La Germania ostacola la legge europea sullo stupro. Opposizione anche da Francia e Ungheria

commissione europea legge sullo stupro

Torniamo a parlare di violenza di genere e questa volta lo facciamo da un punto di vista legale e soprattutto europeo. La Germania, la Francia e l’Ungheria hanno infatti attirato aspre critiche per aver bloccato il tentativo di introdurre pene standardizzate per lo stupro all’interno dell’UE. La posizione di questi tre Paesi ha suscitato l’indignazione di molti eurodeputati, che definiscono “scandalosa” l’opposizione fatta in particolare ad alcuni paragrafi della proposta della Commissione Europea.

Lotta per riconoscere lo stupro anche in assenza di minacce o aggressione fisica

Tale proposta, o meglio la parte che ha suscitato i dubbi dei rappresentanti tedeschi, francesi e ungheresi, prevede, fra le altre cose, la possibilità di perseguire i colpevoli di stupro in tutta l’UE, con pene standardizzate, definendo lo stupro anche nel caso in cui non vi siano state minacce o violenze fisiche per costringere la vittima all’atto sessuale, ma la coercizione sia stata esercitata in altri modi. Attualmente, 18 dei 27 Stati membri considerano la violenza o le minacce come prerequisito per perseguire il reato di stupro.

Evin Incir, la principale negoziatrice del Parlamento, ha invitato espressamente Germania, Ungheria e Francia a “scegliere la via giusta della storia” a questo proposito. Secondo Incir, i governi in questione si nascondono dietro la scusa di una presunta mancanza di base giuridica per non approvare la risoluzione.

I dubbi di Germania e Francia

Il governo tedesco, in particolare, ha sollevato dubbi riguardo alla competenza legale dell’UE nel redigere una tale legislazione, sostenendo che potrebbe oltrepassare i limiti della giurisdizione europea e potenzialmente essere annullata dalla Corte di Giustizia Europea. Posizioni simili sono state espresse anche dalla Francia. Tuttavia, gli avvocati del Parlamento europeo e della Commissione non vedono alcun ostacolo giuridico a questa proposta.

La legislazione europea attualmente in discussione non mira solo a perseguire più duramente il reato di stupro, ma cerca anche di affrontare altre forme di violenza di genere. Qualora la proposta fosse approvata, per esempio, la mutilazione genitale femminile diventerebbe un reato in tutti gli Stati membri, stabilendo una pena minima di almeno cinque anni (al momento non è esplicitamente vietata in tutti i Paesi dell’Unione). Inoltre, si punterà a considerare reati, in tutta Europa lo stalking, le molestie online e la diffusione intenzionale di immagini intime senza consenso.


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La violenza di genere nell’UE

Secondo le statistiche, una donna su tre nell’UE ha subito violenza di genere o violenza domestica, mentre una su venti è stata vittima di stupro (ma il numero dei casi non denunciati si presume essere molto più alto). Inoltre, una giovane donna su due ha subito una qualche forma di violenza sessualizzata online.

La Germania ha riformato le sue leggi in materia di reati sessuali nel 2016, adottando il principio del “no significa no”. Questo implica che, secondo l’articolo 177 del Codice penale tedesco, uno stupro può essere configurato anche se la vittima non ha opposto resistenza fisica ma ha chiaramente espresso il proprio rifiuto verbalmente o con gesti inequivocabili.

Attualmente lo stupro non è incluso nell’elenco dei crimini europei, reati elencati nell’articolo 83 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), per i quali l’UE ha competenza legale, come corruzione, terrorismo o sfruttamento sessuale.

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