Multa di 4.500 € per l’uomo che abbracciò Olaf Scholz all’aeroporto di Francoforte

L’uomo che nel maggio 2023 si era avvicinato al Cancelliere tedesco Olaf Scholz stringendogli la mano e poi stringendolo in un abbraccio sul piazzale dell’aeroporto di Francoforte è stato sanzionato con una multa complessiva di 4.500 euro. Il tribunale gli ha inoltre revocato la patente di guida, con divieto di ottenere un nuovo documento per due anni e mezzo. Il protagonista dell’episodio, un uomo di 52 anni, sostiene di essersi trovato nel convoglio governativo per un malinteso e di aver agito senza intenzioni malevole.
L’uomo è stato condannato a una multa e alla revoca della patente (ma non per l’abbraccio a Olaf Scholz)
Il fatto risale al 24 maggio 2023. Quel giorno, mentre si trovava nel perimetro aeroportuale, il cinquantaduenne è riuscito a eludere le misure di sicurezza e a raggiungere il capo del governo tedesco, al quale ha teso la mano per poi abbracciarlo con trasporto. Scholz, va detto, ha gestito la cosa con calma e serenità e si è lasciato abbracciare, nonostante l’evidente imbarazzo. Ancora più imbarazzati, probabilmente, sono stati i responsabili della sicurezza, che hanno avuto difficoltà a spiegare come un estraneo fosse riuscito prima a introdursi nella colonna di veicoli che portava Scholz in aeroporto e poi ad arrivare nelle zone riservate dell’hub di Francoforte e, infine, abbastanza vicino al Cancelliere da potersi lanciare in una dimostrazione estemporanea di affetto.
Va specificato che l’uomo non è stato multato per aver abbracciato il Cancelliere, gesto di per sé insolito, ma non illegale. Sono piuttosto le azioni che lo hanno condotto lì a essere contrarie alla legge. Secondo quanto ricostruito in sede processuale, l’uomo si è portato, guidando a una velocità di circa 150 km/h, all’interno della carovana di veicoli ufficiali che trasportava rappresentanti della Repubblica Ceca in visita ufficiale. Questa manovra ha causato rallentamenti improvvisi nei mezzi che lo seguivano e ha costretto alcuni degli autisti a brusche frenate in autostrada – un comportamento già di per sé rischioso e non consentito.
Guidava sotto l’effetto di stupefacenti. Ricorda l’episodio come “una serata memorabile”
Ancora più grave era però il fatto che la guida pericolosa fosse determinata dall’assunzione di cocaina. L’imputato ha ammesso in aula di aver fatto uso di sostanze stupefacenti in occasione di una festa la notte precedente. Nello specifico, ha dichiarato di aver consumato circa un grammo e mezzo di cocaina e di averne fatto ulteriore uso anche nella giornata successiva all’ora di pranzo, prima di mettersi al volante. Per la procura, tali condizioni avrebbero compromesso in modo rilevante la sua capacità di guida, portando all’imputazione per messa in pericolo della sicurezza stradale. È stato inoltre accusato di essere entrato abusivamente in locali aeroportuali non aperti al pubblico.
La sua difesa ha puntato tutto sulla teoria del malinteso. Durante il tragitto in auto, ha dichiarato l’uomo, un agente in moto avrebbe fatto un gesto che voleva essere un invito a lasciar passare il convoglio, ma che il conducente ha interpretato come un invito a seguirlo. Ritenendo si trattasse di un controllo stradale, il cinquantaduenne avrebbe acceso le quattro frecce e si sarebbe accodato ai veicoli governativi, seguendoli fino a destinazione. Una volta giunto sul piazzale dell’aeroporto, avrebbe compreso il proprio errore, ma avrebbe deciso comunque di restare con gli altri partecipanti. Ha descritto l’intera sequenza come un misto di disagio ed euforia, dichiarando di aver vissuto l’episodio “come una serata memorabile con il cancelliere”.
Un agente di polizia che lo ha notato all’interno della carovana di veicoli, ha riferito di non aver percepito segnali di pericolo da parte sua. L’imputato gli avrebbe rivolto un saluto amichevole e un sorriso. L’incidente non è stato classificato come una minaccia immediata.
Il tribunale ha emesso una condanna a una sanzione economica di 150 aliquote da 30 euro l’una. Inoltre, l’uomo non potrà riottenere la patente per un periodo di almeno due anni e mezzo, una misura aggravata dal fatto che, pochi mesi dopo l’episodio, era stato sorpreso nuovamente alla guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti. La sentenza è stata dichiarata definitiva.