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La Mela Prussiana: il frutto storico degli italiani in Germania

Testo e disegni di Paolo Brasioli

Un frutto è il gustoso testimone di uno speciale legame tra le valli del bellunese e la Prussia mela prussiana. Una mela, più di cento anni fa, infatti ha viaggiato nei poveri bagagli di famiglie di emigranti, specialmente originari del paese di Faller nel bellunese, di ritorno da un duro periodo lavorativo nella fredda terra prussiana. 

La storia del Pòm Prussian

Rare testimonianze orali narrano che, intorno al 1870, alcune famiglie, seguendo l’esempio di alcuni pionieri, emigrarono nelle nordiche località, con la speranza di sfamare le proprie famiglie. Lì trovarono impieghi soprattutto in diverse miniere per l’estrazione del ferro e del carbone. Qualcuno vi portò la moglie e così là, lontano dalle native terre, nacquero anche i figli. Ma poi, negli anni a seguire, con l’inasprirsi della politica locale, a regime totalitario, e alla vigilia della imminente prima guerra mondiale, furono rimpatriati. Ed ecco che molti di loro decisero di portare con sé, una marza (cioè una porzione di pianta con almeno una gemma vitale per permettere di farla crescere nuovamente) delle mele originarie prussiane, che in tanti apprezzarono durante quel periodo. E così, giunti di ritorno nelle valli venete, fu possibile innestare questa particolare qualità di mela da cui erano rimasti così affascinati. E le condizioni climatiche e il terreno dove vennero innestate le prime piante diedero origine a quella che oggi è conosciuta, ricordando appunto l’antico luogo di origine, come la “Mela Prussiana” e chiamata anche con il dialettale nome di “Pòm Prussian”. Di fatti è una pianta molto rustica e in grado di ben sopravvivere alle basse temperature che caratterizzano il territorio bellunese nella stagione invernale.

E, sorprendentemente, dal territorio del comune di Faller la coltivazione è stata poi allargata, con successo, su molti comuni del circondario sovramontino. E se, durante il secolo scorso, la Mela Prussiana fu davvero un importante prodotto agricolo per il  sostentamento economico per le famiglie più povere, negli ultimi decenni essa è diventata un simbolo di tradizione e rappresentativa della comunità.

Valorizzazione e tutela

Nel 2006, proprio in località Faller, nel Comune di Sovramonte (BL), è nato il “Consorzio di tutela del Pòm Prussian”, per volontà di un gruppo di abitanti del territorio sovramontino legati alle proprie radici, con la volontà di tutelare il prodotto e valorizzarlo come prodotto d’eccellenza. Attualmente, nella diffusa agricoltura biologica e integrata della coltivazione della Mela Prussiana, il “Disciplinare di produzione del Pòm Prussian” ha vietato ogni utilizzo di erbicidi e pesticidi chimici che possano intaccare il risultato finale del prodotto e sopratutto anche l’ambiente naturale in cui crescono le piante. Da questo clima di protezione e valorizzazione ha avuto origine anche il progetto della “Fiera della Mela Prussiana”, una tradizionale festa paesana che si svolge ogni anno la quarta domenica di ottobre a Faller, proprio quando i frutti sono maturi e pronti per essere degustati nel loro fantastico sapore! Ad oggi sono oltre ottocento gli alberi censiti e ultracentenari, che permettono di promuovere la grande produzione.

Ritratto della mela prussiana

Questo frutto, dall’armonioso sapore tra l’acidulo ed il dolciastro, è stato da subito utilizzato in cucina e lavorato per ottenere vari prodotti. Il “pòm prussian” appartiene al genere Malus, specie M. communis. Si tratta di una specifica varietà che presenta ben distinti caratteri botanici e si presenta come una pianta vigorosa, molto rustica e resistente alla basse temperature. La chioma è espansa, con un’altezza di 5-6 metri. Le foglie con pagina superiore verde scuro brillante e glabra, e la pagina inferiore verde opaco e lievemente pubescente. 

I profumatissimi fiori son riuniti in corimbi, dai petali bianchi elegantemente venati di rosa. Il frutto si presenta in una pezzatura medio-elevata (280-450 g e calibro 60 mm) di forma tronco-conica vagamente appiattita, con peduncolo particolarmente corto. Il colore della buccia è giallo-verde, con sovracolore rosso anche esteso. La buccia con lenticelle, appare liscia al tatto e di spessore importante. La polpa è di colore bianco chiaro, di buona consistenza e tendenzialmente fondente, e alla giusta maturazione, risulta zuccherina ed aromaticamente eccellente.

I prodotti

Da sempre utilizzata al naturale, anche come merce di scambio con altri prodotti, ha avuto da subito altri molteplici utilizzi. Dato che è un frutto ricco di zuccheri e vitamine ed ha proprietà rinfrescanti, digestive e diuretiche è ottimo ovviamente se consumato crudo. Ma trova ancora impiego anche cotto al forno ed è la base per la preparazione della tradizionale “pinza dela nona”, (impasto di farina gialla e bianca, mele prussiane, fichi, uva secca e polpa di zucca). E poi famose ed apprezzate sono la composta, la mostarda, il brûlé, l’aceto balsamico, il sidro, la marinata con cipolle ed essiccata in scodinze!

Assaporare il Pòm Prussian è davvero una golosa esperienza che sa richiamare, anche proprio grazie a chi ne tramanda da tempo la tradizione, una affascinante storia che lega il Veneto e la Prussia!

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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