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“Festa dei Tre Re” e “Cantori della stella”: tradizioni del 6 gennaio

Il 6 gennaio viene celebrata dalla Chiesa la festa dell'”Epifania del Signore“, conosciuta anche come “Epifania“, “Festa dei Re Magi” o “Giorno dei Re Magi“. Questa celebrazione commemora l’adorazione del Bambino Gesù da parte dei tre re, anche se nelle chiese orientali è associata soprattutto al battesimo di Cristo, ormai adulto, nel fiume Giordano.

In Italia, la festività viene chiamata “Befana“, termine popolare che deriva dalla parola “Epifania” e descrive la creatura folkloristica che infila doni o carbone nelle calze dei bambini della penisola. In Germania e nei Paesi germanofoni, invece, questo giorno è chiamato anche Dreikönigsfest (“La festa dei tre re”) ed è collegato a un’antica e diversa tradizione.

tre re cantori della stella
Il presidente del Bundestag Karl Carstens riceve i “cantori della stella”, nel 1982. Bundesarchiv, B 145 Bild-F064527-0030 / Engelbert Reineke / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

La “Festa dei Tre Re”: una tradizione antichissima

In molte case tedesche, il 6 gennaio, l’albero di Natale viene acceso per l’ultima volta e si chiude il ciclo delle dodici notti comprese tra il 25 dicembre e l’Epifania, note come “notti ruvide” (in tedesco “Raunächte“) e connesse alle figure di Berchta, Frau Gaude e Holda, le celebri “Frauen” del folklore tedesco.


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Al Giorno dei Magi è legata inoltre la “Festa dei Tre Re“, nonché un’usanza la cui origine risale intorno al XIV secolo e che consiste nella benedizione della case, effettuata scrivendo sulla porta d’ingresso, con il gesso, le lettere C+M+B.

Le lettere sintetizzano la preghiera “Christus Mansionem Benedicat” (Cristo benedica questa casa), ma sono interpretate anche come le iniziali dei tre Magi (Caspar, Melchior e Balthasar, in tedesco). Il gesso utilizzato per scrivere le tre lettere è prima benedetto da un sacerdote.

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Il segno del passaggio dei “cantori della stella” a Tauberbischofsheim, gennaio 2023. Triplec85, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

I “Cantori della stella”: attraverso i secoli, fino a noi

In passato, questa tradizione coinvolgeva uomini o ragazzi vestiti da Magi o con abiti bianchi, che si spostavano di casa in casa preceduti da una grande stella, simbolo della Cometa, e che per questo venivano chiamati anche “Cantori della stella” (in tedesco “Sternsinger”). Davanti a ogni porta, i cantori raccontavano la storia della nascita di Cristo, dell’adorazione dei Magi e la terribile vicenda di Erode, chiedendo in cambio dolci, noci o piccole offerte in denaro. Con il tempo, la tradizione vide come protagonisti esclusivamente i bambini.

L’usanza, nata intorno al XIV secolo, subì un declino nel XIX, per poi essere rilanciata durante gli anni cinquanta del XX secolo, come forma di beneficenza verso Paesi in via di sviluppo. In Germania, attualmente, i “cantori della stella” raccolgono donazioni esattamente a questo scopo e si parla di circa 500.000 giovani e giovanissimi che, ogni anno, uniscono gli sforzi per finanziare progetti in moltissimi Paesi. Sul sito www.sternsinger.de ci sono molte informazioni e aggiornamenti su questa iniziativa, chiamata “Dreikönigssingen” e cioè “Canto dei Tre Re Magi“.

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