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Il governo tedesco difende le ONG attaccate da Merz: “Nessuna struttura ombra”

Il governo uscente ha risposto all’interrogazione parlamentare dell’Unione dei cristiano-democratici incentrata sulle ONG finanziate dallo Stato e incline a suggerire che potessero costituire una sorta di “struttura ombra” di sinistra.

Il partito di Merz aveva sollevato la questione della presunta non neutralità politica di alcune ONG dopo averle viste partecipare alle proteste contro l’estrema destra e la CDU, dopo il voto congiunto sulla mozione anti-immigrazione.

Il governo risponde all’interrogazione dell’Unione sulle ONG

L’interrogazione dell’Unione, composta da 551 quesiti, aveva l’obiettivo di ottenere dettagli sulla copertura finanziaria fornita dallo Stato a determinate Organizzazioni non governative. La CDU/CSU chiedeva inoltre al governo se tali ONG avessero legami con specifici attori politici e partiti. 

Tramite una dichiarazione ufficiale, riportata in parte o in toto da Welt, Bild e Business Insider, il Ministero Federale delle Finanze ha in primis respinto l’ipotesi che le ONG finanziate dallo Stato possano legarsi a poteri terzi, che operano sullo sfondo in modo opaco.

“Il governo federale non vede alcuna prova dell’affermazione (…) secondo cui le ONG finanziate formerebbero una struttura ombra” ha chiarito il ministero, né si può dimostrare che le recenti proteste siano state “finanziate dallo Stato o controllate da organizzazioni della società civile”. Ha inoltre aggiunto di non avere il compito di “raccogliere, monitorare o valutare informazioni generali sulle attività e i contatti delle organizzazioni”.

“Le ONG possono essere politicamente attive”

Nel documento si respinge anche l’assunto in base al quale le ONG sovvenzionate dovrebbero essere neutrali, dal punto di vista politico. Il governo ha infatti sottolineato che, in uno stato democratico e libero, l’attivismo, anche politico, è fondamentale per una “coesistenza pacifica e rispettosa” e per la lotta “contro fenomeni antiumani e antidemocratici”. E questo riguarda anche il diritto di manifestare.

“Il governo federale non è autorizzato a imporre ai beneficiari dei finanziamenti requisiti relativi all’organizzazione di manifestazioni” prosegue il documento. Anche le organizzazioni senza scopo di lucro, quindi, possono essere attive politicamente e scendere in piazza, anche al di là del loro scopo statutario.

La rendicontazione dei finanziamenti

Il documento contiene inoltre alcuni dati finanziari riguardanti le 16 ONG elencate, sebbene non sia stata fornita una rendicontazione completa. Di queste, sei riceveranno finanziamenti superiori ai 6,4 milioni di euro per l’anno 2025. Informazioni dettagliate per le restanti dieci non sono state divulgate. Il maggior contributo sarà destinato alla Fondazione Amadeu Antonio, con una cifra prospettata di circa 2,6 milioni di euro per il 2025. La ONG in questione è intitolata alla memoria di un cittadino angolano assassinato nel 1990 da alcuni estremisti di destra.

Ci sono poi 1,4 milioni di euro destinati a Bund E.V., un’associazione ambientalista; un milione di euro per Umweltschutzhilfe (che si occupa anch’essa di protezione ambientale); 840.000 euro ai Neuen Deutschen Medienmacher*innen (una rete nazionale di giornalisti con e senza storia di immigrazione) e 208.000 euro a Correctiv, un’istituzione di giornalismo investigativo no profit.

L’attenzione mediatica si è focalizzata particolarmente sulle organizzazioni Omas gegen Rechts (Nonne contro la destra) e il portale di campagne Campact, tuttavia il governo non ha divulgato informazioni specifiche su queste particolari organizzazioni. Il Ministero delle Finanze ha giustificato alcune delle carenze informative sulla base della responsabilità di alcuni stati federali, del mandato di neutralità politica del governo e dell’eccessiva complessità della raccolta dati.

In una lettera aperta, come riferito dal Tagesschau, più di 200 organizzazioni e singoli cittadini hanno protestato contro quello che secondo loro sarebbe un tentativo, da parte della CDU/CSU, di creare un clima di sospetto verso iniziative di volontariato, associazioni caritatevoli, fondazioni e organizzazioni che da anni operano sotto la forma delle ONG, invece di “onorare, proteggere e rafforzare l’impegno democratico”.

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