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Nessun candidato cancelliere sopra il 30% in Germania: è crisi di consensi

A meno di due mesi dalle elezioni federali in Germania, un sondaggio condotto da Infratest Dimap per conto di “Tagesthemen” di ARD e WELT rivela un livello di sfiducia senza precedenti nei confronti dei leader politici tedeschi. Secondo i dati raccolti, infatti, nessuno candidato cancelliere o leader di partito supera il 30%, in termini di gradimento tra gli elettori.

Risultato negativo “storico” in Germania: candidati tutti sotto il 30%

Robert Habeck, co-leader dei Verdi, si attesta in vetta al 28%, seguito dal candidato cancelliere della CDU/CSU Friedrich Merz al 25%. Sahra Wagenknecht del BSW e il leader dei liberali FDP Christian Lindner sono appaiati al 21%, mentre il cancelliere uscente Olaf Scholz (SPD) e Alice Weidel di AfD si fermano entrambi al 20%.

Questi risultati contrastano con il passato politico tedesco, che ha visto leader capaci di attrarre un ampio consenso popolare, come Angela Merkel (CDU) o Gerhard Schröder (SPD). “Il fatto che nessun candidato leader abbia attratto più voti positivi che negativi è una novità assoluta nelle elezioni del Bundestag,c he Infratest Dimap monitora dal 1998″ si legge nel testo di accompagnamento dell’istituto all’analisi.

Attualmente, l’unico politico federale a raggiungere questo risultato è l’attuale ministro della difesa, il socialdemocratico Boris Pistorius, anche se non è candidato cancelliere del suo partito. In compenso il cancelliere uscente Scholz risulta in assoluto il più impopolare, con il 77% degli intervistati che si dichiara “insoddisfatto” o “molto insoddisfatto” del suo operato. Seguono il leader dell’FDP Lindner (73% di insoddisfatti), Weidel (65%), Habeck, Merz e Wagenknecht, con percentuali simili (intorno al 65%).

Tuttavia, gli esperti di Infratest Dimap sottolineano che a fare la differenza in queste elezioni non saranno tanto i singoli leader, quanto le proposte dei partiti per affrontare i problemi del Paese. In un contesto di crescente sfiducia popolare, la campagna elettorale si preannuncia quindi fortemente incentrata sui contenuti, con i partiti chiamati a presentare programmi credibili e soluzioni convincenti a problemi concreti.

Una sfida non da poco, per un Paese alle prese con molteplici crisi: dalla guerra in Ucraina all’inflazione, passando per la necessità di effettuare la transizione energetica e quella digitale.

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