiusura di tutti i corsi sugli studi di genere nelle università tedesche. Ecco un’analisi dei punti principali del suo discorso.
Il programma di AfD per i “primi 100 giorni di governo”
Remigrazione: AfD per I rimpatri di massa
“Se si deve chiamarla remigrazione, chiamiamola remigrazione”, ha dichiarato Weidel nel suo discorso ai fedelissimi del partito, facendo proprio il termine che tanto scandalo aveva creato quando era emerso nel controverso e ormai celebre “incontro di Potsdam”. Quello che Weidel vuole dire, d’altra parte, non è certo una novità per i membri del suo partito: se AfD dovesse andare al potere, entro i primi 100 giorni le frontiere tedesche verrebbero “sigillate” e ci sarebbero “rimpatri su larga scala”. Il termine “remigrazione” si riferisce proprio a questo, all’espulsione in massa di cittadini con background migratorio, secondo alcune interpretazioni, anche detentori della cittadinanza tedesca. Fra tutti i cavalli di battaglia di AfD, quello dell’opposizione a qualsiasi politica di accoglienza degli immigrati è il più saldo e probabilmente anche quello che gli elettori dell’ultradestra hanno più a cuore.
Meno energia eolica e più carbone
Un altro cavallo di battaglia di AfD è l’attacco senza quartiere alle politiche energetiche del governo uscente. D’altra parte, è ghiotta l’occasione di cavalcare quella che è forse la più grande fonte di malcontento della popolazione tedesca rispetto all’operato della coalizione formata da SPD, Verdi ed FDP, ovvero la crisi energetica, che tanto ha pesato sulle bollette tedesche. La ricetta di AfD consiste essenzialmente nel fare tutto il contrario di quanto ha fatto il governo Scholz, quindi invertire la tendenza a investire sulle rinnovabili e dismettere le pale eoliche, che Weidel ha definito “mulini a vento della vergogna” prolungando invece l’operatività delle centrali a carbone. Weidel ha anche dichiarato che, con un governo di AfD, si tornerebbe anche al nucleare e la Germania tornerebbe a ricevere gas naturale dalla Russia. Inoltre, nel programma di AfD si chiede l’uscita della Germania dagli accordi sul clima di Parigi.
Chiudere tutti i corsi sugli studi di genere
Se c’è una cosa che Alice Weidel ci tiene a sottolineare, ogni volta che può, è che, nonostante sia sposata con una donna, con la quale cresce due figli, non si identifica come queer. Proprio per questo, all’interno di AfD, è fra le più fiere avversatrici di qualsiasi politica di estensione dei diritti delle persone LGBTQIA+. Al congresso di Riesa, ha scelto di andare oltre, promettendo che AfD, se andrà al governo, chiuderà tutti i corsi di “studi di genere” nelle università tedesche e licenzierà tutti i relativi professori, perché gli atenei smettano di essere “fucine queer”. Weidel non ha spiegato in che modo ritenga legalmente fattibile la rescissione di contratti di assunzione validi di università indipendenti
Famiglia nucleare come “nucleo della società”
Sullo stesso fil rouge si collocano i punti del programma elettorale che AfD ha adottato in materia di politiche familiari. “La famiglia, composta da padre, madre e figli” si legge nel programma “è il nucleo della società”. Prevenendo qualsiasi domanda sul fatto che Weidel non incarni questo modello di famiglia, il delegato di Amburgo Krzysztof Walczak ha dichiarato pubblicamente che si tratta di “un principio guida” e che averlo non significa che altri modelli di vita e di famiglia debbano essere rifiutati. “La nostra candidata alla carica di cancelliere è ella stessa una madre” ha affermato, specificando che le posizioni di AfD non sono in contraddizione con il principio di tolleranza in una società liberale. AfD sostiene inoltre il mantenimento dello status quo sulll’aborto, che è illegale in Germania, ma non punibile se praticato entro la dodicesima settimana e previa consulenza. Durante tale consulenza, specifica AfD, alle persone gestanti dovrebbero essere mostrate immagini ecografiche del bambino “in modo che siano consapevoli del suo stadio di sviluppo”.
