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Berlino, la crisi colpisce il Bubble Tea

Il gioco di parole viene naturale: quella del Bubble Tea era… una bolla pronta a scoppiare. Pare, infatti, che l’ultima tendenza in fatto di junk food, che ha vissuto un’enorme esplosione a Berlino negli ultimi due anni, sia già in fase recessiva, pronta a sgonfiarsi definitivamente.

La colorata bevanda, additata da alcuni studiosi come pericolosa per la salute, sembrava essere diventata una compagna inseparabile dei pomeriggi degli adolescenti berlinesi. E invece, al momento, sono in molti i rivenditori di Bubble Tea a versare in gravi difficoltà economiche, con tante spese e pochissimi clienti.

Per fare un esempio: nelle ultime settimane la BoboQ, che vanta più di quindici filiali aperte a Berlino, è stata costretta a chiudere due punti vendita. Stessa situazione vissuta dagli operatori più piccoli, in difficoltà di fronte al grande calo di acquirenti.

Tan Huynh, un portavoce della società, ha spiegato i motivi del crollo: “Le notizie negative circa le tossine presenti nelle nostre bevande hanno rovinato il nostro business. Nonostante sia stato dimostrato che non c’è niente di nocivo, il pregiudizio è rimasto”.

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