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Holda, la più benigna tra le “Frauen” del folklore tedesco

Holda (detta anche Hulda o Holle) è una delle tre “Frauen” del folklore tedesco, che vagano sulla terra tra Natale e l’epifania, in quelle dodici notti chiamate “Rauhnächte”.

Di queste tre figure femminili, è l’unica benevola. Le altre due, infatti, sono tutt’altro che positive: la strega Berchta è una sorta di “Befana cattiva”, mentre Frau Gaude porta sventura nelle case in cui riesce a intrufolarsi. Meno male che c’è Holda, dunque!

Una figura benigna, protettrice delle famiglie e del focolare

Holda è raffigurata spesso come una creatura regale, dai capelli dorati, una corona di ramoscelli intrecciati sulla testa e vesti bianche come la neve. È considerata la protettrice dei bambini, delle madri e in generale della famiglia, ma anche degli animali domestici, in qualche modo simbolo del focolare.

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Holda, la benevola protettrice. Friedrich Wilhelm Heine (1845-1921), Public domain, via Wikimedia Commons

Il suo compito è quello di premiare le donne operose, ma anche di punire quelle pigre. Si ritiene che viva presso corsi d’acqua o sorgenti e apprezza molto quando gli uomini le fanno dono del pane a forma di treccia che, dal suo nome, in tedesco viene chiamato spesso anche “Hollenzopf” e cioè “treccia di Holda”. Questo la avvicina alla strega Berchta, che pure si mostra ben disposta nei confronti di chi le faccia dono dello stesso tipo di pane. Le somiglianze, però, non si fermano qui.


Berchta

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Holda e Berchta: due facce della stessa medaglia?

In base ad alcune interpretazioni del mito, infatti, si tende a vedere in Holda addirittura una versione alternativa di Berchta, come se fossero due facce della stessa medaglia. Berctha stringe un bastone, Holda uno scettro. Entrambe premiano o puniscono donne poco operose.

Il nome Holda verrebbe inoltre da “hold”, che in tedesco significa grazioso ed era un attributo della dea Frigg, moglie di Odino, a cui però si associa però anche Berchta, perché entrambe vengano rappresentate come circondate da spiriti di bambini defunti chiamati Heimchen. Sia Holda che Berchta, inoltre, danno particolare importanza alla tessitura, che si ritiene tramandata proprio da Frigg. L’antica dea della mitologia germanica e scandinava, insomma, potrebbe essere la matrice di entrambe le figure.

Frigg tesse le nuvole. John Charles Dollman, Public domain, via Wikimedia Commons

Sia Holda che Berchta, inoltre, sono rappresentate in modo ambivalente. Bertcha, solitamente ritratta come brutta e vecchia, a volte è raffigurata come giovane e bella e lo stesso accade con Holda. Quest’ultima, infatti, normalmente rappresentata come bellissima, in alcune illustrazioni appare come una vecchia dai lunghi denti e in altre come una figura dal volto diviso a metà: una parte bianca e luminosa, una parte nera e oscura.

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Questa figura ha ispirato una fiaba dei Grimm, “Frau Holle”

Si ritiene infine che Holda abbia ispirato la fiaba di “Frau Holle“, dei fratelli Grimm, in cui in effetti sono presenti alcuni elementi che possono farlo pensare: la signora con i denti lunghi, la ragazza operosa premiata e quella pigra punita, il fatto che per raggiungere la dimensione fantastica in cui vive la misteriosa signora si debba passare da un pozzo e quindi da una fonte d’acqua.

Inoltre, Frau Holle fa nevicare sulla terra scuotendo i suoi cuscini di piume e questo potrebbe legarsi al fatto che Holda fosse ritenuta responsabile dei fenomeni atmosferici e in particolare della neve. Ad ogni modo, questa poetica immagine nata dalla penna dei Grimm è rimasta particolarmente impressa, nella memoria collettiva tedesca. Ancora adesso, in alcuni Länder, quando nevica si è soliti dire che “Frau Holle si fa il letto“.

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