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Robert Koch Institut: “Possibile ritorno malaria in Germania”. La causa, il cambiamento climatico

Il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, ha dichiarato di non poter escludere, in Germania, il ritorno della malaria e in generale di malattie esotiche. Lo ha dichiarato lunedì ai media del Funke Mediengruppe.

La ragione di questo fenomeno sarebbe collegata direttamente all’innalzamento delle temperature e quindi al problema del cambiamento climatico.


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Malaria in Germania, ma non solo: le previsioni del RKI

La presenza di inverni più miti ed estati più calde, infatti, sta consentendo l’espansione di habitat di zanzare e zecche in Germania, e più in generale in Europa, e la sopravvivenza di insetti che con altre temperature morirebbero e che possono essere veicolo di infezioni virali, batteriche e parassitarie.

Basti pensare che la zanzare tigre asiatica, registrata per la prima volta in Germania nel 2007, nel Baden-Württemberg, nel 2022 è presente a Berlino per il secondo anno consecutivo. L’amministrazione del Senato cittadino teme a questo proposito che si formi un insediamento permanente, mentre il ministero federale dell’ambiente ha parlato più in generale di mutate condizioni climatiche “in cui possono vivere bene anche specie di insetti che normalmente si trovano più nel Mediterraneo o nel Nord Africa”. E che possono trasmettere malattie preoccupanti.

Zika, dengue, FSME, leishmaniosi: le altre malattie possibili

Per questa ragione, Wieler definisce necessaria una sensibilizzazione dei medici in questa direzione, allo scopo di individuare, in prospettiva, eventuali malattie infettive esotiche che altrimenti si sarebbero manifestate solo in chi viaggia in altri continenti. Tra gli esempi, il responsabile del RKI ha citato zika, dengue (trasmessa dalla succitata zanzara tigre asiatica), virus del Nilo occidentale e meningoencefalite primaverile-estiva (FSME), chiamata anche meningoencefalite da zecche, perché si trasmette proprio con il morso della zecca. Wieler ha espressamente citato anche un possibile ritorno della malaria.

Lothar Wieler
Lothar Wieler, presidente del Robert Koch Institut.
DFG bewegt, zugeschnitten, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

Nella Germania sud-occidentale si stanno inoltre diffondendo anche i moscerini della sabbia, originari delle aree del mediterraneo e del Medio Oriente e potenziali portatori di leishmaniosi, malattia che può attaccare la pelle, ma anche organi interni come fegato e milza.

Anche le zanzare autoctone, a causa degli stessi fattori, stanno diventando potenzialmente più pericolose, come le comuni zanzare della famiglia dei cilcidi (Culex), che, sempre secondo Wieler, sono sempre più spesso portatrici del virus del Nilo occidentale, a causa di temperature elevate, che si protraggono per periodi sempre più lunghi. Secondo il RKI, nell’estate del 2020, che è stata di 1,9 gradi superiore alla media, in Germania sono state segnalate 20 infezioni da virus del Nilo occidentalee un paziente anziano è morto.

L’allarme è stato lanciato anche dall’esponente dell’FDP Andrew Ullmann, che condivide le preoccupazione espresse anche dal RKI e parla della possibilità che, in Europa e in Germania, possano comparire sempre più spesso malattie “che prima erano sconosciute nelle nostre regioni climatiche”.

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