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Tempelhofer Feld Patrimonio Unesco? Una petizione per salvare il parco

di Zuleika Munizza / Berlino Explorer

I berlinesi sono chiamati nuovamente a mobilitarsi e a salvare il Tempelhofer Feld, questa volta l’obiettivo da raggiungere con la petizione è di la richiesta di iscrivere il parco urbano nella lista del Patrimonio UNESCO in modo che sia per sempre tutelato e mai più soggetto al pericolo della speculazione edilizia.
La petizione è disponibile qui.

Il 2009 è l’ anno in cui l’area aeroportuale di Tempelhof viene definitivamente dismessa, ad ogni cambiar del vento, leggi cambio amministrativo, il gruppo governativo di turno, ricorda il potenziale del grande spazio vuoto e di quanti nuovi alloggi si possano costruire.

CDU e SPD, coalizione nero-rossa, come viene definita, lancia un debole e timido: “dovremmo, potremmo, lanciare un concorso di idee” il famoso lancio del sasso per leggerne le reazioni che non si fanno di certo attendere.

Tempelhofer Feld
Foto di Z. Munizza

La storia del Tempelhofer Feld: un terreno conteso

Facciamo un passo indietro, cos’è il Tempelhofer Feld, e come si arriva ad avere a Berlino un enorme parco urbano nato dalle ceneri di un ex aeroporto, civile prima e militare poi, parte del grande progetto del ‘23 di A. Speer per la ricostruzione di Berlino, il nuovo terminal del ‘34 porta la firma di E. Sagebiel.

La risposta in sintesi:
Nel 2010 si trasforma in uno dei più grandi e inusuali parchi urbani d’Europa.
Il grande spazio semi-verde che fa da contorno alle piste di atterraggio, è il risultato più forte di una città che riesce ancora a immaginare sulle proprie macerie un nuovo futuro. Da trafficato aeroporto nel centro della città, diventa un parco pubblico con una superficie di 386 ettari, con percorsi di sei chilometri per pattinare, andare in bicicletta, correre o svolgere le più svariate attività sportive che vi vengano in mente.

La società Grün Berlin GmbH assume la gestione degli spazi aperti e la manutenzione degli edifici esistenti, così come la gestione degli eventi. In perfetto stile berlinese, con la capacità che lo contraddistingue di cambiare destinazione d’uso agli edifici, è negli hangar del maestoso complesso e nel suo parco antistante che hanno luogo appuntamenti musicali internazionali o ancora fiere della moda e del design.

Nel maggio del 2014, in contemporanea con le elezioni europee, la cittadinanza berlinese dopo una fruttuosa raccolta firme, ottiene la partecipazione al referendum per decidere le sorti dello sviluppo urbano dell’ex aeroporto di Tempelhof, minacciato dalla speculazione edilizia, spinta dal governo di turno.

Tempelhofer Feld
Foto di Z. Munizza

Nonostante l’impegno dell’amministrazione nel cercare di coinvolgere i cittadini nella progettazione partecipata del nuovo Masterplan, e il tentativo di promuovere la nuova pianificazione come valore aggiunto a tutta l’area, Berlino non ci sta e si ribella.

La vittoria è schiacciante, il 64% circa dei partecipanti al referendum decide di vietare lo sviluppo immobiliare e di restituire alla città l’ex area aeroportuale, trasformandola in uno spazio aperto libero e fruibile. Il più grande parco urbano d’Europa.


Tempelhofer Feld
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Una forte presa di posizione che rappresenta una vittoria storica della democrazia cittadina, sostenuta assiduamente e in maniera costante dall’associazione 100% Tempelhofer Feld, portavoce di tutti i gruppi che nel parco sviluppano i loro progetti indipendenti, al fine di difendere il Feld (campo) ormai pubblico a tutti gli effetti.

Dopo il referendum

Le conseguenze del THF Gesetz (referendum Tempelhof) non si fanno attendere, Il sindaco K. Wowereit incassa l’ennesima sconfitta, insieme ai piani saltati per la costruzione dell’area residenziale, c’è quello della Zentral und Landesbibliothek, la biblioteca che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello del nuovo quartiere di Tempelhof.
Tutto è rinviato a data da destinarsi, anche perché il processo di identificazione delle possibili aree alternative sul territorio potrebbe richiedere anni.

Il Senatore per lo Sviluppo Urbano M. Müller (SPD) diventa Sindaco di Berlino ad interim dopo le dimissioni di K. Wowereit e con incarico diretto poi fino alle elezioni del 2021.
Proprio in quei giorni sulle pagine del sito ufficiale del Senato sottolinea l’importanza di creare e mantenere un processo partecipativo per la redazione del piano di sviluppo e della manutenzione dell’area di Tempelhof.

Tempelhofer Feld
Foto di Z. Munizza

Inizia quindi una procedura aperta, trasparente e orientata agli obiettivi comuni.
La partecipazione attiva in questo caso è stata determinante nella definizione del piano di sviluppo di un’area di Berlino con un alto valore sociale, considerando anche che si colloca nel quartiere di Neukölln, caratterizzato da un alto tasso di immigrazione e problematiche sociali irrisolte.

