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Domäne Dahlem: Una fattoria in città

Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Domäne Dahlem – Nel sistema di vassallaggio di quello che si definiva il Heiliges Römisches Reich Deutscher Nation, Il Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca, era diventato costume dotare i cavalieri di possedimenti terrieri sufficienti a finanziare gli alti costi delle guerre obbligandoli, in cambio, a parteciparvi con cavalli e armamenti. Questo era possibile non senza garantire loro anche dei privilegi fiscali e giuridici altrimenti negati al popolo comune. Le terre amministrate da questi personaggi e le loro famiglie erano note come “Rittergut”, possedimento del cavaliere o, nel linguaggio della burocrazia del tempo “praedium nobilium sive equestrium”.

Foto di Stefano Comi

Nella immediata periferia di Berlino e nel Brandeburgo è possibile trovare tracce di più di un Rittergut e il più noto ai berlinesi, o ciò di cui ne resta, si trova ora inglobato nel quartiere di Dahlem. La casa padronale del 1560 si è conservata fino ad oggi ed è la più antica abitazione di Berlino ancora intatta. Qui trovarono alloggio le nobili casate dei Pfuel, i von Wilmersdorf seguiti dalle famiglie Podewils e von Beyme. Il territorio, che comprendeva anche il villaggio di Dahlem, alla morte di Carl Friederich von Beyme, passò ad essere proprietà dello Stato Prussiano quando la figlia Charlotte Gerlach la cedette al fisco.

Foto di Stefano Comi

I terreni dei cavalieri approdano nel futuro

Un primo tentativo agli inizi del diciannovesimo secolo di monetizzare i terreni con vendite parcellizzate fallì grazie all’opposizione dell’allora ministro delle finanze Otto von Camphausen ma, già alla fine del secolo, la rapida crescita della città vide approvati dal parlamento i primi progetti di riutilizzo. Il primo atto fu di trasportare il Botanischer Garten dal Kleistpark all’attuale sede fra Unter den Eichen e Königin Luise Straße; da qui a mutare in terreno edificabile i campi direttamente confinanti con la città il passo sarà breve. In parte parcellizzato e venduto ai privati, si chiuderà lo spazio fra il quartiere di Steglitz e Zehlendorf fino a raggiungere il quartiere e le ville residenziali di Grünewald.

Foto di Stefano Comi

Allo scopo di valorizzare i terreni, sarà costruita una linea della metropolitana che collega Dahlem direttamente con Berlino (oggi U3), si progetta anche una nuova sede della facoltà di filosofia, un centro scientifico della Freie Universität, istituti di ricerca per il giardinaggio e l’agricoltura, l’archivio di Stato e altro ancora. Progetti che sarà possibile realizzare solo dopo le due guerre del secolo scorso. In questo contesto, il terreno agricolo ormai ridotto a soli otto ettari, viene affidato all’Università che ne fa un campo di ricerca e sperimenta tecniche di coltivazione tradizionali. Nonostante ciò, anche questa ultima parcella rischia di finire sotto le ruote della speculazione edilizia di una città povera di terreni.

Foto di Stefano Comi

Domäne Dahlem diventa un museo a cielo aperto

Una iniziativa popolare riunita nella società “Freunde der Domäne Dahlem e. V.”, presenta un progetto di museo all’aperto che viene approvato e salva così un pezzo di verde e di storia della città. Sui terreni del Domäne Dahlem si coltivano in forma tradizionale e biologica (niente pesticidi, niente concimi minerali), segale invernale per gli animali, bietole (Beta vulgaris) per i maiali, e poi patate, piselli, lupini, trifoglio, diverse insalate, fragole, lamponi, more, ribes, uva spina, sambuco e rarità come gelsi e mirtilli.

Foto di Stefano Comi

In tutto sono 60 gli ortaggi coltivati, trenta le piante aromatiche e numerose specie di fiori. I campi vengono concimati con il prodotto delle stalle, una colonia di api provvede all’impollinazione dei fiori e, ovviamente, alla produzione di miele. I prodotti della fattoria sono in vendita in un piccolo negozio all’interno della struttura e il sabato, nel cortile principale, si tiene un mercatino di prodotti naturali e biologici.

Foto di Stefano Comi

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Un edificio laterale ospita il fabbro, noto oltre i confini del Domäne per le sue opere nel parco di Sanssouci e del castello di Babelsberg. Nel laboratorio accanto si tengono lezioni e seminari di ceramica e sotto lo stesso tetto si trova il laboratorio di oreficeria artigianale. Anche un restauratore di mobili e la tessitura al telaio hanno qui uno spazio proprio. Sotto la tettoia dell’antico deposito degli attrezzi è stato organizzato un simpatico caffè-ristorante. Numerosi sono anche gli appuntamenti stagionali e le iniziative organizzate dal museo che si è insediato nella casa padronale.

Foto di Stefano Comi

Come arrivare al Domäne Dahlem: UBahn Dahlem Dorf: U3; Bus M11; X83.
In automobile digitare sul navigatore: Königin-Luise-Straße 49, 14195 Berlin, parcheggi nelle vie adiacenti. P.S.: Anche se arrivate in automobile, non mancate di visitare la stazione della metropolitana con il tetto di paglia, pavimento in porfido, ceramiche originali e panchine artistiche accanto ai binari. Buona passeggiata

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