Si è risolto in un falso allarme il timore di un secondo, potenziale attacco terroristico a Berlino. Nella giornata di sabato, infatti, la polizia cittadina ha fermato, presso il mercatino di Natale di Breitscheidplatz, due uomini ritenuti sospetti. Per ragioni di sicurezza è stata evacuata una parte del mercato e interrotto un concerto che si teneva nella Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, la Chiesa della memoria.
A distanza di giorni, però, pare che si trattasse di un falso allarme e in particolare di un equivoco legato a uno scambio di persona. Uno dei due fermati, infatti, sarebbe stato erroneamente ritenuto un pericoloso islamista ricercato da tempo. I due uomini fermati sono ovviamente tornati in libertà, mentre i blocchi stradali sono stati revocati. Non sono stati trovati neanche oggetti sospetti, come dichiarato dal portavoce della polizia, Thilo Cablitz.
Il dispiegamento delle forze di polizia nel tentativo di scongiurare un eventuale pericolo è stato ingente e ha incluso l’utilizzo di unità cinofile specializzate nel rilevamento di esplosivi. Attivate inoltre misure di sicurezza di livello massimo.
Ancora vivo è il ricordo dell’attentato che il 19 dicembre 2016, proprio all’interno del mercatino di Breitscheidplatz, portò alla morte di 12 persone, inclusa una ragazza italiana, e al ferimento di altre 48. In quell’occasione il responsabile, il tunisino Anis Amri, si scagliò con un camion sulla folla, dopo aver ucciso l’autista polacco del mezzo. Morì quindi in uno scontro a fuoco con la polizia, in Italia, dove aveva cercato di scappare.
Sarebbe stato assurdo, e certamente assurdamente macabro, se la storia si fosse ripetuta nello stesso luogo, tra anni dopo. Fortunatamente non è stato così.