Il parco ospita oggi diversi progetti e associazioni cittadine, la richiesta è unanime, salvaguardare il diritto degli abitanti ad essere coinvolti nelle scelte amministrative e politiche di sviluppo di quelli che sono gli spazi pubblici. Il rischio spesso è che i movimenti sociali e urbani producano delle differenziazioni sulla base dei molteplici interessi da tutelare, è vero anche che le “critiche organizzate” alle azioni istituzionali hanno l’effetto di accrescere la pressione politica e di portare velocemente il problema davanti alla classe dirigente pubblica.

Il Tempelhofer Feld diventa simbolo della lotta per la libertà della città di Berlino. I fatti e la fruizione costante, ci dimostrano che il parco urbano rimane un’importante testimonianza dei berlinesi, di adozione e non, che lottano per partecipare alla ricostruzione del loro futuro e, in questo caso, per salvare uno dei parchi da cui si può vedere un bellissimo tramonto all’orizzonte.

La situazione oggi: Tempelhofer Feld non è al sicuro?

La coalizione rosso-nera al Senato di Berlino non sembra interessata ad abbandonare l’idea di un piano di sviluppo edilizio per Tempelhofer Feld. Di recente il Dipartimento del Senato per lo Sviluppo Urbano, l’Edilizia e l’Edilizia Abitativa ha annunciato che sarà avviato un concorso internazionale di pianificazione urbana per l’uso dello spazio. L’obiettivo dichiarato, stando a quanto affermato dalla direttrice del Senato per l’Edilizia Petra Kahlfeldt (indipendente, per l’SPD), è quello di organizzare incontri regolari per determinare il fabbisogno di alloggi e spazi commerciali, ma anche di spazi verdi. Dopo aver estrapolato da tali incontri e da tale concorso una proposta concreta, idealmente per settembre, secondo la senatrice si dovrebbe discutere “con la mente aperta” per determinare “in che misura parti di queste esigenze possano essere pianificate e realizzate in modo compatibile ai margini del Tempelhofer Feld”.

Gli ambientalisti, in particolare il BUND, i Verdi e Die Linke hanno fortemente criticato questa posizione, definendola asservita a interessi privati, piuttosto che orientata al rispetto della volontà collettiva espressa dal referendum.

Secondo quanto riportato, fra gli altri, dal Tagesspiegel, l’accordo di coalizione firmato a fine aprile dai due partiti della coalizione di governo prevedeva già il concorso per raccogliere idee per un “cauto sviluppo periferico in parti limitate dell’area”, assicurando che la “stragrande maggioranza dello spazio aperto” dovrebbe rimanere “assicurata per la ricreazione, il tempo libero, lo sport e la cultura in un design complessivo rispettoso del clima”.

Tempelhofer Feld
Foto di Z. Munizza

Naturalmente, per poter mettere in atto qualsiasi progetto derivante da tale concorso, la Legge per la conservazione del Tempelhofer Feld approvata con il referendum del 2014, dovrebbe essere modificata o abrogata. Tale legge, infatti, esclude qualsiasi costruzione sul sito di Tempelhofer Feld, ad eccezione di strutture piccole e temporanee. Per raggiungere questo scopo, la CDU sta considerando l’ipotesi di un referendum popolare.

Le forze di opposizione non vedono di buon occhio la possibilità che il Senato esplori soluzioni in tal senso e non credono che si tratti “solo di una raccolta di idee”, come dichiarato dal portavoce dell’SPD. Anche se non c’è una promessa di contratto per l’idea “vincente”, infatti, il Senato ha stanziato per tale concorso circa 1,2 Milioni di Euro. Perché, si chiedono dalle file di Die Linke, spendere tanto per un concorso, se le proposte non potessero essere realizzate?

Tilmann Heuser, amministratore delegato di BUND ha dichiarato a TAZ che diverse associazioni ambientaliste berlinesi stanno pianificando una petizione per un referendum sulla conservazione degli spazi verdi. La votazione potrebbe avvenire parallelamente alle prossime elezioni parlamentari, regolarmente previste per il 2026.

Il futuro è ancora da scrivere

All’interno dei processi decisionali del Senato subentrano i nuovi “pionieri urbani” come li definisce Philipp Oswald (Urban Pioneers. Berlin: Stadtentwicklung durch Zwischennutzung), che organizzandosi in modo del tutto indipendente, trasformano brandelli di una città dal tessuto sconquassato dalle ferite di una guerra e le sue conseguenze.

I proattivi attori che portano avanti queste richieste ed istanze, diventano cassa di risonanza e megafono per gli interessi della comunità tutta. Sono cittadini che vogliono salvaguardare lo spazio pubblico del Tempelhofer Feld, sono berlinesi di adozione, siamo noi.

Come spesso accade a Berlino, la Storia è ancora da scrivere.

Qui la petizione da firmare per inserire il Parco Urbano di Tempelhofer Feld nel Patrimonio Unesco. Obiettivo 10.000 firme

Fonti e link da seguire per aggiornamenti
Associazione Tempelhof THF100%

Uso attuale degli Hangar

Sito Grün Berlin

Ricerche a cura di: Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer che organizza visite guidate e tour virtuali. Per ricevere la Newsletter con aggiornamenti sui tour e le novità, qui il link diretto per l’iscrizione.
Per Info su questo e altri Tour: berlinoexplorer@gmail.com. Pagina Facebook

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