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Boris Pistorius a Kiev a sorpresa: “Se l’Ucraina cede, chi sarà il prossimo?”

Il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius (SPD) si è recato inaspettatamente a Kiev per discutere con il governo ucraino di un ulteriore supporto militare nella difesa contro l’aggressione russa.

“È importante per me dimostrare, con questo viaggio, che continuiamo a sostenere attivamente l’Ucraina” ha dichiarato Pistorius alla dpa. Una dichiarazione non irrilevante, considerando che la Germania è il più grande Paese Nato in Europa.

Pistorius a Kiev ribadisce il sostegno tedesco all’Ucraina

Durante un incontro a Varsavia con i suoi omologhi di Polonia, Francia e Italia, il ministro tedesco aveva già discusso di ulteriori aiuti all’Ucraina. “Se ci sono i soldi, se ci sono le capacità di produrre armamenti, sarà la stessa Ucraina a rifornire il più velocemente le proprie truppe” aveva sottolineato.

Queste riunioni dei ministri della difesa europei sono state istituite dopo la vittoria elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti, con lo scopo di rafforzare la sicurezza e la prontezza difensiva del Vecchio Continente. Tuttavia, l’imminente insediamento di Trump alla Casa Bianca getta incertezza sul futuro sostegno occidentale all’Ucraina. Il neo-presidente americano ha infatti più volte ventilato l’ipotesi di incontrare Vladimir Putin per porre rapidamente fine al conflitto, senza però coinvolgere o informare pienamente gli alleati europei. A Kiev, del resto, si teme apertamente che Trump possa tagliare drasticamente gli aiuti statunitensi, condannando di fatto l’Ucraina alla sconfitta.

Il sostegno di Annalena Baerbock e la resistenza di Olaf Scholz

Incertezze sussistono anche riguardo ai dettagli di un ulteriore aiuto da parte della Germania, al momento il maggior supporter europeo. Uno dei motivi risiede nella crisi di governo (il 23 febbraio ci saranno nuove elezioni) e la coalizione semaforo si è sciolta senza aver approvato un bilancio. Der Spiegel ha inoltre riferito di una disputa interna su possibili forniture aggiuntive di armi all’Ucraina per un valore di tre miliardi di euro, con Pistorius e la ministra degli esteri Annalena Baerbock (Verdi) favorevoli e il cancelliere Olaf Scholz (SPD) contrario.

Le richieste di un cambio di rotta sugli aiuti all’Ucraina sono indiscutibilmente anche un tema della campagna elettorale in Germania e in questo senso Pistorius sta lanciando un allarme, sostenendo che se il sostegno a Kiev venisse meno, sarebbe un grosso problema. “Se lo facessimo domani, dopodomani sarebbe la fine dell’Ucraina, un Paese libero, sovrano e democratico. E chi sarà il prossimo?” è la domanda del ministro.

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