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Donald Trump attacca l’Europa: “Non compra i nostri alimenti e le nostre auto!”

Durante una conferenza stampa nell’Ufficio Ovale dopo l’incontro con il presidente di El Salvador Nayib Bukele, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha attaccato più volte l’Unione Europea, accusandola di non comprare auto e alimenti americani.

Trump ha criticato anche Angela Merkel, sostenendo che abbia fatto entrare troppi immigrati illegali in Germania, e non ha risparmiato critiche neanche a Cina e Vietnam.

Donald Trump “UE non compra i nostri alimenti, non compra le nostre auto”

Le critiche di Trump si sono concentrate soprattutto sulle barriere commerciali che, a suo dire, l’Unione Europea imporrebbe ingiustamente ai prodotti statunitensi.

“Non comprano i nostri alimenti, non comprano le nostre auto, mentre noi abbiamo milioni delle loro: BMW, Volkswagen, Mercedes-Benz e altre. Ma non ci sono Chevrolet a Monaco di Baviera!” si è lamentato Trump.

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Angela Merkel, February 2018. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

L’imitazione di Angela Merkel e la critica alle politiche migratorie della cancelliera

A questo proposito ha raccontato anche di aver chiesto ad Angela Merkel, anni fa, proprio quante Chevrolet ci fossero a Monaco o a Francoforte. Nel riferire la risposta ricevuta in quell’occasione, ha imitato l’accento della cancelliera: “nessuna, Donald. Nessuna”. Ha quindi chiosato con “quei tempi sono finiti”.

Sempre restando su Merkel, il presidente americano ha espresso disapprovazione per le politiche migratorie dell’ex cancelliera tedesca, definendole eccessivamente permissive. “Ha lasciato entrare milioni di persone in Germania, il che non era una cosa buona. Noi li chiameremmo immigrati illegali, ma lei li ha resi legali” ha aggiunto.

Bordate a Cina, Vietnam e Unione Europa

Intanto, le tensioni commerciali, a livello internazionale, sono ancora pesanti e i dazi imposti da Trump sulle importazioni dalla Cina (fino al 145%) hanno spinto Pechino a rispondere con dazi di rappresaglia del 125% sui prodotti statunitensi. Trump ci ha tenuto a precisare di non avere nulla contro il presidente cinese Xi Jinping (“io piaccio a lui e lui piace a me”), ma ha accusato il suo predecessore Joe Biden di aver causato “danni per trilioni di dollari nel commercio con la Cina”.

Nel suo discorso, tuttavia, ha anche dichiarato che la visita di Xi Jinping in Vietnam è stata un tentativo dei due Paesi di cercare “modi per ingannare gli Stati Uniti” e ha rincarato la dose sostenendo che questo, e cioè, presumibilmente, ingannare gli USA, sia esattamente il motivo per cui è nata l’Unione Europea. Ha inoltre aggiunto che l’UE avrebbe indotto gli Stati Uniti ad aderire alla Nato “perché non pagano i loro conti”.

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La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen parla con il ministro tedesco dell’Economia Robert Habeck. EPA-EFE/FILIP SINGER

De-escalation “strategica”: ma le tensioni commerciali restano alte

Nonostante un apparente aumento delle tensioni, Trump ha in ogni caso abbassato i dazi per 90 giorni, a beneficio di una serie di Paesi, mentre l’UE ha sospeso i dazi di rappresaglia su diversi prodotti statunitensi, sempre per 90 giorni (nonostante i dazi statunitensi al 25% su prodotti in acciaio e alluminio, causa di quella specifica”ritorsione” dell’UE, siano rimasti immutati).

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha motivato la sospensione con la necessità di costruire una base per le negoziazioni, mentre per il presidente degli USA la riduzione temporanea delle tariffe nasce dalla chiara necessità di fare in modo che la sua stessa politica dei dazi non gli si ritorca contro.

Rispondendo alla domanda di un giornalista, Trump ha infatti spiegato che sta cercando modi per aiutare i produttori di auto statunitensi, che “hanno bisogno di un po’ più di tempo”, prima di poter spostare parte della produzione negli Stati Uniti. Ha poi chiaramente precisato che se il suo governo non agirà in modo astuto, il Paese “subirà danni molto grandi”.

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