REWE smette di ordinare alcuni marchi: “aumento dei prezzi sproporzionato”
Sempre più marchi spariscono dagli scaffali dei supermercati tedeschi. Dopo Edeka, anche REWE dichiara di aver smesso di ordinare alcuni prodotti a causa del mancato raggiungimento di accordi commerciali con i fornitori sull’aumento dei prezzi. A dichiararlo è l’amministratore delegato di REWE Lionel Souque, che parla di una vera e propria guerra dei prezzi con i produttori dei grandi marchi.
L’inflazione, l’aumento dei prezzi delle materie prime, la crisi energetica e i problemi di logistica che hanno interrotto il flusso delle consegne nelle filiere di molte catene della GDO stanno generando conseguenze disastrose sugli accordi fra i supermercati tedeschi e i produttori di alcuni popolari marchi alimentari.
Sempre più supermercati tedeschi in conflitto con i produttori
Questo potrebbe tradursi in una progressiva sparizione dagli scaffali di nomi noti a livello internazionale. Da REWE, per esempio, stanno sparendo i cereali Kellogs, il caffè Jacobs, le barrette Mars e i prodotti alimentari per animali delle marche Mirácoli e Whiskas. Edeka è ormai già da tempo in conflitto con Mars, Coca-Cola, Fanta e Sprite, mentre Aldi è a corto di Pepsi e Kaufland di cioccolata Ritter Sport.
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Souque, che già in passato aveva espresso opinioni molto critiche sulle politiche di aumento dei prezzi, ha dichiarato che REWE non applica gli aumenti richiesti dai produttori, se non li ritiene giustificati. In un’intervista al Tagesspiegel, l’AD di REWE ha parlato, per esempio, di un confronto acceso con Pepsi, che avrebbe chiesto un nettissimo aumento di prezzi per il proprio marchio di bevande energetiche “Rockstar” a partire dal primo gennaio del prossimo anno e che REWE ha deciso di non accettare. Quindi, nei supermercati della grande catena non sarà più disponibile l’energy drink prodotto da Pepsi, eventualità che Souque ha commentato così: “siamo onesti: chi ha bisogno di Rockstar? Ci sono già abbastanza energy drink”.
Souque: “Inaccettabile che le aziende non abbassino i prezzi se scendono i costi delle materie prime”
Problemi simili si sono verificati anche con Nestlé, soprattutto in relazione al marchio Thomy che, come altri, non ha abbassato i prezzi nonostante quelli delle materie prime si siano stabilizzati. Secondo Souque, è inaccettabile che un’azienda che alza i prezzi in concomitanza dell’aumento dei costi vivi non li riduca quando tali costi si abbassano. “Le grandi società quotate in borsa stanno cercando di cavalcare l’onda e di fare soldi. Ecco perché stanno aumentando i prezzi in modo sproporzionato. Probabilmente pensavano che la guerra avrebbe oscurato tutto e che nessuno si sarebbe accorto di come si stavano accaparrando. Ma non è così” ha dichiarato.Il risultato è che, mentre alcuni produttori hanno già aumentato i prezzi due o tre volte quest’anno, Rewe è stata in grado di evitare circa la metà degli aumenti.
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