La parola tedesca dell’anno arriva da Berlino: è “Lichtgrenze”

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© Dario J. Laganà / Elephant in Berlin

Abbiamo parlato a lungo della Lichtgrenze, il cuore delle grandi celebrazioni per il 25° anniversario della caduta del Muro di Berlino.

Il muro di palloncini luminosi sono stati installati lungo l’ex confine tra il Bösebrücke su Bornholmer Straße e l’Oberbaumbrücke, passando per Mauerpark, Porta di Brandeburgo e Checkpoint Charlie, per una lunghezza complessiva di quasi 15 chilometri.

I circa 7.000 palloncini, che hanno rischiarato Berlino per 72 ore, sono stati infine liberati al tramonto del 9 novembre, ognuno dal proprio “padrino” (guarda il video più emozionante), in modo da ricreare attivamente quel grande momento di storia: lo smantellamento di un incubo. I palloncini sono così volati in cielo, arrivando addirittura fino alle spiagge di Riga, in Lettonia.

A più di un mese dall’evento, si continua ancora a parlare della Lichtgrenze. Gli esperti linguistici della GfdS (Gesellschaft für deutsche Sprache e. V. in Wiesbaden), infatti, hanno stabilito che la parola nazionale dell’anno, quella che ha plasmato il 2014, sia stata proprio “Lichtgrenze”.

Il termine è stato selezionato tra oltre 2.300 proposte, ma i dubbi sono stati pochi. Al secondo posto si è posizionato “schwarze Null” (il bilancio federale in nero per il 2015, ossia completamente bilanciato), seguito alla terza posizione da “Götzseidank”, in onore di Mario Götze, il calciatore tedesco campione del mondo nel 2014.