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Insulti razzisti a un passeggero: la BVG condannata a pagare un risarcimento

A Berlino c’è già chi parla di sentenza storica. Con queste parole, infatti, testate locali come la Berliner Zeitung e la rbb hanno annunciato il fatto che, per la prima volta, la Berliner Verkehrsbetriebe (BVG) sia stata condannata a pagare un risarcimento a un passeggero a causa di un episodio di razzismo durante un controllo dei biglietti. La sentenza è stata emessa dal tribunale civile di Berlino, che ha stabilito che il cantante lirico Jeremy Osborne ha il diritto di ricevere 1.000 euro a titolo di risarcimento, a seguito dell’aggressione e degli insulti razzisti subiti da parte di due controllori della BVG nel 2020.

Gli insulti razzisti nel 2020: “Testa nera, Black Lives Matter è solo una scusa”

Osborne, è americano, naturalizzato tedesco, e vive da nove anni a Berlino, dove canta nel coro della Deutsche Oper. Tre anni fa, mentre viaggiava sulla linea U2 della metropolitana in direzione Alexanderplatz è stato sottoposto a un controllo dei biglietti da quattro ispettori in borghese. Nonostante avesse un biglietto mensile valido, Osborne ha dichiarato di aver chiesto di vedere i distintivi dei controllori prima di mostrare il biglietto. Da qui è iniziata una discussione che è trascesa rapidamente.

Secondo Osborne, gli ispettori lo hanno insultato in modo razzista, chiamandolo “testa nera” e dicendogli di “comportarsi bene in Germania” e che “Black Lives Matter è solo una scusa”. Inoltre, avrebbe subito violenza fisica, con uno degli ispettori che lo ha spinto contro una panchina di metallo, causando graffi all’avambraccio e alla coscia.

La versione resa in tribunale dagli ispettori della BVG, impiegati dal subappaltatore B.O.S., è speculare e opposta a quella di Osborne. I quattro uomini hanno negato l’accusa e hanno sostenuto che sia stato Osborne a definirli “stranieri” e “razzisti” a causa del loro background migratorio turco. Inoltre, avrebbero dichiarato di essere stati provocati e aggrediti anche fisicamente da Osborne durante il controllo.

Cittadinanza a rischio

La situazione si è complicata ulteriormente quando la BVG ha presentato una denuncia contro Osborne, che ha rischiato di fargli perdere la cittadinanza tedesca appena ottenuta. Anche se le accuse sono state ritirate successivamente, Osborne ha deciso di reagire, rivolgendosi all’Ufficio del difensore civico del Senato di Berlino e citando in giudizio la BVG per discriminazione ai sensi della legge statale antidiscriminazione del Land (LADG).

La sentenza emessa il 10 luglio, ma non ancora giuridicamente vincolante, ha confermato che il “diritto generale della personalità” di Osborne è stato violato dagli insulti razziali subiti dai controllori. Il tribunale ha considerato credibile la testimonianza di Osborne, confermata anche dai video delle telecamere di sorveglianza e del suo telefono cellulare.

La legge antidiscriminazione di Berlino non è stata applicata: ecco perché

Il tribunale ha ritenuto che la LADG, la legge antidiscriminazione di Berlino, non potesse essere applicata in questo caso, poiché i contratti fra passeggeri e fornitore del servizio rientrano nell’area del diritto privato e non dell’istituzione pubblica – ambito di pertinenza della legge, che ha lo scopo di tutelare i cittadini dalle discriminazioni commesse dai dipendenti pubblici (ed è l’unica del suo genere in Germania). Il risarcimento è stato comunque riconosciuto a Osborne, poiché l’episodio è stato identificato come aggressione di stampo razzista, lesivo dei diritti che la Costituzione Tedesca riconosce a tutti gli esseri umani.

Doris Liebscher, capo dell’ufficio del difensore civico del Senato di Berlino, ha accolto con favore la sentenza, ma si è rammaricata che la LADG non sia stata applicata dal tribunale. Lo scopo della legge, ha dichiarato, è quello di “garantire una protezione completa contro la discriminazione da parte di enti pubblici come la BVG”. Questo scopo è compromesso “se – come in questo caso – un elemento essenziale per l’adempimento di compiti di interesse generale è escluso dal campo di applicazione”.

nuovo senato
Cansel Kiziltepe. photothek.net, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons

Anche la senatrice Cansel Kiziltepe (SPD), responsabile per il lavoro, gli affari sociali, l’uguaglianza e la lotta alla discriminazione, si è detta soddisfatta della decisione del tribunale, sottolineando che questo è un segnale importante per la comunità nera e per combattere la discriminazione nella capitale tedesca.


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La sentenza ha posto un’altra volte l’attenzione sul problema del comportamento dei controllori del trasporto pubblico a Berlino. Come abbiamo già avuto modo di dire in passato, non solo gli episodi riferiti e le lamentele dei passeggeri sono all’ordine del giorno, ma è nata addirittura una pagina Instagram deputata solo a raccogliere reclami e segnalazioni in tal senso. Gli episodi più frequenti riguardano insulti razzisti e comportamenti aggressivi durante i controlli. Solo nel primo semestre del 2023, l’ufficio del difensore civico del Senato di Berlino ha ricevuto 34 reclami relativi alle azioni della BVG, un aumento significativo rispetto all’anno precedente.

Sentenza storica

Interpellata da rbb e dalla Berliner Zeitung, la BVG non ha voluto commentare la sentenza né l’accusa di insulti razzisti mossa ai controllori, menzionando come la delibera del tribunale non sia ancora giuridicamente vincolante. L’unica dichiarazione rilasciata per il momento è la seguente: “Le accuse di discriminazione pesano in tutti i casi e sono sempre prese molto sul serio nella nostra azienda. La BVG non tollera la discriminazione o la violenza, né contro i passeggeri né contro i nostri dipendenti. Ci sono sessioni di formazione regolari su come gestire la diversità e su come evitare i conflitti in generale. Questo vale per i dipendenti interni ed esterni. Negli ultimi anni, secondo BVG, questi corsi di formazione sono stati intensificati.”

Questa è la prima volta che l’azienda è condannata a risarcire un passeggero, ma non la prima volta che un tribunale delibera in favore del passeggero su un caso simile. Nell’aprile di quest’anno, infatti, un controllore di Neukölln di 22 anni è stato condannato a otto mesi di carcere e a 2.000 euro di risarcimento dal tribunale distrettuale di Tiergarten. Le accuse includevano anche le lesioni personali pericolose. L’uomo, anch’egli dipendente del subappaltatore B.O.S., durante un controllo in borghese, aveva scaraventato l’afroamericano Abbeý Odunlami sulle mattonelle della stazione della metropolitana di Weberwiese dopo una discussione sul suo biglietto. Anche questo verdetto non è ancora giuridicamente vincolante. Entrambe le parti hanno fatto appello.

 

Fonti: RBB, Berliner Zeitung

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