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“Shrinkflation”, stesso prezzo, confezioni più piccole: occhio alla trappola!

Segnale allarmante dal fronte dei diritti dei consumatori: una vera e propria ondata di lamentele si sta abbattendo sui fornitori di molti supermercati tedeschi per via di un fenomeno noto come shrinkflation, termine nato dalla fusione tra il verbo “to shrink” (restringere) e “inflation” (inflazione). Che significa? È presto detto: in questi casi i prodotti che siamo abituati a comprare vengono a un tratto venduti in confezioni più piccole, mantenendo però lo stesso prezzo.

La “Shrinkflation” rende i prodotti più costosi: pioggia di lamentele in Germania

Questa pratica rende di fatto i prodotti più costosi e sta prendendo sempre più piede, come annunciato in una dichiarazione congiunta dall’Associazione per la difesa dei consumatori di Amburgo e dalla Fondazione per i consumatori Stiftung Warentest.

I prodotti che subiscono questa “trasformazione” sono i più disparati, biscotti, gel doccia, snack, collutorio, patatine e molto altro e sono diversi anche i “trucchi” per praticare questo aumento di prezzo semi-nascosto, dalla riduzione nel peso complessivo del contenuto delle confezioni a quella del numero di unità di prodotto (meno patatine, meno biscotti, addirittura meno bustine di tè all’interno delle confezioni). In questo modo i prezzi aumentano, a volte anche notevolmente, senza che il consumatore se ne accorga.


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Una pratica legale, ma assai poco trasparente

Ina Bockholt, portavoce di Stiftung Warentest, ha messo in luce come la maggior parte dei casi esaminati sfiori e superi l’incremento dell’indice di inflazione, mentre l’Associazione per la difesa dei consumatori di Amburgo ha sottolineato come, già dal 2022, i casi confermati di shrinkflation siano quasi raddoppiati, passando dalla prima alla seconda metà dell’anno. Ne risultano colpiti non solo i marchi classici, ma anche i prodotti del discount e quelli bio, che finora erano rimasti in gran parte estranei al fenomeno.

shrinkflation

Tutto questo non è illegale, ma sicuramente ci troviamo di fronte a una notevole mancanza di trasparenza, almeno in relazione al modo in cui questa tecnica viene dissimulata all’esterno. I cambiamenti di prezzo sono spesso camuffati ad arte e a volte si usano slogan promozionali che addirittura inducono a pensare che il cambiamento sia positivo, come “Nuovo formato!” o “Nuova confezione! Per un piacere più intenso!”.

L’ultimo numero della rivista Test fornice ulteriori esempi di Shrinkflation. I consumatori, comunque, possono mettere in atto una serie di strategie per difendersi.

Consigli al consumatore: come evitare di cadere nella “trappola”

Allo scopo di proteggersi dalla shrinkflation, il consumatore può seguire delle linee guida molto utili. Vediamole.

  • Attenzione al dettaglio: controllare le etichette dei prodotti per verificare le dimensioni, il peso e la quantità e le eventuali variazioni rispetto al passato.
  • Confronto prezzi: è sempre utile confrontare prezzi e dimensioni di prodotti simili offerti da diverse marche, al fine di selezionare la migliore opzione disponibile. Ovviamente, verificando bene il costo per unità di misura.
  • Supporto alle aziende trasparenti: scegliere di sostenere le aziende che mostrano trasparenza nelle loro pratiche è un modo di premiare chi tutela davvero il consumatore.
  • Condivisione di informazioni utili: condividere informazioni su prodotti il cui prezzo è stato aumentato in modo ambiguo, può aiutare altri a evitare la trappola.

Insomma, acquistare in modo attento e consapevole, magari perdendo qualche minuto per capire cosa si sta comprando e a che prezzo, può aiutare il consumatore a difendersi dalla shrinkflation e a risparmiare molto più di quanto creda.

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