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Armi, munizioni e una granata nel nascondiglio dell’ex terrorista sotto falso nome a Berlino

Armi, una granata e altri oggetti potenzialmente pericolosi sono stati trovati nell’appartamento dell’ex presunta terrorista della Frazione Armata Rossa (RAF) Daniela Klette, che si nascondeva a Berlino in Sebastianstraße, a Kreuzberg. Al momento, la donna si trova in stato di fermo in Bassa Sassonia.

Tutti gli abitanti del palazzo di sette piani in cui viveva Klette, latitante da 30 anni, sono stati costretti a lasciare le loro case nel tardo pomeriggio di mercoledì. Questo per consentire l’intervento della polizia, durato diverse ore e conclusosi intorno alle 5.00 del mattino, come confermato dalla polizia a rbb.


daniela klette

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Armi, munizioni e una granata sequestrate nell’appartamento di Daniela Klette

La granata sarebbe stata rimossa per prima nella serata di mercoledì, mentre durante la notte un altro ordigno potenzialmente pericoloso sarebbe stato prelevato dallo stabile e caricato su un mezzo specializzato. Successivamente sarebbe stato scoperto anche un terzo oggetto pericoloso.

La granata è stata resa inoffensiva dagli artificieri e la polizia non ha divulgato ulteriori dettagli sugli oggetti prelevati. Nell’appartamento di Klette sarebbero inoltre state trovate ulteriori armi, oltre a caricatori di pistole e munizioni.

Klette viveva a Berlino sotto falsa identità: nel 2011 avrebbe partecipato al Carnevale delle Culture

Stando la polizia criminale del Land, la presunta ex terrorista viveva a Berlino sotto falsa identità e fotografie ottenute da rbb la mostrerebbero mebtre partecipa al Carnevale delle culture, nel 2011, come membro di un’associazione musicale. Un vicino di casa ha inoltre riferito che la donna utilizzava il nome Claudia.

Klette è indagata con l’accusa di essere coinvolta in una serie di azioni della RAF negli anni novanta. Nel febbraio 1991, avrebbe sparato almeno 250 colpi, assieme ad altri militanti della cellula, contro la sede dell’ambasciata statunitense a Bad Godesberg. Nel 1993, sarebbe stata invece coinvolta in un attacco dinamitardo alla prigione di Weiterstadt, insieme a Ernst-Volker Staub e Burkhard Garweg, ancora ricercati.

Martedì, dopo l’arresto di Klette, c’era stato un secondo fermo che aveva lasciato pensare che uno dei due uomini fosse stato preso, ma la persona in questione è risultata essere l’uomo sbagliato, dopo che i controlli sull’identità hanno escluso che si trattasse di uno dei due ricercati.

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