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Strani cappelli e marchingegni a vapore: apre il primo bar “Steampunk” di Berlino

A dispetto del nome, con il punk “tradizionale” non ha niente a che fare. Lo Steampunk è qualcosa di ben più complesso e non c’entra con la musica: il suo legame più forte, piuttosto, è quello con la letteratura. Si tratta, infatti, di un filone narrativo che trasporta in un’età antica – di solito, l’Inghilterra del diciannovesimo secolo – una serie di tecnologie contemporanee, basando su tale presupposto l’esistenza di una nuova era che dispone di usi, costumi e tradizioni diverse da quelle reali.

Immaginatevi di essere trasportati, oggi stesso, nella Londra vittoriana di Palmerstone, Gladstone e Disraeli. Immaginate che il vostro computer funzioni senza elettricità, perché l’elettricità non esiste. Immaginate un mondo messo in moto da macchine a vapore (steam), congegni meccanici e a orologeria, macchine differenziali, grandi magneti capaci di influenzare i tragitti dei pianeti.

Qualcosa che si posizioni a metà tra Hugo Cabret, il film di Martin Scorsese, ed i libri di H.G. Wells, Paul di Filippo ed Arthur Conan Doyle, con un tocco noir e talvolta horror. Nel suo filone più fantasy, lo Steampunk, pur continuando a basarsi su di una realtà storica effettivamente esistita, introduce anche creature mitologiche, leggende e mondi paralleli.

Lo Steampunk, nato in Inghilterra all’inizio degli anni ’90 del ventesimo secolo, vanta oggi un gran numero di appassionati. Al punto che i libri “fondamentali” del genere – La macchina della realtà (1990) di William Gibson e Bruce Sterling e The League of Extraordinary Gentlemen di Moore e O’Neillhanno contribuito a creare una vera e propria sottocultura Steampunk che ispira ed attira uomini e donne in tutta Europa.

Anche a Berlino, dove ha aperto da poco il primo bar Steampunk della città: si chiama 12° Aetherloge e si trova a Friedrichshain, in Frankfurter Allee. Qui, tra concerti rock e sette tipi diversi di assenzio, non sarà difficile imbattervi in strani personaggi con occhiali da aviatore, pantaloni alla zuava, camicie cucite a mano, larghe bretelle di cuoio e cappelli a cilindro: già perché, anche nel look, lo Steampunk ha un’identità ben definita.

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