Rifiuto dell’Europa, ritorno alla Prussia
Contrariamente al passato, a Riesa Weidel non ha parlato esplicitamente di Dexit, ovvero dell’uscita della Germania dall’Europa, limitandosi a dirsi favorevole a una nuova confederazione europea. L’antieuropeismo che caratterizza da sempre il partito di ultradestra e il suo elettorato si è canalizzato, in quest’occasione, in una difesa dall’impero tedesco e dello Stato di Prussia. Il concetto può essere complesso da assimilare, per i non tedeschi, ma le sue ramificazioni sono vaste. In primo luogo, permette al partito di rifarsi a un “passato glorioso” senza andare a pescare esplicitamente nel periodo al quale una parte dell’elettorato guarda senza dubbio con nostalgia, ma che in Germania sarebbe illegale dipingere come positivo. In secondo luogo strizza l’occhio ad altre frange nazionaliste, che gravitano intorno all’orbita di AfD senza necessariamente farne parte.
Secondo quanto recita un punto aggiunto a larga maggioranza al programma di AfD, è importante presentare l’impero e la Prussia in una luce positiva. “Il furore ideologico che oggi si rivolge contro la Prussia e l’impero” si legge nel programma “non è rivolto solo a questo Stato del passato, ma alla nazione tedesca in quanto tale”. Ancora oggi, secondo AfD, i cittadini della Repubblica Federale si rifanno alle conquiste intellettuali, tecnologiche ed economiche del primo Stato nazionale tedesco. Il partito continua però a chiedere l’uscita dall’Euro.
AfD avrà una nuova organizzazione giovanile
Un altro punto importante del congresso di Riesa è stato il distacco di AfD dalla sua organizzazione giovanile, la Junge Alternative, che è classificata dall’Ufficio per la protezione della Costituzione come “movimento sicuramente estremista di destra”. Il partito ha scelto di fondare una nuova organizzazione giovanile, per la quale è stato proposto il nome di “Gioventù Patriottica”. Lo scopo è avere una sezione dedicata ai giovani che goda di meno indipendenza rispetto alla JA, che fino a ora ha operato in modo essenzialmente autonomo. Per esempio, i membri della Junge Alternative non devono essere necessariamente membri di AfD, ad eccezione dei membri del consiglio direttivo: proprio questo è uno degli aspetti che potrebbero cambiare con l’istituzione della Gioventù Patriottica. D’altra parte, il passaggio non sarà brusco né controverso: Hannes Gnauck, presidente nazionale della JA, appoggia la mozione, che dovrebbe anche accrescere il suo potere di intervenire, ad esempio, in caso di cattiva condotta dei membri. Le attività dell’organizzazione giovanile, si legge nell’emendamento apportato allo statuto, “non devono contraddire l’ordine e i principi del partito” e il partito e la sua organizzazione giovanile devono “promuovere al meglio le reciproche attività”.
Oltre alla Junge Alternative, l’Ufficio per la Protezione della Costituzione ha classificato come sicuramente estremiste di destra anche le rispettive sezioni dei Land di Brandeburgo, Sassonia, Turingia e Sassonia-Anhalt. AfD e JA hanno contestato la decisione. La stessa AfD è elencata a livello nazionale come sospetta organizzazione estremista di destra.
Quante possibilità di sono che AfD vada al governo?
Come detto in passato, le possibilità che AfD vada al governo sono molto basse, per non dire pressoché nulle, nonostante il partito di ultradestra sia al secondo posto nei sondaggi con li 20% delle preferenze. Il partito più forte a uscire dalle urne sarà con ogni probabilità la CDU, il cui leader Friedrich Merz ha escluso a priori e in modo tassativo qualsiasi collaborazione con AfD. La coalizione di governo potrebbe comprendere una serie di alleanze, nessuna delle quali, va detto, con un grande potenziale di stabilità. Almeno per questa elezione, comunque, l’ipotesi che il cancellierato vada ad AfD è assolutamente da escludere. Anche se Merz dovesse rimangiarsi tutte le promesse elettorali in materia di coalizioni e allearsi con Weidel e soci, il suo 31% (secondo gli ultimi sondaggi), basterebbe comunque ad aggiudicargli il cancellierato.