Stipendi in Germania: ecco quanto si guadagna

Quali professioni possono contare sui più alti stipendi in Germania? Conviene cercare lavoro in terra tedesca? E in quali ambiti? Queste sono alcune delle domande che i nostri lettori ci rivolgono con maggior frequenza. Per rispondere, noi facciamo riferimento alle statistiche locali, molte delle quali arrivano dai siti e dalle istituzioni che si occupano specificamente di mercato del lavoro.
I dati aggiornati
Una di queste è Stepstone, un popolare sito di annunci professionali, che ha recentemente pubblicato un’analisi aggiornata al 2024 delle retribuzioni delle diverse categorie professionali in Germania, evidenziando significative differenze tra i vari settori e aree geografiche del Paese. La ricerca, basata su un campione di un milione di dati salariali e su interviste a 5.800 persone, tra cui oltre 800 responsabili delle risorse umane, ha fornito un quadro dettagliato del mercato del lavoro tedesco così come si presenta all’inizio di questo 2025.
Stipendi in Germania: la media è 45.800 € l’anno
In generale, lo stipendio medio in Germania è di 45.800 euro, ma, naturalmente, questa cifra emerge dall’incrocio di dati geografici, sociali e di settore che vanno considerati, se si vuole comprendere il livello del mercato del lavoro e il suo impatto sulla società. Non sorprendono, per esempio, le professioni che si trovano in cima alla “classifica” retributiva. Secondo i dati raccolti, i medici risultano essere la categoria professionale con le retribuzioni più elevate, con uno stipendio lordo medio annuo di 98.750 euro. Seguono i settori bancario e assicurativo, con una retribuzione media di 59.500 euro. Anche gli ingegneri e i consulenti di gestione si posizionano tra le professioni più remunerative, con stipendi medi rispettivamente di 58.500 euro e 58.250 euro.
All’altro estremo della classifica, i lavoratori del commercio all’ingrosso e al dettaglio e quelli della ristorazione risultano essere tra le categorie con le retribuzioni più basse, con stipendi lordi medi di 37.750 euro e 37.250 euro all’anno rispettivamente. In questi ambiti, evidentemente, l’accesso è più ampio e le qualifiche richieste sono minori, il che implica una concorrenza decisamente maggiore.
Amburgo la città più ricca, Meclemburgo il Land più povero
Lo studio ha inoltre messo in luce significative differenze geografiche nelle retribuzioni. Amburgo si posiziona al primo posto tra le regioni tedesche, con una retribuzione media di 52.000 euro, seguita da Baden-Württemberg, Assia e Baviera, tutte con retribuzioni medie lorde pari o superiori ai 50.000 euro. Queste regioni sono note per la loro economia forte e dinamica. Al contrario, il Meclemburgo-Pomerania Anteriore e la Sassonia-Anhalt, con economie meno sviluppate, si collocano in fondo alla classifica, con stipendi medi rispettivamente di 39.500 euro e 39.750 euro.
Tra le capitali dei Länder che non sono città-stato, Monaco e Stoccarda spiccano per le retribuzioni più elevate, con stipendi medi di 58.000 euro e 56.250 euro. Altre città che offrono salari superiori alla media sono Francoforte sul Meno, con 57.250 euro, e Düsseldorf, con 52.500 euro.
Che cosa influisce sui salari?
Infine, lo studio ha evidenziato l’impatto positivo del possesso di un titolo accademico sulla retribuzione. I laureati, infatti, guadagnano mediamente il 40% in più rispetto ai non laureati, con uno stipendio lordo medio annuo di 60.500 euro contro i 43.100 euro di chi non possiede un titolo di studio universitario. Secondo la ricerca, le responsabilità di gestione del personale hanno un impatto significativo sugli stipendi in Germania. I dati mostrano che coloro che coordinano un team percepiscono in media 53.250 euro lordi all’anno, mentre chi non ha tali responsabilità guadagna in media 43.300 euro lordi annui.
Lo studio ha inoltre evidenziato che, nonostante l’imminente scadenza per il recepimento della direttiva europea sulla trasparenza delle retribuzioni, prevista per la metà del 2026, molte aziende tedesche non sembrano ancora pronte ad affrontare questo cambiamento. In particolare, il 50% delle aziende intervistate ha dichiarato di non essere sufficientemente preparata, mentre un ulteriore 21% ha ammesso di non essere a conoscenza della direttiva.
La ricerca completa è consultabile qui.




